Video interviste a Claudio Bisio, Margherita Buy, Diego Abatantuono, Jennipher Rodriguez e Francesco Patierno
Francesco Patierno torna al cinema con la sua quarta regia “La gente che sta bene”, tratto dal romanzo di Federico Baccomo (già autore di “Studio Illegale”) e interpretato da Claudio Bisio, Margherita Buy, Diego Abatantuono e Jennipher Rodriguez.
L’Avvocato Umberto Dorloni è un uomo benestante e pieno di sé, con una bella famiglia e un’avviata carriera. Un giorno la sua stabile routine viene destabilizzata dall’inaspettato licenziamento, ma l’avvocato Dorloni non cederà tanto facilmente, intraprendendo una spietata lotta per riconquistare il suo mondo dorato.
Mescolando commedia e dramma Patierno regala a Bisio un ruolo inedito, quello di un arrampicatore sociale per nulla simpatico e disposto a tutto pur di ottenere ciò che vuole. Nei panni del vero spietato c’è però un più che convincente Abatantuono. A non convincere è invece il meccanismo del film, che appare datato, non riesce a mischiare i toni di commedia a quelli del noir ed è incapace di graffiare là dove vorrebbe, denunciando (pur tra un sorriso e una lacrima) la spregiudicatezza dell’upper class milanese.
“La gente che sta bene” è al cinema dal 30 gennaio distribuito da 01 Distribution.
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INTERVISTE
Claudio Bisio e Margherita Buy
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Diego Abatantuono e Jennipher Rodriguez
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POSTER
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ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA
Maurizio Porro, Corriere della Sera
(…) è assente quella profondità di campo, fatta di scrittura e battute, che permise immortalità satirica a Risi, Monicelli, a De Sica.
Paolo D’Agostini, la Repubblica
(…) Il racconto è disseminato di spunti curiosi e originali, ma anche di materiali che si perdono e non compongono un insieme compatto e coerente. È più un’antologia di indicazioni di stile e di potenzialità che un risultato precisamente identificabile e apprezzabile. Sembra un insieme di appunti da sistemare, per un film ancora da fare. Lo testimonia anche lo spaesamento degli interpreti (con loro Margherita Buy) evidentemente ben disposti a mettersi alla prova ma anche sofferenti di un difetto di guida.
Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa
Il film manca di un vero affondo nei temi che prospetta e resta in superficie come il suo protagonista.
Fabio Ferzetti, Il Messaggero
Commedia nera, anzi nerissima. Stessi ingredienti delle troppe commedie italiane di questi anni. Ma toni assai diversi, a partire dal registro acido e a volte quasi assurdo su cui sono tenuti gli attori (…) peccato che il registro impastato di assurdo, mutuato in parte dal libro originario di Federico Baccomo , impedisca di crederci fino in fondo.
Massimo Bertarelli, il Giornale
Bizzarra commedia nera, sospesa tra grottesco, umorismo e dramma, che scava nel mondo dei ricchi maneggioni (…) Un film passabile, ma poteva essere meglio.
Cinematografo.it
(…) Patierno mischia commedia e dramma, gestendo con disinvoltura i vari passaggi del racconto, aiutato in questo anche dalla centralità dei due personaggi femminili, ognuno a suo modo determinante nel percorso che è chiamato a compiere il protagonista, in più di un’occasione spalleggiato da un Abatantuono, lui sì, nei panni di un uomo davvero spregevole.
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