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“Ti presento un amico”? No, grazie!

Presentata come la commedia più sofisticata dei fratelli Vanzina, arriva sul grande schermo “Ti presento un amico” con Raoul Bova, Barbara Bobulova, Martina Stella, Kelly Reilly, Stefano Dionisi e Sarah Felberbaum. Regia di Carlo Vanzina, sceneggiatura firmata con il fratello Enrico e Francesco Massaro.

Marco è un giovane manager italiano che lavora a Londra, nel marketing di una grande azienda di cosmetici, dove convive con una ragazza italiana. In tempo di crisi, però, la sicurezza del posto di lavoro vacilla e la coppia, colpita dall’incertezza del futuro, risente del difficile momento scoppiando. Deluso e ferito dall’ennesima delusione amorosa Marco parte per Milano, dove il capo lo ha inaspettatamente convocato per promuoverlo. Tornato in Italia incontra quattro donne che s’insinuano accidentalmente nella sua vita sconvolgendola.

Pur non aspettandoci dai Vanzina cinema di serie A, spiace constatare la pochezza e la scarsa fattura di un prodotto che suscita sì risate ma d’incredulità di fronte a dialoghi e scene di una sconcertante banalità, peraltro doppiati malissimo. Che dire poi dei personaggi femminili che circondano il protagonista? Donne fredde, inaffidabili e calcolatrici ma da comprendere e consolare, vittime di uomini senza scrupoli, tanto quanto basta, insomma, per far dire “Ti presento un amico”? “No, grazie!”.

Il film esce il 12 novembre in circa 450 copie distribuito da Warner Bros.

Alcuni commenti della critica:

“Una commedia particolarmente scipita, realizzata senza cura: persino i vestiti delle ragazze sono insulsi. Non si lamenta la mancanza del lusso, ma la mancanza di un’accuratezza necessaria”.
Lietta Tornabuoni – La Stampa

“Citazioni di Sliding Doors, macchiette dialettali, ambienti postmoderni, attrici esuberanti: Ti presento un amico gioca su vari registri, proponendosi come una commedia dei tempi della crisi. Purtroppo difettano leggerezza di tono e profondità di sguardo”.
Michele Anselmi – Ciak

“Stavolta i Vanzina fanno una mezza cilecca, tentando di fare il verso al magnifico Tra le nuvole, ovvero la vita difficile di un tagliatore di testa. (…) Pessima la figura dei maschi, tutti, proprio tutti, ridotti a macchiette”.
Massimo Bertarelli – il Giornale

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