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Medici Senza Frontiere chiede il rispetto dei civili nel nord del Mali

Bamako/Roma, 14 gennaio 2013 – A seguito dei violenti scontri a Konna e dei bombardamenti a Lere e poi a Douentza e Gao, l’organizzazione medico umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) chiede a tutte le parti coinvolte in conflitto in Mali di rispettare la sicurezza dei civili e di risparmiare le strutture sanitarie. A Douentza, una città a nord-est di Mopti, i bombardamenti sono ripresi domenica mattina. Un’équipe medica di MSF sta attualmente lavorando nell’ospedale della città per supportarne le attività mediche.

“A causa dei bombardamenti e dei combattimenti, nessuno si muove per le strade di Douentza e i feriti non riescono a raggiungere l’ospedale”, spiega Rosa Crestani, coordinatrice di MSF per l’emergenza. “Siamo preoccupati per le persone che vivono vicino alle zone di combattimento e chiediamo a tutte le parti in conflitto di rispettare la sicurezza dei civili e di lasciare intatte le strutture mediche”. Durante la notte tra il 10 e l’11 gennaio, MSF ha ricevuto “diverse telefonate che ci avvertivano di numerosi morti e feriti a Konna, compresi civili “, aggiunge Mego Terzian, medico di MSF.

MSF ha già inviato due camion di materiale medico e farmaci per rifornire le strutture mediche della zona di Mopti. Sembra che molti residenti di quest’area siano fuggiti dai combattimenti e che alcuni luoghi siano diventati praticamente città fantasma. MSF sta facendo tutto il possibile per rintracciare gli sfollati, al fine di attivare cliniche mobili per fornire loro assistenza medica. Come conseguenza dei bombardamenti a Lere, più a nord, diverse centinaia di persone hanno attraversato il confine con la Mauritania. Le équipe di MSF in Mauritania hanno avviato alcuni progetti di emergenza e stanno fornendo assistenza. “Sono già 200 i rifugiati arrivati in auto o camion nel campo Fassala, in Mauritania”, dichiara Karl Nawezi, responsabile dei programmi di MSF in Mauritania. “Gli ultimi arrivati ci hanno detto che ci sono molti più rifugiati che, non avendo trovato un veicolo, stanno fuggendo a piedi verso il confine”.

Oltre a gestire le attività mediche vicino a Mopti e Douentza, le équipe di MSF lavorano anche nelle regioni di Timbuktu e di Gao. A Timbuktu MSF lavora nell’ospedale principale, dove è arrivata una dozzina di feriti dalla zona dei combattimenti, a più di sette ore di auto. Altre équipe di MSF stanno lavorando in nove centri sanitari nella zona di Timbuktu. MSF sta inoltre fornendo materiale medico e farmaci, e le équipe lavorano per rafforzare l’assistenza medica e chirurgica nelle aree prossime alle zone di conflitto.

Ci sono stati bombardamenti durante il fine settimana anche nelle città di Gao e Ansongo, nella regione di Gao. MSF supporta l’ospedale principale di Ansongo attraverso cure d’emergenza e assistenza sanitaria di base e sostiene due centri per la salute, uno dei quali nella periferia di Gao, e gestisce inoltre una clinica mobile nella regione.

Da diversi mesi le équipe di MSF lavorano in Mali nelle regioni di Gao, Timbuktu e Douentza, con attività mediche, nutrizionali e in ambito chirurgico. MSF sta inoltre lavorando, nel sud del Paese, attraverso programmi nutrizionali nella zona intorno Koutiala e sta fornendo assistenza ai rifugiati maliani nei paesi limitrofi: Mauritania, Niger e Burkina Faso.

Medici Senza Frontiere, nata nel 1971, è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.www.medicisenzafrontiere.it; Facebook.com/msf.italiano; Twitter: @MSF_Italia

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