Video interviste a Sydney Sibilia, Valeria Solarino, Edoardo Leo, Pietro Sermonti e Paolo Calabresi
In un periodo di crisi nera, in cui il lavoro è un miraggio più che una speranza, un gruppo di ricercatori universitari precari e costretti a lavori molto meno qualificati del loro curriculum, decidono di mettere a frutto la loro formazione e le loro approfondite conoscenze per sbarcare il lunario in modo poco ortodosso.
Il giovane Sydney Sibilia esordisce alla regia con “Smetto quando voglio”, scritto assieme a Valerio Attanasio e Andrea Garello, ed interpretato da Edoardo Leo, Pietro Sermonti, Paolo Calabresi, Valerio Aprea, Stefano Fresi, Libero De Rienzo, Lorenzo Lavia e Valeria Solarino, con la partecipazione di Neri Marcorè.
La dice lunga il sottotitolo “Meglio ricercati che ricercatori” sulla locandina che rievoca spiritosamente “I soliti sospetti”. Il film è una commedia corale che affronta il tema del precariato in maniera ironica e originale attraverso la storia di sette ricercatori universitari che, stanchi della disoccupazione e degli stipendi da fame, inventano una smart drugs legale che spacciano la notte in discoteca. Il gruppo abbandona così le poco soddisfacenti e remunerative occupazioni di benzinai, lavapiatti e quant’altro per dar vita ad un’insolita banda di pusher composta da un neurobiologo, un chimico, un archeologo, due latinisti, un antropologo ed un esperto di macroeconomia dinamica.
Influenzato da serie come “Breaking Bad” e “The Big Bang Theory” e con qualche citazione iconografica al cinema di Tarantino e Soderbergh, “Smetto quando voglio” è una commedia acida, divertente e politicamente scorretta, con un’inconsueta fotografia fluo firmata da Vladan Radovic, e si colloca in maniera originale tra le più tradizionali e stanche commedie italiane. A rendere migliore il film, che comunque è un buon esordio, avrebbero dovuto essere dei dialoghi più brillanti.
Una nota positiva anche per lo spassoso trailer realizzato, che potete vedere di seguito.
“Smetto quando voglio” è al cinema dal 6 Febbraio distribuito da 01 Distribution in 250 copie.
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VIDEO INTERVISTE
Sydney Sibilia e Valeria Solarino
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Pietro Sermonti e Paolo Calabresi
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ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA
Arianna Finos, la Repubblica
Al cinema dal 6 febbraio “Smetto quando voglio”, commedia citazionista e originale con un cast azzeccato, del regista salernitano Sydney Sibilia.
Paolo D’Agostini, la Repubblica
Occhio a Smetto quando voglio e al suo realizzatore dallo strano nome, Sydney Sibilia, al primo lungometraggio professionale. Perché nella sua vocazione consapevolmente d’intrattenimento, è un risultato molto brillante e ricco di densità (…).
Maurizio Porro, Corriere della Sera
Segnatevi questo titolo perché segna la riscossa della commedia all’italiana dopo tanta volgarità, noia, qualunquismo: Smetto quando voglio del 32enne salernitano Sidney Sibilia si mangia tutti i cinepanettoni e recupera con ritmo la leggerezza del racconto da gruppo di perdenti alla Monicelli.
Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa
Simpatico e convincente film d’esordio del salernitano Sidney Sibilia cge, ipotizzando sul modello I soliti ignoti una banda composta di ingenui dilettanti del crimine, innesta nella storia la componente del discorso sociale, ma con freschezza e senza appesantimenti come in certe riuscite commedie britanniche.
Fabio Ferzetti, Il Messaggero
Attori impeccabili (…) Dialoghi esilaranti (…) Sentimenti bassi quanto universali (…) Il tutto fuso in una sceneggiatura scoppiettante e accuratissima.
Alberto Crespi, l’Unità
Il film è ben costruito, ha un ritmo pazzesco: Ed è magnificamente recitato senza coinvolgere nessuno dei comici cinepanettonici o solitamente idioti imperanti (…) I nomi magari non vi dicono molto, ma dopo aver visto Smetto quando voglio andrete a cercare i loro prossimi film.
Massimo Bertarelli, il Giornale
Spassosa, originale commedia, un balletto grottesco e paradossale attorno al mondo del precariato (…) Si ride parecchio, anche se alla lunga il gioco mostra qualche segno di cedimento.
Piera Detassis, Ciak
Da non perdere la sorpresa italiana Smetto quando voglio.
Dario Zonta, MYmovies.it
(…) Smetto quando voglio garantisce sin dalle prime inquadrature aeree su di una Roma notturna, che a momenti sembra la Los Angeles, una qualità rilevante. Parliamo della fotografia (una color correction tipo “flou pop”, acida e satura), degli effetti speciali (misurati), della regia fresca, del montaggio ritmato e vivace. C’è inoltre un lavoro piuttosto riuscito sui personaggi, ben caratterizzati, soprattutto quando si pesca nel coro, nella banda, nelle seconde linee (…).
Daniela Catelli, ComingSoon.it
Sibilia sa che per fare una commedia corale che possa definirsi riuscita serve una serie di ingredienti, e li azzecca tutti (…) Non vogliamo dire con questo che in Smetto quando voglio sia tutto perfetto: nella seconda parte c’è qualche lieve cedimento di ritmo e Valeria Solarino ha un ruolo un po’ limitato, in una storia di maschi scervellati in cui è l’unica ad avere una coscienza. Ma sono peccati veniali per un film pieno di sorprese, in cui tutti sono in sintonia con l’obiettivo principale di una commedia: far ridere il pubblico. Magari – come in questo caso – anche di se stesso (…).
Pierpaolo Festa, Film.it
Una commedia sincera e cattiva al punto giusto, frutto dell’ottimo lavoro di realizzatori e cast, tra i più entusiasti degli ultimi anni.
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