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“La canzone della terra” al cinema il 15, 16, 17 e 22 aprile

Immagine del film “La canzone della terra” (Songs of Earth)

Wanted Cinema annuncia “La canzone della terra” (Songs of Earth), in uscita nelle sale il 15, 16, 17 e 22 aprile, mese in cui si festeggia la Giornata Mondiale della Terra. Il film, candidato ufficiale della Norvegia per la categoria Miglior Film Internazionale alla 96esima edizione degli Academy Awards nel 2024, è diretto dalla pluripremiata regista norvegese Margreth Olin e prodotto da Liv Ullmann e Wim Wenders.

“La canzone della terra” è una meditazione sul rapporto dell’uomo con la natura e sul legame tra genitori e figli. Margreth Olin, regista e interprete principale, fa ritorno nella valle in cui è nata, nel cuore della Norvegia, dove abitano i genitori. Per un anno intero filma il trascorrere del tempo e delle stagioni: il padre guida il suo sguardo tra le maestose vallate norvegesi, dove i ghiacciai si stanno ritirando e sono più evidenti gli effetti del cambiamento climatico. Il documentario custodisce così la memoria di chi è stato in grado di vivere in armonia con l’ambiente e di osservare la melodia della terra, una canzone in cui la bellezza della musica si sposa a parole di dolore e denuncia.

“Concludiamo il film con un appello di speranza – commenta la regista – il momento in cui mio padre pianta un nuovo seme accanto all’albero che suo nonno depose 130 anni prima. Le storie di mio padre stringono e ripristinano il legame forte con la natura. E ancora il corpo e la mente di mio padre cambiano, questo potrebbe essere l’ultimo anno in cui potrà condividere con noi la sua supplica. All’improvviso tutto sembra urgente. La sua generazione è davvero l’ultima ad avere la consapevolezza di come ci stiamo prendendo cura della natura? La soluzione potrebbe essere semplicemente ripristinare la connessione con noi stessi? Se vogliamo che la nostra specie sopravviva, dobbiamo restare in ascolto del canto della terra”.

“La canzone della terra”, al cinema il 15, 16, 17 e 22 aprile, è in collaborazione con Earth Day Italia – che dedicherà il 19 aprile un panel e una proiezione straordinaria alla Casa del Cinema di Roma per l’Earth Day all’interno del Villaggio per la Terra (www.villaggioperlaterra.it) – e gode del patrocinio del CAI.

Pierluigi Sassi, presidente Earth Day Italia, commenta così la collaborazione con il film: “L’arte ha sempre fornito gli strumenti più efficaci per arrivare al cuore e alle coscienze delle persone. Fin dagli albori del cinema la potenza della natura è stato un elemento basilare per contribuire con scenografie e panorami spettacolari alla magia della settima arte. Purtroppo da almeno due decenni gli ecosistemi del pianeta – in crisi per l’inesorabile opera di distruzione messa in atto da un’umanità miope – sono diventati il soggetto della trama, la premessa della storia, lo scenario di una lotta contro il tempo in cui il protagonista deve salvare il mondo da un antagonista che non è altro che lui stesso. Questo film però apre alla speranza. Perché racconta la sua storia sottolineando quello che è un cardine della nostra battaglia per la salvaguardia del Pianeta: la collaborazione e il dialogo tra le generazioni che, siamo convinti, sia la chiave per vincere le sfide climatiche e ambientali. Un necessario passaggio di esperienze, conoscenze, amore per la natura e le sue stagioni che padri e madri devono testimoniare a figli e figlie”.

“Con ‘La canzone della terra’ continua la collaborazione tra CAI e Wanted Cinema. Come sodalizio siamo orgogliosi di collaborare alla promozione di film di alta qualità e dall’importante valore culturale. L’opera porta lo spettatore su territori altri e sconosciuti, come quelli norvegesi. Allo stesso tempo, la narrazione si focalizza sul rapporto tra genitori e figli, con un punto di vista molto interessante”, ha dichiarato il componente del Comitato Direttivo Centrale del CAI Angelo Schena.

