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Silvio Muccino: un cambiamento da “Un altro mondo”

A tre anni di distanza dal suo esordio dietro la macchina da presa, Silvio Muccino ripete l’esperienza con “Un altro mondo”, storia di un viaggio in Africa che si trasforma in un cambiamento di vita. Cofirmato per la seconda volta con Carla Vangelista (che ne ha scritto il soggetto ed il romanzo da cui è tratto), il film racconta la storia Andrea, un giovane della Roma bene, cresciuto solo con sua madre, che sembra aver ottenuto tutto dalla vita ma che in realtà conduce un’esistenza ai limiti dell’insignificanza e del torpore morale insieme alla compagna Livia, afflitta da anoressia e bulimia. Nel giorno del suo ventottesimo compleanno il ragazzo riceve una lettera del padre, sparito vent’anni prima, che sta morendo in Kenya. Seppur combattuto tra rabbia e pietà, Andrea decide di partire per dargli l’estremo saluto. Arrivato sul posto però il ragazzo scoprirà di avere un fratello Charlie, un bambino di nove anni che il padre ha avuto da una donna keniota e che, alla morte dell’uomo, è rimasto orfano. Dopo un’iniziale rifiuto per il piccolo, Andrea decide di portare Charlie con sé a Roma. La nuova presenza costringerà Andrea e Livia a fare i conti con le loro esistenze e con le proprie responsabilità di adulti.

Nel cast il piccolo Michael Rainey Jr., Isabella Ragonese, Flavio Parenti, Maya Sansa e Greta Scacchi. Al piccolo protagonista, scoperto da Muccino mentre guardava il video di Tiziano Ferro “Il regalo mio più grande” di cui era tra i protagonisti, và il merito, con la sua dolcezza ed intensità, di gran parte della riuscita del film.

SILVIO MUCCINO e MICHAEL RAINEY JR. - intervista (Un altro mondo) - WWW.RBCASTING.COM

Dopo il difficile esordio con “Parlami d’amore”, Silvio Muccino affronta con più maturità la sua seconda regia tornando sul tema della crescita emotiva e di ciò che sta dietro. Pur non confezionando un prodotto perfetto, il giovane regista dimostra di essere migliorato sul piano tecnico e ha il merito di aver affrontato con onestà una storia che pecca di un plot scontato e di alcune situazioni e personaggi un po’ troppo sopra le righe ma che è mossa da sentimenti sinceri. Interessante la scelta del linguaggio cinematografico utilizzato: ritmo veloce, ralenti e immagini patinate nella prima parte per rendere il superficiale stile di vita dei personaggi; semplicità e maggiore intimità durante il viaggio in Africa. Due stili che si incrociano poi per tutta la seconda parte del film.

Una storia piena di buoni sentimenti che a volte scade nel luogo comune, ma soprattutto di “accettazione e integrazione”, dice lo stesso Muccino, che invita al cambiamento personale come recita la frase che è anche sottotitolo del film: “Le cose non cambiano mai, cambiamo noi”.

Nuovo prodotto dell’unione Cattleya-Universal, “Un altro mondo” è in 300 sale dal 22 dicembre, un’alternativa adeguatamente “natalizia” che si contrappone alla comicità volgare e stereotipata dei classici cinepanettoni.

CARLA VANGELISTA - intervista (Un altro mondo) - WWW.RBCASTING.COM

MAYA SANSA - intervista (Un altro mondo) - WWW.RBCASTING.COM

FLAVIO PARENTI - intervista (Un altro mondo) - WWW.RBCASTING.COM

UN ALTRO MONDO di Silvio Muccino - conferenza stampa - WWW.RBCASTING.COM

Alcuni commenti della critica:

“Bastava molto meno per costruire questo (doppio) itinerario di crescita e guarigione, meno sottotrame, più attenzione ai personaggi centrali (…) Ma per innescare il coinvolgimento emotivo, anche restando nel cinema più convenzionale, bisognava dare una vera chance anche al piccolo Charlie, al suo mondo, alla sua visione del mondo. Anziché farne ostaggio di un racconto che sarà pure sincero, ma non si mette mai in gioco davvero”.
Il Messaggero, Fabio Ferzetti

“Troppe scene madri. Anzi: solo scene madri, solo momenti forti, frasi epocali. Troppi controluce, troppe lacrime, troppe vodke, troppi velluti e quadri antichi (nella casa della madre). Muccino è convinto che un film serva per esprimersi, quando invece bisogna fare il contrario e lasciare che il cinema si prenda i suoi tempi, le sue pause, le ‘sue’ curiosità (non quelle del regista-sceneggiatore-interprete che confonde la macchina da presa per il lettino dell’analista). Ma lo fa con entusiasmo e sincerità. E di questi tempi è giusto segnalarlo”.
Paolo Mereghetti, Corriere della Sera

“Il copione tradisce il titolo, l’altro mondo resta un proclama, non acquista vita. Nonostante ciò la pellicola trasmette un certo vitalismo che non dipende solo dal fatto di essere girata con la macchina a mano. Ha talento Silvio Muccino e come attore si conferma una gran bella presenza: riempie lo schermo, riesce a convincere, soprattutto i duetti con il bambino sono molto ben giocati. Più umiltà e meno esteriorità, un giorno potrebbe fare davvero un buon film”.
A. LK., La Stampa

“Un altro mondo è una pellicola confezionata molto bene: ottima regia, bella colonna sonora (composta da Stefano Arnaldi, e impreziosita dall’utilizzo del brano Secret Garden di Bruce Springsteen), montaggio e fotografia di qualità”.
Claudia Morgoglione, la Repubblica

“Muccino (…) sbaglia, su un triplice fronte: è un regista, che sa dove mettere la camera e sa girare (altro discorso la direzione degli attori); non è un attore, ma un ostacolo alla ‘visibilità’ del film e, soprattutto, non è innamorato delle storie, perché nel caso ne avrebbe scelta un’altra. Questo ‘About a boy ai tempi di Obama’ (Muccino dixit) ha le scorciatoie e le inverosimiglianze – formato borghese – del romanzo di involontaria deformazione, peraltro mal accompagnato dagli egoismi e –  ancor più – gli egotismi della semi-biografia (…) Insomma, robe dell’altro mondo, ma non disperiamo: Muccino Jr. qualcosa sa fare, dunque farebbe bene a non metterci la faccia e cercare su altri scaffali”.
Cinematografo, Federico Pontiggia

 

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