Video interviste a Rolando Ravello, Ambra Angiolini, Edoardo Leo e Paolo Calabresi
Cosa accade se un cleptomane s’innamora di una narcolettica con crisi di amnesia? Può succedere che riescano a guarire dai rispettivi disturbi e avere una vita normale, almeno fino ad una nuova, improvvisa ed imprevedibile crisi che rimette tutto in gioco.
“Ti ricordi di me?”, spettacolo teatrale scritto da Massimiliano Bruno con protagonisti Ambra Angiolini ed Edoardo Leo, diventa ora un film diretto da Rolando Ravello (“Tutti contro tutti”) che lo ha anche adattato per il grande schermo assieme a Paolo Genovese ed Edoardo Falconi.
Nel cast, accanto ai due protagonisti, Paolo Calabresi, Susy Laude, Pia Engleberth ed Ennio Fantastichini.
Con questa seconda regia Ravello conferma di saper raccontare storie senza mai calcare la mano, passando, in questo caso, dal tono fiabesco e leggero a quello drammatico. I protagonisti di questa moderna fiaba sono un cleptomane un po’ sfigato che scrive favole dal tremendo finale nei panni del principe azzurro ed una smemorata che va in giro con un enorme libro rosso in cui prende appunti sulla sua vita, in quelli della principessa.
Grazie anche ad un cast azzeccato, “Ti ricordi di me?” è senz’altro una commedia diversa nel panorama italiano, che gioca con gli stereotipi e intrattiene strappando sorrisi.
“Ti ricordi di me?” è al cinema dal 3 aprile distribuito da 01.
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INTERVISTE
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Rolando Ravello – Paolo Calabresi
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POSTER
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ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA
Roberto Escobar, L’espresso
Narcolettica lei (Ambra Angiolini), cleptomane lui (Edoardo Leo), si incontrano sulla porta della loro psicanalista. Dopo qualche difficoltà, le loro vite e i loro disturbi mentali si intrecciano in una storia che vorrebbe avere la magia di una fiaba e la leggerezza di una commedia. Il tentativo è encomiabile, ma regia e recitazione confondono magia con inattendibilità e leggerezza con inconsistenza.
Francesco Alò, Il Messaggero
(…) La pellicola vuole incantare senza prendere in giro, farci innamorare senza nascondere problemi economici o patologie mentali (…) Più romanticismo che commedia. Meglio così.
Dario Zonta, l’Unità
Un film a suo modo autoriale in forma di commedia sociale (…) Ti ricordi di me? Diventa così una metafora dell’amore che sempre ricomincia, nel bene e nel male. Bravissimo Paolo Calabresi.
Maurizio Acerbi, il Giornale
Non è un soggetto nuovo, ma poco importa. Una favola sui sentimenti con personaggi radicati nel reale. Si può sorridere con garbo dell’emotività grazie a un film, leggiadro il giusto, che, una volta ogni tanto, non ci fa guardare con invidia ai cugini francesi, maestri del genere. Leo e l’Angiolini hanno un’alchimia non comune.
La redazione di MYmovies.it
Una favola moderna forse meno personale dell’esordio di Ravello, ma da cui emerge una buona intesa tra tutti i reparti.
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