SINOSSI. “La canzone della terra” è una maestosa sinfonia per il grande schermo. Il padre della regista diventa la nostra guida attraverso le più suggestive vallate norvegesi: dove è cresciuto e dove più generazioni si sono susseguite vivendo a stretto contatto con la natura, per sopravvivere. I suoni della terra si armonizzano alla perfezione creando una sinfonia unica che accompagna questo viaggio mozzafiato nel paesaggio e nella memoria.  “La canzone della terra” ha la trama più semplice possibile: Margreth Olin ritorna nella valle di Oldedalen nella parte occidentale Norvegia. Il suo obiettivo è trascorrere un po’ di tempo con suo padre, 84 anni, mentre la figura della madre rimane più sullo sfondo. Seguendo le orme dei genitori e la loro storia d’amore e di vita la regista spende un anno intero, trovando nella scansione stagionale la struttura per il suo documentario.

 

"La Canzone della Terra", Trailer Ufficiale | Wanted Cinema

 

 

 

 

Sicilia Queer filmfest 2024: retrospettiva integrale su Matías Piñeiro e giuria internazionale

Matías Piñeiro / Sicilia Queer filmfest

Due festival di ricerca come Sicilia Queer filmfest (Palermo, 25 – 31 maggio 2024) e Lago Film Fest (Revine Lago, 19 – 27 luglio 2024) si uniscono per presentare, in anteprima nazionale, una retrospettiva integrale dedicata al regista Matías Piñeiro, uno dei grandi talenti del cinema argentino contemporaneo, cineasta libero e cantore dell’amore, amato dai cinefili di tutto il mondo e capace di creare un corpus di opere uniche nel loro genere.

La retrospettiva – che nel corso di entrambi i festival sarà arricchita da talk, approfondimenti, masterclass e workshop – segna inoltre un ulteriore importante tassello nel rapporto tra Matías Piñeiro e l’Italia che, dopo aver esplorato i “Dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese nel suo ultimo film “Tú me abrasas” (Spagna, Argentina 2024), si appresta a lavorare su “De remediis utriusque fortunae” (Rimedi all’una e all’altra fortuna) di Petrarca.

Al contempo il Sicilia Queer filmfest rivela la giuria internazionale della sua quattordicesima edizione, a cui spetterà il compito di valutare il concorso rivolto ai lungometraggi delle Nuove Visioni e quello dei cortometraggi di Queer Short, e che sarà composta dall’italiano Carlo Chatrian (ex direttore artistico dei festival di Locarno e di Berlino), dalla regista estone Anna Hints (vincitrice del premio della European Film Academy come miglior documentario 2023 con “Smoke Sauna Sisterhood”), dalla critica cinematografica spagnola Jara Yáñez (direttrice della rivista Caimán Cuadernos de Cine), dalla regista austriaca Marie Luise Lehner (autrice di cortometraggi come “Mein Hosenschlitz ist offen. Wie mein Herz”, musicista punk e presto autrice del suo primo lungometraggio) e dall’attore francese Pascal Cervo (protagonista, tra gli altri, di film di Paul Vecchiali, Christophe Honoré, Laurent Achard).

Matías Piñeiro, nato a Buenos Aires, in Argentina, nel 1982, vive a New York dal 2011. Le relazioni amorose, la giovinezza, i sentimenti e le fluttuazioni emotive sono al centro dei suoi film. Regista e sceneggiatore, i suoi cortometraggi e lungometraggi sono stati presentati in anteprima alla Berlinale, a Toronto, Locarno, Cannes e al New York Film Festival. Il suo lavoro si basa spesso su fonti letterarie come Shakespeare, Saffo e D. F. Sarmiento. È professore associato presso il Pratt Institute di New York e coordina il programma di regia dell’Elías Querejeta Zine Eskola di San Sebastián. Attualmente sta lavorando all’adattamento di “The Lesson of the Master” di Henry James e a un film saggio basato su “De remediis utriusque fortunae” di Francesco Petrarca.

