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Quando l’amore diventa “Beastly-ale”

Prodotto da Susan Cartsonis, adusa alle commedie romantiche come “What Women Want”, diretto da Michael Flynn, “Beastly” è la trasposizione cinematografica dell’omonimo romanzo di Alex Flinn.

Versione attuale, riveduta e corretta, della più celebre “La Bella e la Bestia”, il film ha come base la ricerca della vera bellezza, quella interiore, al di là delle apparenze. E forse è così che dovremmo analizzare quest’opera, nella validità delle intenzioni di promuovere un concetto difficile, soprattutto in una società dove l’apparenza prevale sulla sostanza.

Il target dichiarato è quello adolescenziale. I cosiddetti teen sono infatti quelli più soggetti alla pressione sociale, esercitata dai modelli che i mass media impongono. La bellezza è un canone fondante, e lo è anche per il diciasettenne Kyle (Alex Pettyfer), figlio di un noto anchorman newyorkese, bello e cosciente di esserlo. Bravo nel ruolo Pettyfer mostra come, oltre la sua apparenza fisica, possa contare su un potenziale recitativo tutto da coltivare.

Dopo aver trattato in maniera poco gentile la poco credibile strega Kendra (una irriconoscibile Mary-Kate Olsen), megera soprattutto nel look, Kyle si ritrova storpiato da terribili cicatrici, glabro, e pieno di tatuaggi.

Rispetto la favola disneyana il fiore, la bella rosa bianca che tiene legato il principe al suo destino bestiale, è sostituito da un tatuaggio sul braccio a forma di albero, che fiorisce e si illumina in base al susseguirsi delle stagioni.

Kyle ha un anno per spezzare l’incantesimo facendo innamorare di se una giovane fanciulla. E quale giovane fanciulla, pura, casta, innocente e sognatrice è meglio a Hollywood di Vanessa Hudgens? Che probabilmente sfoggerà questo ruolo, cucito addosso dai tempi in cui sgambettava in “High School Musical”, anche quando sarà un’anziana stella dello star system. Il suo personaggio è la dolce e tenera Lindy, che vive in condizioni disagiate e studia grazie ad una borsa di studio dopo che il padre è divenuto tossicodipendente in seguito alla dipartita della moglie. Il finale non si svela mai, ma è universalmente noto quello della favola da cui il film prende ispirazione.

Molte le citazioni dall’opera disneyana come i due personaggi che fungono da guida per Kyle. La domestica Zola (interpretata dalla bravissima Lisa Gay Hamilton), trasposizione di Miss Brick, è l’unica mamma che Kyle abbia mai avuto dopo l’abbandono della sua madre biologica. Will è invece il mentore guida, un professore cieco (così da non dover vedere l’aspetto del giovane) scelto dal padre di Kyle per seguire il figlio dopo la sua trasformazione, e facilmente paragonabile al candelabro Lumiere.

Will, interpretato dal magistrale Neil Patrick Harris, è una delle poche note positive di un film edulcorato e stereotipato. Un brutto tentativo di tradurre un classico delle favole in un contesto urbano (New York), caotico e attuale.

A farne le spese è la storia stessa. Cercare di adattare una favola ad un linguaggio più idoneo al target di riferimento non fa che far scadere la storia, decontestualizzandola dal suo messaggio originario: andare oltre la bellezza, idea che il film non riesce a comunicare, bensì a banalizzare.

“Beastly” uscirà nelle sale italiane l’11 maggio 2011.

Alcuni commenti della critica:

“Il risultato è un’accozzaglia di buoni sentimenti che difficilmente potrebbero far sognare anche il più ingenuo dei ragazzini. Talmente veloce, superficiale e insulso, che a confronto un qualsiasi New Moon riesce senza troppi sforzi a sembrare un’opera d’autore”.
Filippo Magnifico, screenWEEK.it

“La bella resta bella, povera e innamorata del vero amore; la bestia perde il pelo e anche il vizio. Se è vero che la bellezza giace negli occhi di chi guarda, non si capisce perché tanto sforzo per renderla così trasparente”.
Edoardo Becattini, MYmovies.it

“Una rivisitazione moderna, ‘magica’ e originale di un classico come la celebre favola de La Bella e la Bestia, interpretata da una coppia di giovani già famosi”.
movieplayer.it

“Discreta colonna sonora con brani adolescenziali che ben si collocano all’interno di un film che mira sicuramente a un pubblico molto giovanile e con molte poche pretese”.
Daniele Riccardelli, Voto10.it

“Il film è riuscito comunque ad incassare un’accettabile cifra al botteghino, superando i 30 milioni di dollari, dopo esserne costati 17. Un autentico miracolo, visto e considerata l’innegabile scarsa qualità della pellicola, più adatta alla tv che al buio della sala”.
CINEblog.it

 

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