Candidato a cinque premi Oscar, “Foxcatcher” è uscito nelle sale il 12 Marzo. Nel cast Steve Carell, Channing Tatum e Mark Ruffalo. Regia di Bennett Miller.
Alcuni film ti conquistano e catturano già dai titoli di testa, e “Foxcatcher” è uno di questi, con immagini di repertorio e musica evocativa di sottofondo, citando una battuta di Jerry Maguire “Mi avevi già convinta al ciao!”.
Il film si basa tutto sul talento dei protagonisti, in primis Steve Carell, ma anche Mark Ruffalo, senza dimenticare Channing Tatum che negli ultimi anni è sempre stato snobbato causa esordio poco impegnato (Step Up), ma che film dopo film dimostra talento sia nelle comedy che nei drama.
Regia di Bennett Miller, “Foxcatcher” può apparentemente essere percepito come un film sullo sport, ma questo è solo un pretesto funzionale per raccontare e approfondire la psiche umana. Non è il primo film del regista dove lo sport viene utilizzato in questo senso, ne è un esempio “Moneyball – L’arte di vincere” con Brad Pitt, basato su fatti di cronaca reali.
Lo sport viene usato per analizzare le difficoltà che sorgono nel dover affrontare situazioni sotto pressione, di combattere per difendere un titolo, per emergere, per sopravvivere al peso della sconfitta. Un connubio quello sport/psiche che affascina molto il regista e che non manca di far notare nel film. La fragilità del nerboruto atleta contro la lucida follia del magnate.
Il film si basa su fatti reali – i protagonisti sono i fratelli Mark Schultz (Channing Tatum) e Dave Schultz (Mark Ruffalo), campioni olimpici di lotta greco romana alle Olimpiadi del 1984 – ed è incentrato sul rapporto maestro/allievo. Molto uniti i due fratelli hanno affrontato le difficoltà della vita insieme ma Mark è sempre cresciuto all’ombra del fratello (Mark Ruffalo) e l’occasione di riscatto gli arriva quando John du Pont (Steve Carell), un eccentrico magnate lo invita a preparasi nella sua tenuta, Foxcatcher, per le Olimpiadi di Seul del 1988. Ma il loro rapporto finisce in tragedia.
Presentato allo scorso Festival di Cannes e candidato a cinque premi Oscar, “Foxcatcher” è al cinema dal 12 Marzo distribuito in Italia da Bim.
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ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA
Giancarlo Zappoli, MYmovies.it
Un film che sa andare oltre i fatti per scavare nella complessità delle psicologie dei protagonisti di una vicenda in cui alla fine non ci sono vincitori ma solo sconfitti.
Massimo Lastrucci, CiakMagazine.eu
(…) Storia vera, storia nera. Più che una tragedia dello sport, Foxcatcher (il nome del team creato e gestito da du Pont) possiede le torbidità di un (coloratissimo) noir contemporaneo, con il crimine, la follia, le relazioni tra classi opposte, più una Lady glaciale ed enigmatica (la madre, interpretata da Vanessa Redgrave). Davvero, all’interno di una trama che sprofonda in un progressivo e ineluttabile incubo, non sarebbe stato difficile sovrapporre volti e tipi degli anni d’oro di Hollywood (che so, un Robert Mitchum, un William Bendix, un Robert Walker o un Clifton Webb, una Bette Davis anziana). Il grande merito di Bennett Miller è stato quello di averle evidenziate (le torbidità) dentro l’agonismo della palestra, realizzando probabilmente il suo film migliore (…).
Valerio Sammarco, Cinematografo.it
Ancora lo sport per raccontare gli States: Bennett Miller (e tre grandi attori) per l’incredibile vicenda di John du Pont e i fratelli lottatori Schultz. In Concorso, da applausi.
Federico Gironi, ComingSoon.it
(…) Optando per una messa in scena plumbea, su tempi esageratamente lenti e poche parole, Miller cerca di enfatizzare i sentimenti potenti e silenziosi che animano la sua storia: ma se le sue riflessioni tematiche appaiono un po’ stantie, la cura per la forma rasenta un manierismo che amplifica il distacco dello spettatore (…).
Antonio Cuomo, Movieplayer.it
Interpretazioni esaltanti per i protagonisti della pellicola, che grazie a una sceneggiatura attenta e a una regia rigorosa, riesce a ricreare la storia dei fratelli Schultz, la complessità del loro legame fraterno e a illustrare con realismo il loro rapporto con il magnate du Pont.
Marita Toniolo, BestMovie.it
Bennett Miller dà vita a un thriller robusto e inquietante, tratto da una storia vera, con un tre attori intensi e in parte.
Marco Triolo, Film.it
(…) La forza del film sta nelle sfumature (…) il film mantiene una spinta emotiva notevole (…).
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