Sito Ufficiale: www.siciliaqueerfilmfest.it

 

Cannes 2024: Emmanuelle Béart e Baloji presidenti di giuria della Caméra d’or

Foto di Harold James e Kristin-Lee Moolman / Emmanuelle Béart e Baloji

Per la quarta volta nella storia del Festival di Cannes la giuria della Caméra d’Or – il premio per la migliore opera prima presente in tutta la Selezione Ufficiale – sarà presieduta in coppia: i presidenti saranno quest’anno l’attrice francese Emmanuelle Béart e il cantautore e regista belga di origine congolese Baloji.

Completano la giuria il direttore della fotografia Gilles Porte, il DGM HR & Support del TSF Pascal Buron, la sceneggiatrice e regista Zoé Wittock, la redattrice della sezione Cinema e Cultura (EBRA), tesoriere della SFCC, Nathalie Chifflet.

In passato la giuria della Camera d’Or è stata presieduta in coppia anche dall’attrice Françoise Fabian e dal regista Daniel Schmid (1996), da Marthe Keller e Géraldine Chaplin (2002) e dai fratelli Luc e Jean-Pierre Dardenne (2006).

La 77esima edizione del Festival di Cannes si svolgerà dal 14 al 25 maggio 2024.

 

 

 

 

MUBI in partnership con il CSC

Immagine del film “Petite Maman” di Céline Sciamma

Il Centro Sperimentale di Cinematografia annuncia la partnership con la piattaforma MUBI, il più importante servizio di streaming dedicato al cinema d’autore. MUBI rappresenterà per gli allievi e per tutto il corpo docente del CSC – Scuola Nazionale di Cinema uno strumento di valore per arricchire ulteriormente la proposta pedagogica dei corsi, grazie ad una selezione cinematografica che parla alle giovani generazioni.

Nel concreto, l’accordo prevederà che allievi e docenti possano usufruire della “cineteca d’autore” di MUBI: una scelta di titoli di qualità che racchiudono il meglio della cinematografia internazionale, giovane e contemporanea. MUBI è infatti un luogo dove scoprire film di registi visionari, da figure emergenti a nomi pluripremiati. La partnership rappresenta un primo passo per una collaborazione più strutturata che consentirebbe ai ragazzi del CSC – Scuola Nazionale di Cinema di cimentarsi con reali esperienze di programmazione cinematografica.

Inoltre, il Centro Sperimentale di Cinematografia e MUBI hanno deciso di unire le forze in occasione di un’iniziativa molto particolare: dall’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna, è disponibile su MUBI una raccolta dedicata alle direttrici della fotografia dal titolo “Women’s Cinematographers – La luce giusta: le direttrici della fotografia” che ha visto il coinvolgimento di alcune allieve del corso di Fotografia del CSC – Scuola Nazionale di Cinema. Le tre allieve Francesca Avanzini, Elisa Fioritto e Francesca Tascio hanno scelto uno dei titoli MUBI appartenenti alla collezione e realizzato dei brevi video saggi con lo scopo di offrire un’introduzione allo stile della DoP del film in questione.

I titoli di questa speciale selezione ritenuti più interessanti e ricchi di spunti sono stati “Petite Maman” di Céline Sciamma in cui la DoP Claire Mathon mette la luce al servizio del film contribuendo al senso di naturalezza e autenticità che pervade tutto il racconto, e “Madeline’s Madeline” di Josephine Decker in cui la DoP Ashley Connor aiuta lo spettatore a sintonizzarsi con la protagonista del film attraverso l’utilizzo di sfocature e di tecniche di luce particolari.

 

Alice Rohrwacher, omaggio al Bellaria Film Festival 2024

Foto di Simona Pampallona / Alice Rohrwacher sul set de “La Chimera”

La 42esima edizione del Bellaria Film Festival celebra Alice Rohrwacher e il suo cinema contemporaneo e senza tempo. La regista sarà ospite del festival, durante il quale riceverà il Premio FilmIdee e terrà una masterclass aperta a tutte e tutti, “Vedere l’invisibile”, che si terrà il 9 maggio alle 10.30 presso la Torre Saracena.

