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Siria, MSF chiede il rispetto delle strutture sanitarie

Donne e bambini pagano il prezzo più alto in questa guerra.

Roma, 26 gennaio 2013 – L’organizzazione medico umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF), ribadisce a tutte le parti in conflitto in Siria di rispettare i pazienti, il personale medico e le strutture sanitarie. La crescente insicurezza nella regione di Aleppo sta minando gli sforzi per fornire cure mediche essenziali. MSF resta impegnata nell’assistenza alla popolazione siriana, nonostante la violenza diffusa e i recenti incidenti di sicurezza nelle zone in cui le équipe mediche stanno lavorando.

“Il crescente numero di attacchi in questa zona rischia di compromettere la nostra capacità di svolgere attività mediche”, dichiara Teresa Sancristóval, coordinatrice dell’emergenza di MSF. “Da quando abbiamo iniziato a lavorare in Siria, abbiamo cercato luoghi sicuri dove curare la popolazione. Le donne e i bambini stanno pagando un prezzo molto alto in questa guerra”.

Tra le donne in gravidanza, sono in aumento aborti spontanei e nascite premature a causa dello stress causato dal conflitto. Le donne che in precedenza avrebbero partorito in ospedale si trovano ora con scarso accesso ai servizi medici gratuiti. L’ospedale da campo di MSF nella regione di Aleppo è una delle poche strutture a fornire assistenza sanitaria alle donne incinte e ai neonati.

“Ogni giorno, presso il nostro ospedale, arrivano donne che necessitano di cure mediche e di assistenza per il parto”, prosegue Sancristóval. “I parti presso le nostre strutture sono cresciuti da 56 nel mese di novembre a oltre 150 nelle prime tre settimane di gennaio”. Finora, in questo mese, MSF ha assistito 15 neonati prematuri che normalmente richiederebbero apparecchiature mediche specialistiche che attualmente sono disponibili solo attraversando il confine turco.

MSF continua dunque a curare le persone ferite negli scontri, ma si tratta solo della punta dell’iceberg di una crisi umanitaria che sta colpendo tutti i settori della società. “Oltre ai feriti di guerra e le vittime dirette della violenza, il conflitto colpisce i più vulnerabili, in particolare le persone con malattie croniche, donne e bambini”, spiega Miriam Alia, coordinatore medico di MSF.

Il 24 gennaio un missile è atterrato a 800 metri da un ospedale da campo di MSF nella zona di Aleppo; fortunatamente, non ci sono state vittime. Il 13 gennaio, dopo un attacco aereo su un mercato nella vicina città di Azaz, 20 feriti sono stati soccorsi presso l’ospedale di MSF.

Le équipe di MSF in Siria stanno fornendo cure di emergenza, ostetriche e di base. Da giugno 2012 a gennaio 2013, hanno effettuato più di 10.000 visite mediche ed eseguito oltre 900 interventi chirurgici.

Dall’inizio delle proteste, quasi due anni fa, MSF ha cercato di accedere alle aree in cui bisogni umanitari sono più urgenti. Tuttavia, la portata delle attività di MSF all’interno del Paese rimane limitata a causa delle restrizioni e dell’insicurezza. Da mesi MSF chiede l’autorizzazione ufficiale per assistere i siriani nelle zone controllate dal governo, finora senza successo.

Medici Senza Frontiere, nata nel 1971, è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie.www.medicisenzafrontiere.it; Facebook.com/msf.italiano; Twitter: @MSF_Italia

APP per Smartphone “MSF – Senza mai restare a guardare” http://app.msf.it

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