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Venezia 70: in concorso i film di Gilliam, Frears, Amelio, Dante e Miyazaki

Un programma rischioso dice Alberto Barbera, da cui mancano alcuni film di cui si vociferava la presenza come “12 Years a Slave” di Steve McQueen e “Third Person” di Paul Haggis.

Gianni Amelio, Stephen Frears, James Franco, Terry Gilliam, Amos Gitai, Hayao Miyazaki ed Emma Dante: sono solo alcuni dei nomi di registi che porteranno i loro nuovi film in concorso alla 70. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. 53 i film presentati di cui 20 in concorso e 17 nella sezione Orizzonti “per una migliore convivenza – spiega Barbera –  con le parellele Giornate degli Autori e Settimana della Critica”.
Il programma della kermesse, presentato stamattina a Roma dal Direttore artistico Alberto Barbera e dal Presidente della Biennale di Venezia, Paolo Baratta, comprende anche, fuori concorso, il film d’animazione in 3D “Space Pirate Captain Harlock”, “Gravity” con Sandra Bullock e George Clooney (che aprirà il festival), “Amazonia 3D” (film di chiusura), “Moebius” di Kim Ki-duk (vincitore del Leone d’oro l’anno scorso  con “Pietà”), “The Canyons” di Paul Schrader, con una disinibita Lindsay Lohan, ed il documentario di Ettore Scola dedicato a Fellini “Che strano chiamarsi Federico”.

Tra i film in gara per il Leone d’oro ci sono “L’intrepido” di Amelio (con Antonio Albanese e Sandra Ceccarelli), “Tracks” (con Mia Wasikowska), l’esordio alla regia cinematografica della regista e autrice teatrale Emma Dante “Via Castellana Bandiera” (con Alba Rohrwacher e la stessa Dante), “Child of God” di James Franco, “Philomena” di Stephen Frears (con Judi Dench), “La jalousie” di Philippe Garrel (col figlio Louis), “The Zero Theorem” di Terry Gilliam (con Christoph Waltz, Matt Damon, Tilda Swinton e Mélanie Thierry), “Ana Arabia” di Amos Gitai, “Under the skin” di Jonathan Glazer con Scarlett Johansson, “Joe” di David Gordon Green (con Nicolas Cage) e “Night Moves” di Kelly Reichardt (con Jesse Eisenberg e Dakota Fanning). Per la prima volta nella storia della Mostra saranno in concorso due documentari: “Sacro GRA” di Gianfranco Rosi, un film realizzato in tre anni di appostamenti sull’anello autostradale che circonda Roma, che va al di là della realtà sul grande raccordo anulare, e “The Unknown Known” di Errol Morris, lunghissima intervista a Donald Rumsfeld, Segretario della Difesa degli Stati Uniti durante l’era George W. Bush. “Al Lido – dice Barbera – si vedranno pochissime commedie, il genere più difficile da fare”.

Per quanto riguarda la sezione Orizzonti ci saranno, tra gli altri, “Palo Alto” con Emma Roberts, James Franco e Val Kilmer, e i film italiani “La prima neve” di Andrea Segre e “Il terzo Tempo” di Enrico Maria Artale, dedicato al mondo del rugby.

Fil rouge dei film di questa 70esima edizione è la frammentazione del nucleo familiare e la crisi in tutti i suoi aspetti, da quello economico a quello dei valori, fino alla mancanza di prospettive future e all’incapacità di ottimismo. Molti i temi scottanti (pedofilia, omofobia, sessualità).

Durante la conferenza stampa Barbera ha poi risposto alla polemica con il regista Daniele Luchetti che, con il suo “Anni felici”, ha preferito andare al quasi contemporaneo Festival di Toronto (5-15 settembre). “Con Luchetti ho avuto un franco confronto in cui mi ha detto che non avrebbe portato il suo film a Venezia, probabilmente scottato dall’ultima esperienza di 10 anni fa – ha spiegato il direttore artistico – Si dice che i registi italiani abbiano paura di Venezia perché la critica italiana li massacra. Questa è una cosa che è sempre esistita, è anche vero che quando i film sono davvero buoni la critica non li massacra. L’anno scorso, per esempio, non c’è stato un film italiano che sia stato fischiato o pesantemente criticato. È un po’ una leggenda metropolitana – ha concluso Barbera – e quindi questa polemica mi sembra assurda”.

Sul perché non ci siano in cartellone alcuni titoli che erano dati quasi per certo da mesi, come i film di Steve McQueen e Paul Haggis, e che  invece saranno al Toronto Film Festival, Barbera ha lasciato aperte tutte le ipotesi: “I motivi per cui certi film non ci sono possono essere tanti: qualcuno non è pronto in tempo per un festival, certi film li abbiamo visti ma non ci hanno convinti o ci hanno convinti meno di altri che abbiamo inserito nel programma. Il terzo motivo può essere che, se anche un film ci piace, le produzioni vogliano portare degli attori importanti ma non intendono farsi carico dei costi che vorrebbero scaricare sul festival. Io sono assolutamente contrario a  questo – sostiene Barbera – Non facciamo un festival per esporre un personaggio in vetrina, ma per far vedere e sostenere i film. Quelli che hanno delle star come protagonisti non vanno ai festival senza i talent. E’ una di queste ragioni sta alla base della scelta”.

La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia è in programma al Lido dal 28 agosto al 7 settembre.

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Il programma completo su
www.labiennale.org/it/cinema/70-mostra/film/

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