Inoltre, il festival ospiterà la mostra fotografica “Tra le rovine la luce di Simona Pampallona – Le foto di scena dal film La Chimera”. Le foto raccontano le riprese del film, offrendoci una prospettiva sulla luce del cinema e dell’arte tra le rovine della contemporaneità. Inaugurazione mercoledì 8 maggio alle 18.30 al Palazzo del Turismo. La mostra sarà visitabile gratuitamente durante tutte le giornate del festival.

“La Chimera” sarà anche proiettato nella sezione BFF FOR SCHOOL, per portare all’attenzione del pubblico del futuro il grande cinema contemporaneo. L’evento è aperto anche al pubblico con accredito o biglietto, ma sarà data precedenza alle studentesse e agli studenti delle scuole invitate a partecipare. La regista introdurrà il film.

La 42esima edizione del Bellaria Film Festival si svolgerà dall’8 al 12 maggio 2024.

Sito Ufficiale: www.bellariafilmfestival.org

 

“Isabella Rossellini: Green Porno e Altri Corti” dal 1° maggio su MUBI

“Isabella Rossellini: Green Porno e Altri Corti” / MUBI

MUBI, il distributore globale, servizio di streaming e società di produzione, presenta una raccolta di 38 micro cortometraggi, scritti, diretti e interpretati da Isabella Rossellini. La collezione “Isabella Rossellini: Green Porno e Altri Corti” sarà disponibile in streaming su MUBI dal 1° maggio.

Godetevi Isabella Rossellini in colorate scenografie mentre mette in scena abitudini di accoppiamento, rituali di corteggiamento e stili genitoriali di una serie di animali, indossando costumi deliziosamente ridicoli.

A proposito della collaborazione Isabella Rossellini dichiara: “Sono molto onorata che la prestigiosa piattaforma MUBI distribuisca i miei cortometraggi. Amo gli animali e mi fanno sempre ridere. Desidero suscitare due reazioni: ‘Ha’ e ‘Oh’. ‘Ha’ per le risate e ‘Oh’ per lo stupore nei confronti della natura, dove tutto è possibile. Green Porno è stato originariamente realizzato per il Sundance Channel di Robert Redford, che ha ritenuto che internet fosse il canale migliore per ‘rilanciare il formato del cortometraggio'”.

A proposito della raccolta, Robert Redford afferma: “Green Porno è una serie di brevi storie scientifiche, realizzate con grandi fantasia e senso dell’umorismo. Questo è ciò che facciamo noi artisti. Raccontiamo cose serie nel modo più accessibile e divertente, e Isabella è un’artista molto progressista e di talento”.

Guy Maddin, collaboratore di Rossellini, aggiunge: “Come narratrice, Isabella è al contempo ragazzina stupefatta e bellezza regale con una risata da far drizzare i capelli e un gusto per il Grand Guignol. È franca, pratica, perspicace, piacevolmente morbosa e sempre sorprendente”.

 

“Isabella Rossellini: Green Porno e Altri Corti” / MUBI

 

“Isabella Rossellini: Green Porno e Altri Corti” / MUBI

 

“Isabella Rossellini: Green Porno e Altri Corti” / MUBI

 

“Isabella Rossellini: Green Porno e Altri Corti” / MUBI

 

 

“The Falling Sky” sul popolo Yanomami alla Quinzaine 2024, co-produzione Brasile-Italia

Immagine del film “The Falling Sky”

“La foresta è viva. Morirà solo se i bianchi continueranno a distruggerla. (…) Allora moriremo, uno dopo l’altro, sia noi che i bianchi. Tutti gli sciamani alla fine moriranno. Quando non ci saranno più loro vivi a sostenere il cielo, esso crollerà”. Davi Kopenawa

Selezionato a Cannes, alla Quinzaine des Cinéastes 2024, “The Falling Sky” – attraverso la potente testimonianza di Davi Kopenawa, sciamano e leader del popolo amazzonico Yanomami – è il racconto del rituale funebre misterico “Reahu”, una cerimonia magica di evocazione che mobilita la comunità in uno sforzo collettivo per sorreggere il cielo e impedire che cada a causa dei comportamenti dei nape, i bianchi, e del mondo cosiddetto civilizzato. Attraverso questa sorta di rito iniziatico, lo spettatore scopre la bellezza della cosmologia Yanomami e la forza della loro visione geopolitica che invita a guardare lontano.

