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Un viaggio nel tempo alla “Scoperta dell’alba” con Margherita Buy e Susanna Nicchiarelli

Video intervista a Margherita Buy e Susanna Nicchiarelli

Dopo essere stato presentato all’ultimo Festival Internazionale del Film di Roma, dov’era in concorso nella sezione Prospettive Italia, arriva nelle sale “La scoperta dell’alba”, opera seconda di Susanna Nicchiarelli, ispirata all’omonimo romanzo di Walter Veltroni. Nel cast Margherita Buy, la stessa Nicchiarelli, Sergio Rubini, Lina Sastri e Lino Guanciale.

Difficilmente catalogabile in un genere, il film racconta con vari salti temporali la storia di due sorelle, Caterina e Barbara, alla ricerca del padre scomparso nel 1981 dopo l’uccisione di un amico e collega per mano delle Brigate Rosse. Quando le due donne decidono di mettere in vendita la vecchia casa al mare riaffiorano indizi e ricordi d’infanzia. Un giorno Caterina compone sul vecchio telefono il numero di quella che fu la loro casa romana e a risponderle è la voce di una bambina: incredibilmente quella di lei stessa dodicenne. Inizia così un viaggio nel passato alla ricerca di una verità seppellita.
Susanna Nicchiarelli apporta delle modifiche al libro di Veltroni: il protagonista non è un uomo ma una donna nubile e senza figli, e anche l’arco temporale cambia, spostato dal 1977 al 1981 perché a lei più familiare.

Dispiace dirlo dopo un esordio come “Cosmonauta”, ma il nuovo lavoro della regista romana è deludente, privo di guizzi e trovate immaginifiche. La Nicchiarelli convince qui più come attrice che alla direzione del film, ma va apprezzato il coraggio di voler raccontare in modo insolito una storia italiana attraverso una chiave fantascientifica a cui si mescolano dramma e storia. Perfetti i dettagli d’epoca e la fotografia dai toni vintage usati sempre in maniera naturale e mai pop. Interessante la colonna sonora affidata alla rock band Gatto Ciliegia, che ha riarrangiato alcuni successi legati agli anni ‘80, ed il brano di chiusura dei Subsonica con lo stesso titolo del film.

Coprodotto da Fandango e Rai Cinema, “La scoperta dell’alba” è nelle sale dal 10 gennaio, distribuito in 30 copie.

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Alcuni commenti della critica:

“Margherita Buy parla con se stessa ma non si capisce bene perchè”.
Paolo D’Agostini, la Repubblica

“(…) il film è coprodotto da Fandango e Rai Cinema e si prende un bel compito: adattare il Uolter nazionale, consegnando al grande schermo che tanto ama le sue fatiche letterarie. Ebbene, pareggio sofferto, nel senso che se il libro delude, il film pure (…)”.
Federico Pontiggia, Cinematografo.it

“E’ interessante sottolineare l’attenzione per la ricostruzione scenica dettagliata e quasi maniacale, legata alle scenografie e ai costumi, oltre che alla scelta delle musiche, tentando di giocare sugli stereotipi generazionali. Peccato però che a livello di storia tutto sembri già visto o sentito, non ci sono colpi di scena o elementi catartici capaci di rendere originale l’opera e darle quella sferzata di ‘adrenalina’ o ‘sentimento’, tale da elevarla come livello. ‘La scoperta dell’alba’ seppur non colpisca particolarmente è comunque un’opera di valore, con un buon livello di regia, che mostra la capacità della Nicchiarelli nell’analizzare il rapporto fra padri e figli”.
Federica Di Bartolo, FilmUp.com

“La scoperta dell’alba ricostruisce retroattivamente una testimonianza paterna individuando (e riconoscendo) un altro genitore e un altro Paese, che aveva smesso da tempo di credere alla luna e agli allunaggi, piombando nel terrore e frenando l’amore. Amore che riprende a scorrere dopo la rielaborazione e il congedo di un cattivo padre della nazione, di cui era comunque necessario raccogliere le tracce per produrne di nuove. Perché come il cinema della Nicchiarelli, le donne (e gli uomini) sono fatti di ricordi, come la nostra Storia siamo fatti di sogni e di piombo, di immaginazione e di sangue, di un’eredità che è stata trasmessa e che ritorna nella forma delle immagini, della memoria. Mai irrigidito in algide ricostruzioni d’epoca e tenuto sulle voglie vintage, La scoperta dell’alba trova nella sorellanza solidale la consapevolezza di non essere ‘figli unici’. Il progetto di autarchia di Moretti e di fratellanza conflittuale di Luchetti resta idealmente (in)superato nel doppio fondo di una ventiquattrore”.
Marzia Gandolfi, MYmovies.it

“(…) ‘La scoperta dell’alba’ non riesce ad essere efficace laddove vorrebbe. A risultare troppo debole non è solamente il meccanismo che dovrebbe provocare la sospensione di incredulità, dato per scontato troppo presto e più simile ad una regressione psicanalitica, ma anche lo spessore dei personaggi secondari, quelli funzionali ad oggettivare il tormento interiore della protagonista. Così in mancanza di una vera dialettica ‘La scoperta dell’alba’ finisce per girare su se stesso, indugiando all’infinito sullo sbigottimento dell’umanità di cui racconta, ma senza riuscire ad argomentarne le ragioni”.
Carlo Cerofolini, ondacinema.it

“Dopo l’intrigante esordio diCosmonauta, Susanna Nicchiarelli realizza un secondo lungometraggio decisamente interessante, La Scoperta dell’Alba, un melodramma italiano che si affaccia con successo a tematiche e sviluppi estremamente vicini al cinema americano anni ’80”.
FilmalCinema.com

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