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Con “Una vita tranquilla” il passato non si cancella

Passato in concorso alla quinta edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, valendo il Marc’Aurelio per il miglior attore allo straordinario Toni Servillo, arriva nelle sale “Una vita tranquilla” di Claudio Cupellini.

Il film racconta la storia di Rosario, un uomo di mezz’età che vive in Germania dove gestisce con la compagna, con cui ha un figlio, un albergo ristorante. La sua vita trascorre tranquilla (come suggerisce il titolo stesso), finchè un giorno il suo violento passato si ripresenta alla porta per sconvolgerla… Sullo sfondo fatti di cronaca che rimandano al problema dello smaltimento dei rifiuti in Campania, della camorra e alla strage di Duisburg anche se, assicura il regista, il soggetto ha visto la luce prima di quel drammatico evento.

TONI SERVILLO - intervista (Una vita tranquilla) - WWW.RBCASTING.COM

Avvalendosi di più livelli di lettura oltre a quello meramente narrativo, la pellicola è una parabola sugli errori, l’impossibilità di cancellarli e sulla redenzione, ma anche una storia d’amore e vendetta tra padre e figlio in cui l’ombra del passato è sempre presente al punto d’essere la vera protagonista.

Nonostante il film soffra della somiglianza con “Le conseguenze dell’amore” di Paolo Sorrentino (di cui è protagonista tra l’altro lo stesso Servillo) e di qualche buco di sceneggiatura, a Cupellini va il merito di essersi disinvoltamente mosso dalla commedia romantica di “Lezioni di cioccolato” ad un noir di buona fattura, anche se con il retrogusto del già visto. L’interpretazione di Servillo, che passa con naturalezza dalla parlata napoletana alla lingua tedesca, non sorprende ma lo conferma come il miglior attore italiano della sua generazione e, unitamente alle cupe atmosfere del film e ad un cast azzeccatissimo (Marco D’Amore e Francesco Di Leva su tutti per una performance perfettamente realistica), conferisce certamente al film una marcia in più.

“Una vita tranquilla” è al cinema dal 5 novembre distribuito da 01 Distribution.

M. D'AMORE, C. CUPELLINI, F. DI LEVA - intervista (Una vita tranquilla) - WWW.RBCASTING.COM

Alcuni commenti della critica:

“Servillo sa come sempre caratterizzare con pochi gesti e sguardi il suo misterioso ristoratore ma anche Marco D’Amore sa essere efficace nel ruolo del ‘redivivo’ Diego. Dove il film scricchiola è in un finale con troppi colpi di scena (e qualche incongruenza)”.
Paolo Mereghetti – Corriere della Sera

“Un film molto lineare, anche ripetitivo, che per un’oretta va giù liscio, senza troppi rischi. Poi quando sopraggiunge la complessità, la risoluzione dei nodi di sceneggiatura, il film crolla miseramente”.
Boris Sollazzo – Liberazione

“(…) purtroppo il film, suggestivo nell’ambientazione e ben piantato in un realismo teso che reinventa noti fatti di cronaca, convince a metà. Alcuni cruciali snodi narrativi sono mal risolti, il sottofinale dalle parti di Teano è di rara inverosimiglianza”.
Michele Anselmi – Il Riformista

“Il film è scritto malamente, affastellando colpi di scena poco credibili, vacillante alla fine, con numerose illogicità, troppo somigliante come linea narrativa a Le conseguenze dell’amore: ma l’interprete è magnifico, più di sempre”.
La Stampa

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