Il film è diretto da Eryk Rocha a Gabriela Carneiro da Cunha, liberamente ispirato all’omonimo libro dello sciamano Yanomami Davi Kopenawa e dell’antropologo francese Bruce Albert, nato da una relazione trentennale tra i due.

“The Falling Sky” è prodotto da Brasile e Italia, una co-produzione Aruac Filmes, Hutukara Yanomami Association, Stemal Entertainment con Rai Cinema, in collaborazione con Le Film d’ici, prodotto dagli stessi registi e da Donatella Palermo.

In Brasile attualmente vivono circa 30.000 persone in oltre 300 comunità, che stanno affrontando una grave crisi umanitaria causata da una massiccia invasione di minatori alla ricerca di minerali, principalmente oro e cassiterite. Negli ultimi anni il numero degli invasori ha raggiunto circa 20.000 persone, favorendo la violenza, la contaminazione dell’acqua e del pesce da mercurio, la deforestazione e numerose malattie tra gli Yanomami.

Il 10 aprile, Davi Kopenawa, lo sciamano e portavoce del popolo Yanomami, ha incontrato in Italia Papa Francesco. “Ogni volta che parlo di quello che l’uomo bianco sta causando al nostro popolo e all’intera umanità sempre più persone si uniscono alla mia battaglia”.

Eryk Rocha si è formato alla Scuola di San Antonio de Los Baños a Cuba. Regista, produttore, montatore e direttore della fotografia, con “The Falling Sky”, suo decimo film, è alla sua terza partecipazione al Festival di Cannes, dove con il film “Cinema Novo” (2016) ha vinto il premio L’Oeil d’Or. I suoi lavori hanno partecipato ai maggiori festival cinematografici del mondo come Cannes, Venezia, Locarno, Visions du Réel, IDFA, CPH: DOX, Telluride, BFI di Londra, Sundance, New Directors MoMa di New York, Festival di Rio, raccogliendo prestigiosi riconoscimenti. Tra i suoi titoli: “Rocha Que Voa” (Pietre nel cielo), “Quimera”, “Transeunte”, “Jards”, “Campo De Jogo”, “Breve Miragem De Sol” (Burning Night), “Edna”.

Gabriela Carneiro da Cunha è un’artista brasiliana, performer, regista e attivista artistica ambientale. È ideatrice del Margins Project – On Rivers, Buiúnas and Fireflies, un progetto artistico basato sull’ascolto dei fiumi brasiliani in situazioni di catastrofe, da cui sono già nati numerosi spettacoli teatrali (presentati in importanti festival europei come Wiener Festwochen, Festival d’Automne à Paris, International Summer – Festival Kampnagel Hamburg, Baltic Circle, Holland Festival, Théâtre Vidy-Lausanne, Center Georges Pompidou), film, dibattiti, workshop e Buiunas – una rete tra donne, fiumi e arte. Nel cinema, lavora al fianco di Eryk Rocha per “Edna” e per i cortometraggi “Mãri Hi – The Tree of Dream”, “Yuri u xëatima thë – Fishing with Timbó” e “Thuë pihi kuuwi – A Woman Thinking”, diretti da registi yanomami, presentati nei più importanti festival del mondo tra cui Rio e Venezia.

Progetto realizzato con il contributo del Fondo per le produzioni minoritarie del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, con il supporto di Fondation Cartier pour l’art contemporain, ISA – Instituto Socioambiental, Porticus, CLUA – Climate and Land Use Alliance, Ford Foundation, Nia Tero Foundation, Instituto humanize, Instituto Arapyaú, RFN – Rainforest Foundation Norway, NICFI – Norway’s International Climate and Forest Initiative, RCA – Rede de Cooperação Amazônica, Instituto Iepé, Instituto Meraki, IRIS – International Resource for Impact and Storytelling, Amazon Watch e Fondation AlterCiné.

