Home Uncategorized “Frankenweenie”, il ritorno dark di Tim Burton

“Frankenweenie”, il ritorno dark di Tim Burton

Ritorno in grande stile per Tim Burton, tra Stop Motion, atmosfere cupe e plumbee che esaltano i sentimenti più nobili dell’animo umano.

“Frankenweenie” è un progetto molto caro a Tim Burton. Nel 1984 il regista aveva già realizzato un cortometraggio mettendo in scena un adattamento della versione originale dell’opera di Mary Shelley “Frankenstein”. In “Frankenweenie” infatti ad essere riportato in vita dal giovane Victor Frankenstein non è un mostro ma il suo cane Sparky, venuto a mancare prematuramente.

Approfittando degli studi per il progetto di scienze Victor riporterà in vita Sparky servendosi di una potente scarica di energia elettrica, ma Igor, un suo compagno di scuola solitario e bistrattato da tutti, scoprirà il segreto, e la mania di riportare in vita i propri animali domestici getterà la serena cittadina di New Holland nel panico.

Atmosfere dark virate al grigio, personaggi emaciati con profonde occhiaie che ne segnano il volto, e corpi scheletrici come nella migliore tradizione Burtoniana, rendono “Frankenweenie” un ritorno in grande stile del regista che negli ultimi anni aveva smarrito la via creando prodotti incompiuti o privi del fascino tipico delle opere di Tim Burton.

L’impatto visivo è incredibile, grazie ad un uso prefetto della tecnica dello Stop Motion. Con questo stile di ripresa ogni dettaglio e spostamento dei personaggi deve essere curato nei minimi particolari, e i tempi di lavorazione sono per questo lunghissimi (circa 1 settimana di lavoro per realizzare tre secondi di girato), ma il risultato ottenuto è sorprendente.

Ma in “Frankenweenie” non si è colpiti solo dalla realizzazione e dalla rappresentazione dei personaggi, a farla da padrone è la storia, che ti rapisce e conquista sin dai primi minuti del film. Nessun momento di smarrimento e nessuna defezione per una narrazione fluida e scorrevole che ha il potere di far dimenticare il passare del tempo.

I richiami alle sue opere precedenti sono chiari, primo fra tutti il riferimento a “Edward Mani di Forbice” e non solo per la presenza di Winona Ryder come doppiatrice. Le citazioni cinematografiche sono inoltre molteplici. Se presterete attenzione troverete infatti personaggi celebri mascherati da compagni di scuola di Victor, e creature sovrannaturali che si aggirano per la tranquilla New Holland.

Una favola dark che ti conquista, con elementi macabri affrontati con leggerezza e personaggi che scaldano il cuore nonostante la stilizzazione fredda dei tipici disegni Burtoniani.

“Frankenweenie” esce nelle sale cinematografiche italiane il 17 genneio 2013, distribuito da Walt Disney.

ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA:

Giancarlo Zappoli, MYmovies.it
“Uno dei vertici più alti (e personali) del cinema di Tim Burton”.

Valentina D’Amico, Movieplayer.it
“Potenza dei temi autobiografici unita al fascino retrò dell’animazione a passo uno, quale che sia l’ingrediente giusto per far funzionare un lavoro, stavolta Tim Burton lo ha azzeccato in pieno”.

Pierpaolo Festa, Film.it
“Frankenweenie – presentato in anteprima al Noir in Festival di Courmayeur – è il migliore film di Burton da dieci anni a questa parte. Da quando ci ha commossi, come mai prima, con il meraviglioso Big Fish”.

Todd McCarthy, The Hollywood Reporter
“Frankenweenie (…) è utile solo per puntualizzare il fatto che cinque degli otto film che il regista ha diretto dal 2000 a oggi sono remake di film precedenti o di serie TV (…) tutti questi elementi sembrano fotocopie di seconda generazione di ciò che Burton ha fatto in precedenza. Tutto sembra una vuota ripetizione meccanica, prosciugata del vecchio Burtonjuice”.

Todd Gilchrist, Thompson on Hollywood
“Frankenweenie è probabilmente il miglior film di Tim Burton dell’ultima decade, ma non si tratta di un complimento”.

Kevin Harley, Total Film
“Commovente, intelligente, puramente gradevole e insolitamente personale per un film commerciale, non solo riconduce Burton ai generi, ai mostri e ai film che lo hanno battezzato, ma ci restituisce il Burton di dieci anni fa, pieno di humor gotico e amore geek”.

Mr. Disgusting, Bloody Disgusting
“un film d’animazione sinceramente emozionante, non solo toccante ma anche eterno”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here