Home Uncategorized “X-Men: L’inizio” di una nuova, e vecchia, avventura

“X-Men: L’inizio” di una nuova, e vecchia, avventura

Un ritorno al passato, precisamente alle origini, per i mutanti più famosi del cinema. Gli X-Men sono tornati, indietro. Un salto di cinquanta anni per scoprire la nascita del mito, quando il professor Xavier era solo Charles, studente di genetica di Oxford, con folti capelli castani, viso allegro e gli occhi azzurri di James McAvoy, o quando Magneto, ovvero Erik Lehnsherr, era un bellimbusto con il fisico di Michael Fassbender alla ricerca di Kevin Bacon, alias Sebastian Shaw, nazista colpevole del brutale omicidio della madre del giovane nel campo di concentramento dove era prigioniero durante la seconda guerra mondiale.

Una vecchia storia per un nuovo inizio, scritta da Sheldon Turner (nominato agli Oscar per “Tra le nuvole”) e dal regista Bryan Singer (director dei primi due film sugli X-Men), ambientata negli anni ’60 agli albori della guerra fredda fra gli Stati Uniti e l’ex U.R.S.S., di cui la trama si nutre, mostrando una rivisitazione delle vicende legate alla potenziale guerra nucleare, e alle tensioni dei due governi, analizzando in particolar modo la corsa agli armamenti in cui anche Cuba fu coinvolta.

Il regista, Matthew Vaughn, in “X-Men: L’inizio” ha saputo analizzare ed esprimere in maniera efficace il forte legame che unisce i due personaggi principali, il Professor X e Magneto. Una salda amicizia, nata quando ancora la guerra fra mutanti non era scoppiata e quando i due condividevano obiettivi e ideali, in questo caso eliminare la minaccia nucleare di Sebastian Shaw, anch’esso mutante.

Gli effetti speciali ben progettati, e inseriti con fluidità all’interno del girato, grazie al montaggio di Eddie Hamilton e Lee Smith, forniscono la giusta illusione della realtà facendo sembrare, se non veritieri, almeno plausibili gli spettacolari poteri dei mutanti. Ma “X-Men: L’inizio” non è solo un concentrato di alta tecnologia e di complessi visual effects, è anche una riflessione e un approfondimento sui suoi protagonisti basato su un’ottima sceneggiatura. Chi conosce l’evoluzione dei personaggi, data dalla visione dei capitoli precedenti, potrà cogliere le cause e le sfumature del carattere e il vissuto dei protagonisti, scoprendo le ragioni del loro comportamento “abituale”. Ottime inoltre gli innesti rispetto la precedente trilogia con X-Men come la glaciale Emma Frost (January Jones), Havok (Lucas Till) e Banshee (Caleb Landry Jones).

Trasporre sui mutanti le riflessioni darwiniane e gli atavici problemi razziali che soggiogano ancora il genere umano. Questo è il punto di forza del comic della Marvel di cui “X-Men: L’inizio” porta avanti il bagaglio ideologico in uno spin-off che sa di preludio per una nuova trilogia. E se queste sono le premesse, difficilmente rimarremo delusi.

“X-Men: L’inizio” è uscito nelle sale italiane mercoledì 8 giugno, distribuito dalla 20th Century Fox.

Alcuni commenti della critica:

“Tornano gli X-Men, gli eroi mutanti che hanno dato vita a una delle serie tratte dai comic books più emotivamente coinvolgenti di Hollywood. E per rinfrescare la saga, questa volta i produttori hanno fatto un tuffo nel passato e ingaggiato volti nuovi”.
Claudia Laffranchi, il Giornale

“X-Men nati ai tempi della guerra fredda. (…) Perchè le ferite non sono necessariamente male o bene. Ci sono e basta. A volte guariscono, a volte rimangono ferite. Nel caso di Magneto non se ne vanno. Restano lì, come un dolore permanente che serve a ricordargli quanto la gente sia crudele. E ora anche lui”.
Andrea Malaguti, La Stampa

“Cavalcando l’onda del ‘Begins’ di nolaniana memoria, Vaughn ha ridisegnato i tratti degli X-Men, raccontandoci le loro origini, la loro storia, la loro scoperta, nascita ed evoluzione. Nel farlo si è affidato ad un cast di giovanissimi, capitanato da due straordinari attori come James McAvoy e Michael Fassbender, per poi rispolverare dalle ceneri hollywoodiane un Kevin Bacon mai così cattivo e affascinante”.
Cineblog.it

“Matthew Vaughn non riesce a fare la differenza con X-Men: L’inizio, prequel della saga di mutanti targata Marvel, ambientato tra la seconda guerra mondiale e la crisi missilistica di Cuba. I primi trenta minuti rappresentano la parte più originale e ricca di colpi di scena del film”.
Paolo Sinopoli, Best Movie.it

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here