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Al cinema arriva lady Aung Sang Suu Kyi

Video intervista a Luc Besson

E’ un’eroina dei giorni nostri, modello per chi crede nel valore della libertà e paladina dei diritti umani Aung Sang Suu Kyi, la leader del movimento democratico birmano protagonista del nuovo film di Luc Besson dal titolo “The Lady”.

Presentata fuori concorso in apertura dell’ultimo Festival del Film di Roma, la pellicola racconta la vera storia di questa coraggiosa donna sullo sfondo di una pesante dittatura e dei disordini politici che continuano ancora oggi, dipingendone il lato privato e quello pubblico e la tenacia con cui ha portato avanti una lotta non violenta che le è valso, nel 1991, un premio Nobel per la Pace ma le è costata 10 anni di libertà (arresti domiciliari) e l’amore per suo marito e i figli, sacrificati per la totale dedizione alla causa. Un lavoro che Besson ha compiuto dopo tre anni di studi e di ricerche su Aung Sang Suu Kyi.

Nel ruolo della protagonista un’eccezionale Michelle Yeoh, che ha fatto un notevole lavoro mimetico sul personaggio; in quello del marito l’ottimo David Thewlis. Il biopic su Aung Sang Suu Kyi esula dal lavoro solitamente originale di Besson, che qui sceglie una regia più tradizionale e a tratti con toni da melodramma. L’intento principale del regista francese, come ha lui stesso affermato, era quello però di mettere in risalto la figura della donna birmana per contribuire alla sua causa e far sì che più persone possibili conoscessero la sua toccante storia.

“The Lady” esce in 150 sale il 23 marzo distribuito da Good Films.

LUC BESSON - intervista (The Lady) - WWW.RBCASTING.COM

Alcuni commenti della critica:

“(…) E’ un biopic realizzato in modo ovvio; e i suoi due ottimi interpreti, Michelle Yeoh e David Thewlis, si trovano a fare i conti con personaggi che affondano nello stereotipo. (…) Girato in maniera professionale, il film si fa anche vedere, però ha un grave difetto: nulla ci viene raccontato delle precedenti esperienze culturali e umanitarie vissute fianco a fianco da Suu e il marito (…)”.
Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa

“(…) Il film è montato in maniera veramente bieca, con tutti i ritmi e i cliché della peggior televisione: ogni dieci minuti arriva una notizia ferale, una scena madre, un pizzicotto per svegliare e portare alle lacrime lo spettatore assopito (…)”.
Alberto Crespi, l’Unità

“Nobile ed elegantemente retrò”.
Maurizio Porro, Corriere della Sera

“Besson non l’ho ha fatto apposta: è il suo linguaggio istintivo a fare di The Lady un film tanto netto e quasi sublime per stilizzazione. Se volete dargli meno autorialità, basta dire che è una fiction semplice semplice, che ci fa sentir più buoni sapere qualcosa in più sulla vita della Suu Kyi”.
E.B., Il Fatto Quotidiano

“Un’impostazione che inscrive la drammaturgia di The Lady nelle convenzioni del melodramma e che, a conti fatti, rischia di sminuire l’aspetto politico della battaglia di Aung San Suu Kyi. Sul fronte della resa formale, Besson rischia poco ed emoziona solo a sprazzi – ossia quando le situazioni tendono all’action (l’assassinio di Aung San, il primo blocco di Suu agli arresti domiciliari dopo la vittoria alle elezioni). Michelle Yeoh, dal canto suo, si spende nella sua migliore interpretazione (assai riuscita nella mimesi del contegno e della postura di Aung San Suu Kyi), anche se si ha l’impressione che il gigione David Thewlis (nel ruolo di Aris) sovente le rubi la scena”.
Paolo Bertolin, MYmovies.it

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