 

 

“Io Capitano” a Dakar, proiezione speciale del film di Matteo Garrone

Foto di Greta De Lazzaris / “Io Capitano”

Domenica 14 aprile si è svolta alla Maison de la Culture Douta Seck, nel cuore della Medina di Dakar (Senegal), una proiezione speciale di “Io Capitano” organizzata dall’Ambasciata d’Italia e dall’Istituto Italiano di Cultura di Dakar, alla presenza del regista Matteo Garrone, degli attori Seydou Sarr, Moustapha Fall, Amath Diallo, del mediatore culturale Mamadou Kouassi e dei produttori di Rai Cinema e Pathé.

Il film torna dove tutto ha avuto inizio: è stato infatti il quartiere popolare e autentico della Medina ad accogliere la prima fase di riprese del film. Aperta dai saluti del Sindaco della Medina, Bamba Fall, e del direttore generale della Cinematografia Germain Coly, la proiezione si è svolta alla presenza di oltre 800 persone.

Dal 15 al 27 aprile, la carovana di cinema itinerante di Cinemovel, porterà “Io Capitano” in altre città, periferie, paesi e scuole del Senegal, in un viaggio attraverso storie di migrazione e speranza, nei luoghi dove queste storie sono nate.

 

“Kinds of Kindness” di Yorgos Lanthimos al cinema dal 6 giugno

Emma Stone e Joe Alwyn in “Kinds of Kindness” / Searchlight Pictures

“Kinds of Kindness”, il nuovo film di Yorgos Lanthimos, arriverà nelle sale italiane il 6 giugno 2024. Il lungometraggio Searchlight Pictures sarà presentato in anteprima mondiale alla 77esima edizione del Festival di Cannes (14 – 25 maggio 2024).

“Kinds of Kindness” è una favola in tre atti: un uomo senza scelta che cerca di prendere il controllo della propria vita; un poliziotto preoccupato dal fatto che la moglie scomparsa in mare sia tornata e sembri un’altra persona; e una donna determinata a trovare una persona specifica con una speciale abilità, destinata a diventare un prodigioso leader spirituale.

Searchlight Pictures presenta “Kinds of Kindness”, diretto dal candidato all’Academy Award Yorgos Lanthimos. Il film vede protagonista la due volte vincitrice del premio Oscar Emma Stone, insieme al candidato all’Academy Award Jesse Plemons, al candidato all’Academy Award Willem Dafoe, Margaret Qualley, alla candidata all’Academy Award Hong Chau, Joe Alwyn, Mamoudou Athie e Hunter Schafer. La sceneggiatura originale è scritta da Lanthimos e Efthimis Filippou, segnando così la loro quinta collaborazione (“The Lobster”, “Il sacrificio del cervo sacro”, “Dogtooth”, “Alps”). Il film è prodotto da Ed Guiney, Andrew Lowe, Yorgos Lanthimos e Kasia Malipan.

 

KINDS OF KINDNESS | Official Teaser | Searchlight Pictures

 

 

 

“Civil War” di Alex Garland è il film più visto del fine settimana negli USA

Kirsten Dunst in “Civil War”

“Civil War” di Alex Garland conquista il pubblico americano registrando un incasso straordinario di oltre 25 milioni di dollari in soli tre giorni. Al suo debutto nelle sale americane è il film più visto negli USA durante il fine settimana diventando il miglior esordio di sempre per un film della casa di produzione A24.

Scritto e diretto da Alex Garland, il film è interpretato da Kirsten Dunst, Cailee Spaeny, Wagner Moura, Stephen McKinley Henderson e Nick Offerman.

“Civil War” uscirà nelle sale italiane questo giovedì 18 aprile distribuito da 01 Distribution. Un’esclusiva per l’Italia Leone Film Group in collaborazione con Rai Cinema.

