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Hollywood Monumentale

Arriva la quarta regia di George Clooney con “Monuments Men”, dove Mr. Nespresso sale in cattedra e dirige se stesso, il padre, e tante leggende di Hollywood tra cui John Goodman e Bill Murray.

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Gli ultimi anni del secondo conflitto mondiale sono un argomento molto in voga nella cinematografia internazionale.
Ciò che non era mai stato portato sul grande schermo però è la storia dei Monuments Men, un plotone di curatori di musei, storici dell’arte e studiosi, assoldati dall’esercito americano per sbarcare nell’Europa flagellata dalla guerra, per preservare il patrimonio culturale e artistico del vecchio continente.

Un cast d’eccezione tra cui Jean Dujardin, Bill Murray, Matt Damon, John Goodman, Dimitri Leonidas, Bob Balaban e Cate Blanchet diretti con maestria da Mr. Clooney. L’amicizia che li lega fuori dal set si percepisce anche sul grande schermo, dando vita a un registro comico, mai fuori luogo, che enfatizza i toni della commedia, senza cadere mai nel banale.

George Clooney riesce così a raccontare eventi difficili, dal forte impatto emotivo, mixando elementi di comicità a quelli più drammatici confezionando in tal modo un prodotto piacevole, un film che scorre via leggero, ricalcando il cinema di genere degli anni ’70.

“Monuments Men” è nelle sale dal 13 Febbraio, distribuito da 20th Century Fox.

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TRAILER

Monuments Men | Trailer Ufficiale Italiano #2 | 2014

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POSTER

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ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA

Peter Travers, Rolling Stone
Chi evade dalla realtà, i drogati possono sentirsi traditi. Clooney ha realizzato un film che nega l’ aspirazione, la cultura del rischio e tutte le cose per cui vale la pena lottare.

Scott Foundas, Variety
Clooney ha trasformato un affascinante racconto di vita vera in un film del colpo grosso estremamente noioso e triste.

Todd McCarthy, Hollywood Reporter
Troppo lungo, The Monuments Men cade in una zona centrale di compromesso, non urgente e solo moderatamente divertente.

Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa
Monuments Men” è il nomignolo affibbiato al gruppo di circa 350 esperti di area alleata, che fra il 1944 e il 1951 si impegnò a proteggere il patrimonio artistico europeo dallo scempio dei nazisti: i quali avevano dato ordine all’esercito in rotta di distruggere gli immensi tesori da loro trafugati (…) Poiché l’argomento è nobile e i divi, da un Clooney stile David Niven a Matt Damon, da Bill Murray e Jean Dujardin, risultano accattivanti, il film ritagliato sul modello retrò si vede volentieri. E magari gli si perdona una sceneggiatura che non crea mai un vero arco di tensione; e un tono che resta incerto fra commedia e dramma.

Fabio Ferzetti, Il Messaggero
Nel film ci si affanna a dire che nessun capolavoro vale una vita umana. Ma se San Lorenzo fosse stato più vicino ai musei vaticani, per esempio, le bombe forse sarebbero cadute più in là.

Natalia Aspesi, la Repubblica
George Clooney è coproduttore, cosceneggiatore, regista e protagonista di questa versione bellica di Ocean’s eleven. E, trattandosi di cinema popolar-patriottico, la realtà storica si piega alla necessità di far contenti gli spettatori, che a un film su una guerra ormai lontana, zeppo di star, chiedono le solite cose: azione, eroismo, i buoni (gli angloamericani), i cattivi (i nazisti), i fregati (i sovietici), uno strepitare di marce trionfali e il lieto fine (…).

MCav, il Giornale
Dal super cast agli ordini di George Clooney, regista a capo della squadra di mecenati trasformati in militari ci si aspetta di più: Ma far quadrare colossal bellico, lezioni di storia e umorismo alla Mash è più difficile che ritrovare la Madonna col bambino di Michelangelo.

Valerio Sammarco, Cinematografo.it
Salvare l’arte dai nazisti: Clooney e un grande cast riescono nell’impresa, ma il film arranca. Fuori Concorso a Berlino64

Giancarlo Zappoli, MYmovies.it
Un film che aiuta a riflettere non rinunciando allo spettacolo.

Federico Gironi, ComingSoon.it
Disomogeneo, fiacco, scentrato, Monument Men è uno di quei film che sembrano andati in produzione con il piede sbagliato, dove persino un nome solitamente affidabile come Alexandre Desplait toppa clamorosamente una colonna sonora invadente e inutilmente pomposa.
E, oltre a quella patriottica, la retorica sull’arte e la sua importanza è altrettanto poco digeribile.
L’arte è ispirazione, talento, creatività. Ma è anche impegno, dedizione, lavoro costante e testardo. E l’arte è certamente, come Clooney vuole ricordare, frutto e concime della nostra cultura in senso sociale e antropolico.

Dolby MOVIE 5.1, BestMovie.it
(…) Un lavoro senz’altro ben fatto questo di Clooney, che non avrà certo incassi da blockbuster, ma che con semplicità ci mostra le avventure di uomini che non certo avevano tra i loro sogni quelli di indossare uniformi militari e tenere un fucile in mano, ma che misero comunque loro stessi e le loro vite in gioco per compiere una missione non fine a se stessa, ma facente parte di un disegno più ampio, con un vantaggio per l’America, per l’arte, e per l’umanità tutta. Il team è composto da uomini prima ancora che da soldati (…).

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