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Capodanno a New York con un cast stellare

Robert De Niro, Zac Efron, Lea Michele, Ashton Kutcher, Jessica Biel, Sofía Vergara, Abigail Breslin, Halle Berry, Hilary Swank, Michelle Pfeiffer, Sarah Jessica Parker, sono solo alcuni dei protagonisti di “New Year’s Eve”, la versione 2.0, e natalizia, di “Valentine’s Day”.

Scocca la mezzanotte e ci ritroviamo, un po’ come Cenerentola, a fare i conti con il passato, il presente ed il futuro. Nelle 18 ore che separano la famosa sfera di Times Square dalla sua discesa simbolica sulla scritta del nuovo anno, si alternano le vicende dei molti protagonisti del film.

Giovani innamorati (Abigail Breslin) alle prese dalla lotta generazionale con i propri genitori (Sarah Jessica Parker), fotografi (Robert De Niro) in fin di vita che hanno dedicato tutta la loro vita al lavoro trascurando la famiglia e che si ritrovano sul letto di morte con un unico desiderio, vedere per l’ultima volta la sfera di Times Square segnare il nuovo anno. Nuove coppie alle prese con il primo nascituro del nuovo anno, donne in carriera che seguono il loro lavoro perché non hanno potuto seguire in tour il loro amore (un ritrovato Jon Bon Jovi). Queste sono solo alcune delle molte storie che si intrecciano e snodano lungo la corsa verso il nuovo anno.

Un potpourri intergenerazionale che affronta con leggerezza le varie sfaccettature e problematiche che affliggono ogni individuo nel giorno simbolo del passaggio e del cambiamento. Chi di noi infatti non si è mai ritrovato l’ultimo dell’anno a tirare le somme e i bilanci di quello passato e a far previsioni e progetti per il futuro?

L’unica cosa che sicuramente non sarà capitata a molti è l’opportunità fortuita di poter cantare di fronte ad un miliardo di spettatori collegati in diretta mondiale, passando così da semplice corista a nuova diva. Questo è solo uno dei cliché che stona (e non solo per le note acute prese dalla protagonista in questione, Lea Michele del telefilm “Glee”) su una buona interpretazione corale del cast, che se fosse stato scremato avrebbe giovato maggiormente alla narrazione e sarebbe risultato sicuramente più efficace.

Da tenere sottocchio i titoli di coda. La parte maggiormente riuscita di tutta l’opera, perché danno il giusto tocco di brio al film, giocando addirittura sul marketing virale stesso che collega le due opere di Garry Marshall.

“Capodanno a New York” (New Year’s Eve) è uscito nelle sale italiane il 23 dicembre distribuito da Warner Bros. Italia.

Alcuni commenti della critica:

“Il conto alla rovescia è noioso come le tombole di Natale quando restano solo nonni e zii e la sceneggiatura di Katherine Fugate merita segnalazione perché se la conosci la eviti. Tutto è rassicurante, fasullo e molesto; non c’è una battuta che vada a segno, una gag che entri in circolo, uno sguardo vero, un attore che induca in tentazione, un brindisi, un ago di pino…niente”.
Maurizio Porro, Corriere della Sera

“Prima dei titoli di coda (forse il momento più gradevole di questa cartolina d’auguri animata), i pur bravi attori non fanno, insomma, che prestarsi a un campionato di banalità e/o inverosimiglianze tempestato per di più da una serie di mega-spot tutt’altro che occulti”.
v.ca., Il Mattino

“Per chi non rinuncerebbe mai a una bella storia d’amore, ci sono… ‘Capodanno a New York’ di Garry Marshall”.
Alessandra De Luca, Avvenire

“Romantic comedy glassata che abusa di fondotinta, retorica e buoni sentimenti”.
Marzia Gandolfi, MYmovies.it

“Padre artistico della commedia sentimentale più citata degli ultimi anni, Garry Marshall elargisce romanticismo in grandi quantità, distogliendo lo spettatore dalla povertà delle singole vicende per inondarlo di luci e commozione”.
Francesca Fiorentino, Movieplayer.it

“Se stiamo guardando una commedia e per ridere dobbiamo aspettare i titoli di coda, il dubbio che qualcosa non abbia funzionato come previsto è più che lecito. Capodanno a New York non può certo essere considerato un film riuscito. Piuttosto un pastiche che si serve di un cast fin troppo allargato per far vivere sullo schermo storie e temi troppo diversi tra loro ma forzatamente correlati”.
Silvia Urban, BestMovie.it

 

 

1 commento

  1. Sera.Condivio in toto ogni singolo aspetto e sfaccettatura della “recensione”inerente il film corale di Marshall….Tuttavia da giornalista e critico musicale devo ammettere che la singola cosa riuscita è la selezione musicale da sfondo e l’interpretazione degli artisti:Bon jovi in perfetta forma e ottima timbrica (Forse troppo modellata con i software Sk77 di ultimo grido-apprezzabile lo stesso),Lea Michele che ricorda Idinza Menzel nell’impostazione Before Broadway che da Spring Awakening è migliorata tantissimo tecnicamente e nell’estensione da soprano leggero.Due artisti di notevole elevatura.

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