 

Eleanor Coppola (1936 – 2024)

Eleanor Coppola

Eleanor Coppola, regista e moglie Francis Ford Coppola e madre di Sofia e Roman, è morta a 87 anni nella sua casa di Rutherford, in California. La conferma è arrivata in una dichiarazione della famiglia all’Associated Press. È stata la partner creativa per tutta la vita Francis Ford Coppola.

A inizio ottobre la figlia Sofia Coppola non aveva partecipato alla proiezione del suo film “Priscilla” al New York Film Festival per stare con lei. “Sono con mia madre, alla quale questo film è dedicato”, aveva scritto la sceneggiatrice e regista in una dichiarazione letta dal produttore Youree Henley.

Eleanor Coppola (1936 – 2024)

 

“L’odio” di Mathieu Kassovitz torna al cinema in versione restaurata

Vincent Cassel in una scena del film “L’odio” (La haine)

Minerva Pictures e Rarovideo, in collaborazione con Cat People Distribuzione, riportano sul grande schermo in versione restaurata 4K “L’odio” (La haine) di Mathieu Kassovitz, con Vincent Cassel, Hubert Koundé e Saïd Taghmaoui, film vincitore del premio per la miglior regia al Festival di Cannes nel 1995.

Il film racconta per la prima volta il suburbano delle grandi città, concentrandosi su ventiquattr’ore della vita dei tre protagonisti, dai caratteri apparentemente inconciliabili, che devono reagire alle sfide di un contesto sociale complesso e asfissiante, ma ancora attuale a trent’anni di distanza. Fin da subito “L’odio” si è affermato come un vero e proprio cult intergenerazionale, diventando uno dei titoli fondamentali dell’immaginario hip hop contemporaneo, e anche italiano.

Quest’anno Rarovideo, la divisione editoriale di Minerva Pictures che da anni è presente in veste digitale con Rarovideo Channel su Prime Video e The Film Club, celebra il suo 25esimo anniversario. Il restauro de “L’odio” è solo la prima delle tante iniziative che accompagneranno questo importante traguardo.

SINOSSI. Ventiquattr’ore nella vita di Vinz (Vincent Cassel), Hubert (Hubert Koundé) e Saïd (Saïd Taghmaoui), tre amici della banlieue parigina all’indomani degli scontri tra forze dell’ordine e civili dopo i quali un ragazzo del quartiere, Abdel, si ritrova in fin di vita a causa dei soprusi violenti della polizia. I tre, carichi di rabbia e con una pistola tra le mani, meditano su come avere giustizia.

“L’odio” al cinema in versione restaurata 4K dal 13 maggio.

 

 

 

 

“Bread & Roses” di Sahra Mani dal 21 giugno su Apple TV+

“Bread & Roses” / Apple TV+

Apple Original Films ha annunciato di aver acquisito i diritti di “Bread & Roses”, il documentario candidato al premio L’Œil d’or allo scorso Festival di Cannes che mostra la potente resistenza delle donne afghane contro i talebani. Il film è prodotto da Jennifer Lawrence e Justine Ciarrocchi di Excellent Cadaver (“Causeway”), insieme alla produttrice esecutiva, attivista per i diritti umani, vincitrice del Premio Nobel per la Pace, Malala Yousafzai (“Joyland”) di Extracurricular e alla famosa regista Sahra Mani (“A Thousand Girls Like Me”). Dopo il celebre debutto al Festival di Cannes 2023, “Bread & Roses” arriverà su Apple TV+ il 21 giugno.

“La chiusura delle scuole femminili in Afghanistan non è solo una questione di interesse femminista, piuttosto è una questione di sicurezza internazionale – ha dichiarato la regista e produttrice Sahra Mani – I talebani sono consapevoli che i figli di madri istruite sono difficili da indottrinare e sono meno suscettibili all’idea di diventare i loro futuri soldati. Garantire che le scuole femminili rimangano aperte in Afghanistan è fondamentale per la salvaguardia e la sicurezza del mondo intero”.

“Bread & Roses” offre una potente riflessione sull’impatto, in termini di diritti e mezzi di sussistenza delle donne, della caduta di Kabul per mano dei talebani nel 2021. Il film segue la vita di tre donne, mentre, in tempo reale, lottano per recuperare la loro autonomia. Mani cattura lo spirito e la resilienza delle donne afghane attraverso una rappresentazione cruda della loro straziante condizione.

