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Leonardo DiCaprio è “Il grande Gatsby” della scintillante e sfarzosa versione di Luhrmann

Ci sono romanzi cult considerati talmente intoccabili da far giudicare un’eresia la volontà di portarli al cinema o sul palcoscenico. “Il grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald è considerato uno di questi, soprattutto se a firmarne una versione cinematografica è l’eccentrico Baz Luhrmann. Non che prima qualcun altro non ci abbia pensato (basti pensare al film con Robert Redford) ma un regista che ha avuto il coraggio di rileggere Shakespeare in modo moderno e ai limiti del kitsch, come ha fatto lui con “Romeo + Juliet”, viene guardato con maggior sospetto per la sua tendenza a mescolare classico e moderno.

Protagonisti del film sono Leonardo DiCaprio, Carey Mulligan e Tobey Maguire.
Baz Luhrmann dà ancora una volta risalto alla storia d’amore, dimostrando che è quello l’aspetto che più gli interessa. L’enigmatico personaggio di Gatsby è un uomo che ha costruito da solo la sua fortuna e che ha fatto tutto per amore, per l’unica donna capace di averlo fatto innamorare. Il romanzo di Fitzgerald non è solo questo, si potrà contestare, verissimo! Ma il regista sceglie di privilegiare la parte sentimentale e limitare l’aspetto che indaga sull’avidità e l’ipocrisia della società americana. La storia d’amore e di riscatto che racconta il sogno americano e la sua disintegrazione, ha come colonna sonora un ibrido di jazz e hip-hop che traducano in chiave contemporanea le atmosfere degli anni ‘20. Concepita insieme a Jay Z, include brani di Lana Del Rey, Beyoncé, Florence + The Machine e Bryan Ferry.

Oltreoceano, dove il film è già uscito, “Il Grande Gatsby” non ha avuto recensioni molto positive che però non sembrano aver influito sull’andamento al botteghino. Anche a Cannes, dove il film è stato presentato fuori concorso per l’apertura del Festival, i critici non si sono certo stracciati le vesti, ma siamo certi che neanche questo condizionerà gli incassi. Baz Luhrmann ha un approccio pop al cinema ma con uno stile indubbiamente originale, lo si era già notato in “Moulin Rouge” e “Romeo + Juliet”, e questo lo rende accattivante senza essere però superficiale. Ciò che manca in Gatsby è la capacità di sorprendere che aveva invece dimostrato nei sopracitati film. Quest’ultimo lavoro è esteticamente impeccabile, ad alcuni risulterà visivamente sovraccarico, ma è nella cifra stilistica del regista australiano. Motivo per cui la sottoscritta non si aspettava nulla di diverso da ciò che ho visto. Con questo film Luhrmann riuscirà a portare in sala non solo chi ha letto e amato il libro (come me) ma anche chi di Gatsby non ha mai sentito parlare. L’unica speranza è quella di non sentire pronunciare per la millesima volta la frase “il libro è un’altra cosa”, certo che lo è, ma questo è un film di Luhrmann!

“Il grande Gasby” è nelle sale dal 16 maggio, distribuito da Warner Bros.

CURIOSITA’: Nel film c’è un cammeo del regista nel ruolo di un cameriere che serve ad una delle feste di Gatsby.

Il Grande Gatsby - Il Nuovo Trailer Ufficiale Italiano | HD

ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA:

Valerio Sammarco, Cinematografo.it
Il grande Gatsby di Luhrmann, in fondo, è una riflessione sfarzosa – a tratti kitsch – sulla fragilità del desiderio e sull’impossibilità di ripetere il passato, pur rimanendone insabbiati. Cerebralmente convincente, emotivamente adolescente.

Anna Maria Pasetti, Il Fatto Quotidiano
Un film da ascoltare più che da vedere (…) Il punto forte del kolossal tridimensionale del regista australiano (…) è la colonna sonora, assemblata dal pluripremiato Craig Armostrong, e mescola il meglio della Jazz Age con l’hip pop, il rock, l’elettronica e ovviamente il classico firmato Gershwin.

Arianna Finos, la Repubblica
Il silenzio. Neanche un applauso si è levato sui titoli di coda di Il grande Gatsby, il kolossal d’apertura del Festival di Cannes, firmato da Baz Luhrmann proiettato nell’enorme teatro Debussy, stracolmo di giornalisti di tutto il mondo. Due ore e venti ruggenti e tridimensionali, trascinanti musiche hip hop, colori, suoni, feste, eccessi, pianti, spari, sangue hanno alfine lasciato abbastanza fredda la platea della stampa.

Marianna Cappim, MYmovies.it
Luhrmann si ripete. Di Caprio si supera. Il film mette in scena l’atto di guardare e domanda di essere ammirato.

1 commento

  1. A me è sempre piaciuto Luhrmann, in particolare con due film straordinari: Moulin Rouge e Australia (Romeo+Giulietta un po’ meno). Ha una capacità di travolgere lo spettatore con musiche, balli, colori, tante storie, spesso kitch ma sempre belle. E anche in questo film ha stravolto la storia tratta dal celebre romanzo di Fitzgerald. E’ nel suo carattere trasformare le cose, adattarle alla sua visione immaginifica del mondo. Ha una grande fantasia. Anche se a me è piaciuto di più il film precedente del Grande Gatsby,con Robert Redford e Mia Farrow, diretto da Jack Clayton, straordinariamente bello e molto fedele al romanzo, questa versione, pur distaccandosi tanto dal romanzo, non mi dispiace. E’ un’altra interpretazione, può piacere o no, in ogni caso è strabiliante.

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