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MSF alla Grecia: Stop alla detenzione prolungata dei migranti

IAtene/Bruxelles, 2 Aprile 2014 – La prolungata e sistematica detenzione dei migranti e richiedenti asilo in Grecia sta avendo conseguenze devastanti sulla loro salute e sulla loro dignità: è l’allarme lanciato oggi dall’organizzazione medico-umanitaria Medici Senza Frontiere (MSF). Con la Grecia attualmente alla Presidenza del Consiglio dell’Unione Europea, MSF chiede al governo greco e all’UE di non continuare ad ignorare queste pratiche inaccettabili e le loro serie conseguenze mediche e umanitarie.

MSF fornisce cure mediche e psicologiche indipendenti nei centri di detenzione in Grecia dal 2008. Nel rapporto Invisible Suffering (Sofferenza invisibile) diffuso oggi, l’organizzazione sottolinea il grave impatto della detenzione sulla salute fisica e mentale dei migranti. Il rapporto evidenzia anche lacune nella fornitura di assistenza sanitaria e assenza di valutazioni mediche, per cui i detenuti in condizioni di salute gravi vengono trascurati o addirittura costretti a interrompere le cure.

“In sei anni, abbiamo effettuato più di 9.000 visite mediche all’interno dei centri di detenzione e delle stazioni di polizia dove migranti e richiedenti asilo vengono trattenuti”, dichiara il Dott. Apostolos Veizis, Capo Missione di MSF in Grecia. “Ma nonostante i nostri ripetuti appelli per il miglioramento delle condizioni di detenzione e l’accesso all’assistenza sanitaria per i migranti, abbiamo visto solo piccoli cambiamenti mentre la situazione generale continua a peggiorare”.

Da quando la polizia greca ha lanciato l’Operazione Xenios Zeus, nel 2012, il numero di migranti irregolari e richiedenti asilo trattenuti in detenzione amministrativa è salito in maniera esponenziale. Allo stesso tempo, la capacità delle strutture di detenzione è cresciuta di 4.500 posti con l’aggiunta di cinque centri temporanei, mentre la detenzione viene ora sistematicamente applicata per un periodo di 18 mesi. Intanto le condizioni sanitarie e la fornitura di servizi di base restano ampiamente inaccettabili.

Anche gruppi particolarmente vulnerabili – come minori, vittime di tortura e persone affette da malattie croniche e disabilità – sono soggetti a detenzione prolungata. Migranti e richiedenti asilo vengono trattenuti anche nelle stazioni di polizia, dove le condizioni sono ancora più deplorevoli e dove i detenuti non possono uscire all’aria aperta per diversi mesi di seguito – in alcuni casi fino a 17 mesi.

Nei luoghi di detenzione, il sovraffollamento, il riscaldamento inadeguato, l’acqua calda insufficiente, la scarsa areazione, la mancanza di accesso all’aria aperta e un’alimentazione povera contribuiscono all’emergere e alla diffusione di malattie respiratorie, gastrointestinali, dermatologiche e muscolo-scheletriche tra i detenuti. La detenzione è anche dannosa per la loro salute mentale: molti manifestano sintomi di ansia, depressione e manifestazioni psicosomatiche e non è raro che migranti disperati facciano lo sciopero della fame o arrivino a compiere atti di autolesionismo e perfino tentativi di suicidio.

Le autorità greche si sono finalmente impegnate a fornire servizi medici nei centri di detenzione per migranti. Per questo, MSF chiuderà in settimana le proprie attività mediche nei centri di detenzione nel nord della Grecia e chiede alle autorità di rispettare questo impegno e garantire un accesso duraturo ed esteso all’assistenza sanitaria per i migranti e i richiedenti asilo detenuti.

“Gli altri stati membri dell’UE e le istituzioni europee non possono continuare a sottrarsi alla loro parte di responsabilità”, dichiara Ioanna Kotsioni, esperta di immigrazione per MSF. “I paesi di primo ingresso per i migranti irregolari, sempre più sotto pressione nell’intento di restringere i flussi migratori in UE, stanno utilizzando i centri di detenzione come deterrente, ma di fatto non possono essere ritenuti gli unici responsabili per i danni inflitti a migranti e richiedenti asilo. È una responsabilità comune e va condivisa.”

MSF chiede alla Grecia e all’Unione Europea di porre fine alla detenzione indiscriminata, sistematica e prolungata di migranti e richiedenti asilo;di fermare la detenzione in strutture inappropriate; di fermare la detenzione di persone vulnerabili come minori, vittime di tortura e pazienti affetti da malattie croniche; e di investire in un sistema di accoglienza adeguato ai bisogni fisici, medici e umanitari dei migranti e dei richiedenti asilo.

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Medici Senza Frontiere, nata nel 1971, è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie. www.medicisenzafrontiere.itFacebook.com/msf.italianoTwitter: @MSF_Italia; APP per Smartphone “MSF – Senza mai restare a guardare” http://app.msf.it; #MSFemergenze

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