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L’avventurosa “Vita di Pi”

Tratto dall’omonimo romanzo di Yann Martel, il film diretto dal premio Oscar Ang Lee racconta la straordinaria vita di Piscine Molitor, sopravvissuto a più di duecento giorni da naufrago nell’Oceano Pacifico. Nelle sale dal 20 dicembre 2012 distribuito da 20th Century Fox.

In India Pi ha tutto, compreso una famiglia benestante a capo di uno Zoo. Ma il padre di Pi decide di vendere gli animali e trasferire tutti in Canada, in cerca di una nuova vita e una nuova fortuna. Durante il viaggio in mare la nave mercantile su cui sono imbarcati affonda e Pi si ritrova da solo, con una tigre, e una sola scialuppa di salvataggio.

Pi è l’abbreviazione di Piscine Molitore, un nome singolare dovuto al migliore amico del padre, un amante delle piscine e in particolar modo di quella di Parigi, la Piscine Molitore appunto. Il migliore amico del padre è anche uno zio acquisito per Pi, che grazie a lui impara a nuotare, un elemento che sarà fondamentale nella sua sopravvivenza in mare per più di 5 mesi.

Il premio Oscar Ang Lee dirige magistralmente un’opera difficile da adattare per il grande schermo, dato la presenza centrale di sole due figure, quella di Pi e la tigre del bengala, analizzando in maniera profonda entrambi. Pi e la tigre rappresentano infatti due estremi, la natura selvaggia e la razionalità umana, che scendono a patti per sopravvivere nell’immensa desolazione oceanica.

Tra sogni, allucinazioni e paesaggi mozzafiato Ang Lee usa sapientemente i visual effect e la tecnologia 3D per rendere il mare, e le creature che lo abitano, il terzo protagonista all’interno della narrazione.

Un film riflessivo, intimo, che colpisce lo spettatore e lo fa naufragare nelle profondità della finzione cinematografica.

Nelle sale dal 20 dicembre 2012 distribuito da 20th Century Fox.

Alcuni commenti della critica:

“Ma il film zoppica proprio quando cerca di essere profondo uscendo dall’emozione. Inoltre, durante tutti i 127 minuti, raccontando la propria storia, Pi ci invita a credere fermamente nell’esistenza di Dio solo perché (unico tra tutti i passeggeri della nave) lui è riuscito a salvarsi, in una visione un po’ troppo facile ed egocentrica della fede universale (…)”.
Luca Raffaelli, la Repubblica

“Che ci fanno un ragazzino e una tigre del Bengala su una zattera alla deriva nell’oceano? Un film. Che poi probabilmente sarà anche un film di successo visto che lo firma Ang Lee (…) Apologo ecologista? Favoletta under 18? Solito elogio made in Usa della forza di volontà? Soprattutto, un grande spettacolo”.
Alberto Mattioli, La Stampa

“(…) la forza del film è che non è mai retorico, dolciastro, buonista, resta un gradino sopra già in zonamitica o mitologica. Non dubitiamo che all’autore peccatore di Brokeback Mountain sia spuntata l’aureola”.
Maurizio Porro, la Repubblica

“Un rendering stupendo e compiuto del massiccio best-seller”.
Todd McCarthy, Hollywood Reporter

“Fonde una straziante avventura in alto mare con una meditazione da sogno sulla natura stessa della narrazione”.
Justin Chang, Variety

“Vita di Pi 3D si mette nelle mani di un artista del cinema worldclass. Ang Lee utilizza il 3D con la delicatezza e il lirismo di un poeta. Non solo è un film che si fa guardare, ma si vive”.
Peter Travers, Rolling Stone

“Un visionario romanzo popolare, tenero e crudele, che coniuga sapientemente realtà e computer graphics”.
Emanuele Sacchi, MYmovies.it

“(…) Ma è nella cornice del film che esce fuori il senso pieno di Vita di Pi: una riflessione sulla potenza del racconto, un omaggio alla cultura della storia tramandata oralmente che magari diventa leggenda. Da spettatori ci lasciamo coinvolgere dalla storia, da un 3D per una volta convincente, ma tolti gli occhialetti 3D il film manca di un po’ di retrogusto (…)”.
Mauro Donzelli, ComingSoon.it

“Vita di Pi, nel complesso, è una sorta di Castaway incontra Forrest Gump con una specie di twist finale che non è realmente un twist. Narrativamente non è nulla di entusiasmante: è precisamente la messa in scena a trasformarlo in un film affascinante. Perfetto anche per le Feste, al posto di tante commedie in uscita in questo periodo”.
Marco Triolo, Film.it

“Vita di Pi è un film atipico innanzitutto per come è costruito: quella che si potrebbe definire ‘scena madre’ occupa più della metà della durata totale; difficile che il racconto si concepisca così, soprattutto per le grandi produzioni. Per questo motivo potrebbe risultare molto noioso per alcuni, riflessivo e illuminante per altri. In ognuno dei due casi, proprio perché contiene elementi insoliti rispetto agli standard cinematografici odierni, non è un’opera che passerà inosservata”.
Fabiola Fortuna, FilmUp.com

1 commento

  1. Vit di Pi è un film stupendo. Credo il film più bello che io abbia mai visto. È emozionante, drammatico, ed è ambientato in mare la cosa che a me fa più paira. Nessuno lo conosce sul serio. Nessuno ha mai toccato il punto più profondo dell’oceano. Questo ragazzo è molto coraggioso perchè ha appena perso la sua famiglia e ha visto la morte di due animali. E adesso si ritrova con una tigre immezzo al mare aperto. Una avventura che ti lascia senza fiato.

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