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“Senna”, presentato a Bari il film sul celebre pilota brasiliano

Universal Pictures, in associazione con StudioCanal, ha presentato nell’ambito del BIF&ST 2011 diretto da Felice Laudadio il film documentario diretto da Asif Kapadia. Una produzione Working Title in collaborazione con la Midfield Films.

“Senna” è l’unico film sul celebre pilota brasiliano autorizzato dalla famiglia del campione scomparso ad Imola durante il Gran Premio di San Marino il 1° maggio del 1994.

Ad introdurlo, dinanzi al pubblico del BIF&ST – Bari International Film & TV Festival al Teatro Petruzzelli, lo sceneggiatore e produttore esecutivo Manish Pandey e il produttore James Gay Rees insieme a David Moscato, Amministratore Delegato di Universal Pictures HV e al vicedirettore del Festival, Marco Spagnoli.

“Abbiamo visionato migliaia di ore di materiale inedito per dare vita a qualcosa che è decisamente di più di un documentario”. Spiega Pandey di ritorno dallo Utah dove “Senna” è stato presentato al Sundance diretto da Robert Redford come unica grande anteprima internazionale insieme a quella barese. “Questo è cinema del reale, perché allo spettatore è chiaro sin da subito che sta assistendo ad un lavoro più complesso dove è Senna in prima persona a raccontare la sua storia e la sua vita”.

James Gay Rees, produttore che proprio sulla strada per il BIF&ST ha scoperto che il suo nuovo lavoro “Exit Trough the Gift Shop” è stato candidato all’Oscar 2011 come Miglior Documentario aggiunge: “siamo riusciti a realizzare Senna dopo avere conquistato la fiducia della famiglia. La storia di questo grande pilota non è quella di un ragazzo povero che raggiunge fama e ricchezza, lui proveniva da una ricca famiglia di San Paolo, in Brasile, ma si tratta comunque di una storia straordinaria, segnata dal suo singolare approccio all’esistenza, dal suo genio al volante, e dalla sua profonda spiritualità” – continua Gay Rees – “perché i grandi sportivi si muovono in una zona che è leggermente al di sopra di quella dei comuni mortali, ed è come se trasmettessero sempre qualcosa di molto speciale”.

“Senna” è stato realizzato con la collaborazione ed il consenso della famiglia di Ayrton Senna, che per la prima volta ha detto si ad un film documentario sulla sua vita; della Società della Formula Uno, che ha acconsentito all’utilizzo di materiale visivo mai mostrato prima; e dell’Istituto Ayrton Senna, la fondazione di beneficienza creata dopo la sua morte, che offre la possibilità di ricevere un’istruzione a milioni di bambini brasiliani dalle precarie condizioni economiche.

Manish Pandey conclude: “quando abbiamo presentato il film alla famiglia è stato un momento molto commovente. Eravamo in una grande sala e a sedersi c’erano solo poche persone. Alla fine abbiamo pianto tutti quanti”.

A chi gli chiede come è stato possibile ricostruire le ore prima della scomparsa con tanti materiali inediti, dando così l’impressione che Senna presentisse, in qualche maniera, la sua fine, Pandey risponde: “come appassionato di Formula Uno posso dire quello che risponderebbe ogni pilota. Quando sei sul circuito tu ‘sai’ che qualcosa di brutto potrebbe accaderti in quel momento. Un campione sente che qualcosa potrà accadergli in pista e non c’è dubbio che le immagini presenti nel nostro film, restituiscono la sensazione che Senna sia andato coraggiosamente incontro al suo destino”.

“Senna” arriverà nelle sale a febbraio con Universal Pictures.

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