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Abraham Lincoln: da Presidente a Cacciatore di Vampiri

E se uno dei presidenti più amati e conosciuti degli Stati Uniti d’America, oltre ad aver abolito la schiavitù dal paese, fosse anche un abile cacciatore di vampiri? Dall’omonimo romanzo di Seth Grahame-Smith esce in Italia il 20 luglio il film ad esso ispirato, “La leggenda del cacciatore di vampiri”.

Diretto da Timur Bekmambetov (già regista di “Wanted”) e prodotto da Tim Burton (leggenda narra che, innamorato del titolo, acquisì i diritti per la trasposizione cinematografica ancor prima della chiusura del libro stesso) ha come protagonista il giovane Abraham Lincoln, che sin da tenera età deve vedersela contro le oscure creature dai canini appuntiti.
Crescendo impara a combatterle grazie all’aiuto di un misterioso alleato (interpretato da Dominic Cooper), e oltre alla sua carriera come avvocato mantiene parallela quella di cacciatore di vampiri, con lo scopo di vendicare la morte della madre avvenuta proprio a causa di uno spietato succhiasangue.

Una volta coloro che potevano fregiarsi di abusare di licenze poetiche erano in pochi, oggi sembra che in molti facciano uso di questi escamotage narrativi, compreso Bekmambetov.

Nel film molti eventi di natura storica vengono infatti attribuiti ai vampiri, in modo da ripulire in parte la nomea degli statunitensi stessi, i più evidenti sono il massacro delle tribù dei nativi americani e la legittimazione della schiavitù come pretesto di controllo degli stati del Sud da parte delle creature della notte.

La famosa battaglia di Gettysburg si riduce invece ad una semplice scontro a base di argento. Un brutto modo di minimizzare importanti eventi storici ma, sorvolando sull’adattamento poco adiacente alla reale versione dei fatti, questa interpretazione della figura di uno dei presidenti più importanti degli Stati Uniti affascina e intriga.

Se non altro il film, a modo suo, aiuta a veicolare le imprese compiute da un uomo comune, divenuto uno degli attori fondamentali della rivoluzione civile che ha portato a gettare le fondamenta di quello che oggi rappresentano gli Stati Uniti d’America. Degne di nota sono inoltre la colonna sonora e gli effetti visuali, che riescono a rendere il 3D, in un film virato pesantemente al grigio scuro, meno opprimente.

“La leggenda del cacciatore di vampiri” è nelle sale dal 20 luglio 2012 distribuito dalla 20th Century Fox.

Alcuni commenti della critica:

“Nel film di Timur Bekmambetov, il ritmo del racconto si adegua al ritmo delle stesse sequenze d’azione, facendo somigliare tutta la pellicola a una corsa a perdifiato sulle montagne russe”.
Marco Minniti, Movieplayer.it

“Una miscela di generi scorrevole e ben costruita con una buona dose di energia e fascinazione”.
Adriano Ercolani, MYmovies.it

“Vorrebbe essere peculiare, ma è solo automatico, vorrebbe essere epica ironica, ma è solo patetico tedio, sollazzo nerd 3D con budget decente. Ridateci i soldi, i minuti persi. O quantomeno un film della Troma”.
Giulio Sangiorgio, FilmTv.it

“Precipitando nella qualità dell’analisi, e non ce ne vogliano studiosi come Kulka, non rimane che una classificazione drastica per inquadrare La leggenda del cacciatori di vampiri: ‘totalmente gratuito’. Ben sapendo che esistono estimatori di questa categoria, specie se la confezione in questo caso firmata Tim Burton (producer) / Timur Bekmambetov (regia) è professionale, diremo che il vostro giudizio dipenderà da quanto margine di manovra ludico vogliate concedere al cinema. Dietro ogni film apparentemente facile da liquidare si cela una buona occasione per porsi queste domande”.
Domenico Misciagna, ComingSoon.it

 

 

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