Home Uncategorized MSF: in Yemen rilasciati oltre 1.600 migranti tenuti in ostaggio dai trafficanti,...

MSF: in Yemen rilasciati oltre 1.600 migranti tenuti in ostaggio dai trafficanti, alcuni dei quali vittime di tortura

Sana’a/Barcellona, ​​2 maggio 2013 – Dal 7 aprile le autorità yemenite hanno liberato 1.620 migranti, detenuti dai contrabbandieri nelle fattorie, alcuni di loro per mesi, nella regione di Haradh, nel nord del paese. L’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF) sta aiutando questi migranti, tra cui 62 bambini e 142 donne, trasferendo 71 persone gravemente malate nell’ospedale gestito da MSF nel villaggio di Al-Mazraq, vicino alla città di Haradh.

La maggior parte dei migranti trasferiti nell’ospedale di Al-Mazraq è stata vittima di tratta, lavori forzati e schiavitù. Molti di loro portano i segni delle torture e degli abusi verbali, fisici e sessuali subiti dai loro rapitori. Ad alcuni di loro sono state strappate le unghie o è stata tagliata parte della lingua, mentre altri sono stati gravemente malmenati. Il personale di MSF ha anche curato persone gravemente malate e in pericolo di vita, affette da polmonite, malaria grave o dengue.

MSF ha fornito servizi di salute mentale per i migranti, dopo il loro rilascio e trasferimento in un complesso nella periferia della città di Haradh. “Molti di loro sono fisicamente e mentalmente esausti e soffrono di gravi traumi mentali, dovuti alle condizioni pessime e al terribile trattamento subito durante la loro detenzione”, dichiara Angels Mairal, psicologo di MSF, che lavora a Haradh. La maggior parte dei migranti che hanno ricevuto sostegno psicologico da parte di MSF afferma di essere stata vittima di tortura.

Le esigenze mediche e umanitarie dei migranti erano ingenti; alcuni di loro non mangiavano da sette giorni al momento del rilascio da parte delle autorità yemenite. MSF ha fornito alcune razioni alimentari supplementari ed è intervenuta anche per migliorare le condizioni sanitarie nei centri di transito di Haradh e Amran.

Da Haradh, 800 etiopi sono stati trasferiti nei centri per migranti di Sana’a, dove attendono il rimpatrio; 550 somali sono stati trasferiti nel campo per rifugiati di Kharaz, nel governatorato di Lahj. MSF è estremamente preoccupata che questi centri non abbiano i mezzi, la capacità e i servizi per assistere adeguatamente questa popolazione.

Lo Yemen si trova lungo una delle principali rotte sulle quali si muovono i migranti che lasciano il Corno d’Africa per arrivare negli Stati Arabi del Golfo. Molti dei migranti provenienti dall’Etiopia fuggono dall’estrema povertà e dalla disoccupazione, cercando di entrare in Arabia Saudita, attraverso Haradh. Spesso finiscono nelle mani dei trafficanti, che cercano di estorcere loro denaro con torture e abusi psicologici.

“Siamo di fronte ad una situazione di emergenza, che va a sommarsi, tra l’altro, a questa situazione cronica e siamo estremamente preoccupati per il futuro di migliaia di migranti bloccati nello Yemen e, in particolare, a Haradh, con un’assistenza molto limitata”, afferma Tarek Daher, capo missione di MSF nello Yemen . “Sono esausti dopo i tanti tentativi di attraversare il confine e senza risorse; la maggior parte di loro fa l’elemosina per le strade di Haradh. Cercano di sopravvivere, e non dispongono di ripari decenti, servizi igienico-sanitari o pasti regolari”.

MSF riconosce gli sforzi che il governo yemenita ha fatto per liberare, accogliere e proteggere i migranti appena rilasciati a Haradh, e sottolinea che tale sostegno deve continuare. L’organizzazione esorta la comunità internazionale affinché contribuisca a restituire la dignità a questi migranti, sostenendo le istituzioni che lavorano con loro.

MSF, insieme alle autorità e ad alcune organizzazioni non governative, sta potenziando il proprio intervento, per migliorare le condizioni di vita dei migranti bloccati a Haradh e per aumentare l’accesso alle cure sanitarie per chi viene rilasciato o è in transito, in attesa di rimpatrio.

MSF lavora nel governatorato di Hajjah, nel nord dello Yemen, dal 2009. L’organizzazione gestisce l’ospedale vicino a Al Mazraq, che fornisce alle popolazioni locali e sfollate assistenza sanitaria di base e specialistica, chirurgia e servizi di emergenza. Dallo scorso anno, MSF fornisce anche servizi di salute mentale per i migranti nella città di Haradh. MSF sta anche svolgendo attività mediche nei governatorati di Aden, Ad-Dhale, Abyan e Amran.

_______________________________________________________________________

Medici Senza Frontiere, nata nel 1971, è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie. www.medicisenzafrontiere.it.

Facebook.com/msf.italiano; Twitter: @MSF_Italia

APP per Smartphone “MSF – Senza mai restare a guardare” http://app.msf.it

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here