“Bread & Roses”, presentato dalla Fondazione Eyan in associazione con Extracurricular, è prodotto da Jennifer Lawrence e Justine Ciarrocchi con Sahra Mani, insieme ai produttori esecutivi Malala Yousafzai e Farhad Khosravi. Sahra Mani dirige il film.

 

David dello Spettatore 2024 a “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi

Paola Cortellesi in “C’è ancora domani”

“C’è ancora domani” di Paola Cortellesi si aggiudica il David dello Spettatore 2024. Il riconoscimento premia il film con il maggior numero di spettatori, calcolati tra il 1° gennaio 2023 e il 29 febbraio 2024. Sulla base dei dati forniti da Cinetel, C’è ancora domani ha totalizzato, nel suddetto periodo, 5.354.653 spettatori.

Il David dello Spettatore – che manifesta il ringraziamento al pubblico e l’attenzione dell’Accademia del Cinema Italiano ai film e agli autori che hanno contribuito al successo industriale dell’intera filiera cinematografica – sarà assegnato venerdì 3 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta, in prima serata su Rai 1, dagli studi di Cinecittà e trasmessa per la prima volta in 4K (sul canale Rai4K, numero 210 di Tivùsat), con la conduzione di Carlo Conti e Alessia Marcuzzi. Sul red carpet ci sarà Fabrizio Biggio.

Tra i premi già annunciati della 69esima edizione dei Premi David di Donatello, il Premio David alla Carriera a Milena Vukotic, il David come miglior film internazionale ad “Anatomie d’une chute” (Anatomia di una caduta) di Justine Triet, mentre il miglior cortometraggio è “The Meatseller” di Margherita Giusti.

 

David 2024: “Anatomia di una caduta” di Justine Triet è il miglior film internazionale

Sandra Hüller e Swann Arlaud in “Anatomia di una caduta”

“Anatomie d’une chute” (Anatomia di una caduta) di Justine Triet si aggiudica il David di Donatello come miglior film internazionale. Il riconoscimento sarà assegnato venerdì 3 maggio nell’ambito della cerimonia di premiazione in diretta, in prima serata su Rai 1, dagli studi di Cinecittà e trasmessa per la prima volta in 4K (sul canale Rai4K, numero 210 di Tivùsat), con la conduzione di Carlo Conti e Alessia Marcuzzi. Sul red carpet ci sarà Fabrizio Biggio.

“Anatomie d’une chute” (Anatomia di una caduta), Palma d’Oro a Cannes e premio Oscar per la miglior sceneggiatura originale, è un thriller psicologico che scava nei segreti di una famiglia e mette al centro un ritratto di donna provocatorio e fuori dagli schemi. Sandra, interpretata da una straordinaria Sandra Hüller, è una scrittrice che vive con il marito Samuel (Swann Arlaud) e il figlio non vedente Daniel (Milo Machado-Graner) in un remoto chalet di montagna sulle Alpi francesi. Quando Samuel muore in circostanze misteriose, Sandra viene accusata di omicidio e il processo mette a nudo la relazione tumultuosa che aveva con il marito, nonché la sua personalità ambigua. Le cose si complicano quando anche il giovane figlio arriva al banco dei testimoni.

Nella cinquina dei candidati al Premio David come miglior film internazionale, accanto ad “Anatomie d’une chute” (Anatomia di una caduta), c’erano “As Bestas” di Rodrigo Sorogoyen, “Kuolleet Lehdet” (Foglie al vento) di Aki Kaurismäki, “Killers of the Flower Moon” di Martin Scorsese, “Oppenheimer” di Christopher Nolan.

Tra i premi già annunciati della 69esima edizione dei Premi David di Donatello, il Premio David alla Carriera a Milena Vukotic, il David dello Spettatore a “C’è ancora domani” di Paola Cortellesi, mentre il miglior cortometraggio è “The Meatseller” di Margherita Giusti.