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La vita al cinema è “La vita di Adele”

Dopo aver vinto la Palma d’oro all’ultimo Festival di Cannes, arriva finalmente nelle sale il bellissimo film di Abdellatif Kechiche

Adele ha 15 anni, è una ragazza intelligente, molto carina, sensibile e affamata di vita. Come qualsiasi adolescente è curiosa, vuole conoscere sé stessa e il mondo, è in cerca d’esperienza, per questo trova un ragazzo che le piace e con cui avere una storia. Una relazione che, nonostante le attenzioni di lui, non la soddisfa completamente. Quando un giorno per strada i suoi occhi incrociano quelli di una ragazza con i capelli blu, si accende in lei una scintilla mai provata prima di allora, che la porterà a vivere in maniera travolgente la scoperta dell’amore e del sesso. Le differenze tra le due ragazze però, si riveleranno prepotentemente nel corso del tempo…
Con “La vita di Adele” (in originale “La Vie d’Adèle”)  il regista Abdellatif Kechiche e le due protagoniste, Adèle Exarchopoulos e Léa Seydoux, hanno conquistato l’ultimo Festival di Cannes vincendo la Palma d’oro per un film intenso e indimenticabile che parla d’amore in maniera vitale e dolorosa.

Nelle tre ore in cui, attraverso due capitoli, lo spettatore conosce Adele si compie un miracolo: la macchina da presa sparisce, aderendo al personaggio, anche nelle lunghe scene di sesso lesbo, a un punto tale che non sembra di vederlo in un film ma di spiarlo, di essere lì con lei. I suoi sentimenti diventano i nostri: l’entusiasmo, i dubbi per un amore non convenzionale, il disagio, l’esplosione della felicità, l’appagamento e infine il dolore per la fine di una relazione, sono temi che non possono lasciare indifferenti perché appartengono a tutti. A differenza di una tradizionale commedia romantica però, sono affrontati in maniera sincera, reale e soprattutto profonda, grazie anche alle due straordinarie interpreti. Unico appunto: il film avrebbe potuto subire qualche taglio che lo rendesse un po’ più snello. Comunque un film da non perdere.

Ispirato alla graphic novel “Il blu è un colore caldo”, “La vita di Adele” è al cinema dal 24 ottobre distribuito da Lucky Red in 130 copie.

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TRAILER

La Vita di Adele - Trailer Ufficiale Italiano

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ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA:

Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa
(…) Adele Exarchopoulos incarna con straordinario coinvolgimento il personaggio assumendone sulla pelle il temperamento passionale e l’ossessività amorosa (quasi fosse parente stretta di un’altra Adele, quella indimenticata di Truffaut); mentre la ragazza dai capelli blu, Emma, è impersonata con seduttiva civetteria in chiave di tomboy da Lea Seydoux (…) Sullo schermo la rottura è legata a una differenza di classe e cultura: a casa di Emma si mangiano le ostriche, nella famiglia piccolo borghese di Adele gli spaghetti; Emma è una pittrice chic-bohemien, Adele ama insegnare ai bambini; Emma è viziata ed egocentrica, Adele emana calore e generosità. È un sottotesto alluso con finezza, e tuttavia il bello (e, volendo, il limite) del film resta quello della sua impressionistica, naturalistica pregnanza formale.

Peter Bradshaw, The Guardian
Le lunghe scene di sesso sono così esplicite e candide da risultare magnifiche, e fanno sembrare il sesso di Ultimo tango a Parigi arrogante e datato.

Fabio Ferzetti, Il Messaggero
Una storia d’amore senza aggettivi. Il film che ha conquistato Cannes dura tre ore e racconta la cosa più bella e terribile del mondo. Un amore che nasce, cresce e trionfa, si consuma e si spezza. Uno di quegli amori che potrebbe durare una vita e invece sbatte contro ostacoli eterni e insormontabili.

Paolo D’Agostini, la Repubblica
Ma alla fine lo zoccolo duro del film risiede nel suo valore di costume, di per sé non artisticamente duraturo, tipo il primo seno scoperto di Hedy Lamarr. Quello di una prima volta. Prima rappresentazione ravvicinata di un tipo di sessualità rimasta cinematograficamente tabù, primo mostrare senza ellissi un incontro d’amore tra donne. Non uno ma quattro (più il sogno), tempo reale. Per un’irragionevole durata di tre ore. “Da vedere” perché vincitore del più importante festival del mondo. Ma con tanti dubbi.

Alberto Crespi, l’Unità
(…) film da vedere pur senza aspettarsi l’opera che ti cambia la vita (…) La vita di a Adele ha la forza e la discontinuità della vita vera.

Massimo Bertarelli, il Giornale
Sfibrante dramma francese, ovvia Palma d’oro a Cannes, che in tre ore racconta una sofferta (specie per lo spettatore) passione saffica. Dieci minuti se ne vanno in kamasutra lesbici con mugolii, una ventina in lacrimoni con moccio al naso. Chissà se alla fine la brava protagonista avrà ricevuto il fazzoletto negatole per tutto il film.

Federico Pontiggia, Cinematografo.it
Il cinema fatto vita di Abdel Kechiche: triplice Palma d’Oro a Cannes, un capolavoro senza eguali.

Marzia Gandolfi, MYmovies.it
(…) Ancora una volta Abdellatif Kechiche guarda a Pierre de Marivaux, maître dei sentimenti nella società francese del diciottesimo secolo, spiando il cuore della ‘petites gens’ dove si nasconde l’amore. L’amore che il suo cinema come la letteratura dello scrittore fa uscire allo scoperto, segnato da un movimento della parola e da una naturalezza di espressione che incanta (…).

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