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Cannes 2014: in concorso brillano Xavier Dolan e Ken Loach, Asia Argento racconta un’infanzia difficile

Da Cannes la nostra inviata Marilena Vinci. Diario e foto del nono giorno. 

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Cannes, 22 Maggio 2014 – Calorosi applausi hanno accolto le prime proiezioni stampa di due degli ultimi film in concorso al Festival di Cannes: “Jimmy’s Hall” di Ken Loach e “Mommy” dell’enfant prodige Xavier Dolan.

Annunciato come l’ultimo film del 77enne regista britannico, in conferenza stampa Loach ha in realtà smentito la notizia affermando: “Ho abbastanza benzina per un altro piccolo film”. In merito al suo prossimo ritiro confessa di averlo “detto in un momento di massima pressione, quando non avevamo girato ancora nulla e la montagna che ci trovavamo davanti era molto alta: ho pensato che non avrei potuto bissare l’esperienza”. Ma ora la situazione è cambiata: “Vedremo la Coppa del Mondo e poi vedremo che porterà l’autunno…Mollare è un duro lavoro!”.

Dramma in costume ambientato nell’Irlanda del 1932, il film racconta la storia vera di Jimmy Gralton, l’attivista politico che sfidò la restrizione della chiesa cattolica aprendo una sala da ballo dove poteva condividere le sue idee politiche. Ad interpretare il protagonista Barry Ward.

“Jimmy’s Hall” segna la dodicesima corsa del regista verso la Palma d’Oro: finora di premi a Cannes ne ha vinti nove, tra cui la Palma del 2006 con “Il vento che accarezza l’erba”. Anche con con questo film Loach ha preferito la pellicola al digitale perché, spiega: “puoi controllare i risultati del cricket e puoi prenderti un caffè: è un modo molto più umano di lavorare”.

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Dato tra i favoriti, assieme ai fratelli Dardenne e a Loach, il 25enne regista, attore e  sceneggiatore Xavier Dolan, considerato l’enfant prodige del cinema, ha presentato con successo il suo quinto film “Mommy”. Per lui si tratta della quarta volta al Festival di Cannes, la prima nel concorso ufficiale. Nel 2009 il suo film d’esordio, “J’ai tué ma mère”, venne selezionato per la Quinzaine des Réalisateurs dove vinse tre premi (Premio Art Cinéma, Premio SACD e Premio Regards Jeunes); nel 2010 la sua seconda opera “Les Amours imaginaires” fu presentato nella sezione Un Certain Regard, dove tornò nel 2012 con “Laurence Anyways” vincendo la Queer Palm.

Con “Mommy” Dolan torna a raccontare una storia di madre e figlio. Una vedova tenta di crescere da sola il figlio 16enne, affetto dalla sindrome ADHD, il disturbo da deficit di attenzione e iperattività che ha già causato in passato al ragazzo qualche problema con la giustizia. Ad aiutare la donna ci penserà una misteriosa vicina balbuziente. Ottime le prove dei tre protagonisti Anne Dorval, Antoine-Olivier Pilon e Suzanne Clement Che si piazzano in pole position per un premio.

“Ho parlato di problemi adolescenziali, di sequestri, di identità sessuali. Ma se c’è un soggetto che conosco meglio di ogni altro, che mi ispira incondizionatamente e che amo più di tutto, quel soggetto è certamente mia madre”, dice in conferenza il 25enne regista canadese, che non nasconde dunque il forte elemento autobiografico anche in quest’ultimo suo lavoro, tra i più applauditi del festival. “Ripensando a ‘J’ai tué ma mère’, ho sentito di avere espresso il bisogno di punire mia madre. Sono passati solo cinque anni da allora e credo in tutta onestà che attrvaerso ‘Mommy’ io stia cercando adesso la sua vendetta”.

Per quanto riguarda le influenze del suo cinema Dolan confessa: “Nonostante mi si attribuiscano un gran numero di punti di riferimento, i miei miti personali sono pochissimi. Uno di loro è certamente Gus van Sant. I suoi film possiedono una libertà di forma e di trasgressione che crea emozioni”.

Curiosità: nella ricca colonna sonora del film anche la canzone italiana “Vivo per lei” in versione karaoke.

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Sulla Croisette è arrivata anche Asia Argento con la sua terza opera di regia “Incompresa”, in competizione nella sezione Un Certain Regard. Film personale ma non autobiografico o terapeutico, come tiene a precisare la regista, “Incompresa” ha per protagonista Aria, una bambina di nove anni costretta a fare i conti con la brutalità del divorzio dei genitori. In mezzo ai confiltti, respinta e allontanata, Aria prova a salvaguardare la propria innocenza. Nel cast la piccola Giulia Salerno, la musa di Lars Von Trier Charlotte Gainsbourg, Gabriel Garko e Anna Lou Castoldi, figlia di Asia e Morgan.

“Il mio è un film per ragazzi che descrive la famiglia in un modo diverso da come si fa in genere in Italia. Tutti i bambini sono vittime di piccole ingiustizie silenziose, che si consumano a scuola, ma anche a casa”. Parlando del coinvolgimento della figlia nel cast la regista ha detto: “E’ stata un’emozione bellissima, Lou stava a casa mia nel momento in cui si è formato il gruppo con cui ho realizzato il film, sentivo che aveva questo forte desiderio di partecipare, condividere con lei il viaggio di ‘Incompresa’ è stato magico. Da cinque generazioni, nella mia famiglia, si fa cinema, il battesimo di Anna Lou attrice segna anche questa ricorrenza”.

Dopo il festival di Cannes “Incompresa” arriva nelle sale il 5 giugno distribuito da Good Films.

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