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Esce al cinema il doc “Paura non abbiamo”, un ritratto delle lotte per i diritti del lavoro e delle donne

Il documentario, firmato da Andrea Bacci, si avvale di un vasto patrimonio fotografico costituito da oltre 250 fotografie d’epoca, la maggior parte delle quali inedite. Un ritratto delle lotte per i diritti del lavoro e delle donne nella Bologna e nell’Italia negli anni ’50, con le musiche di Teho Teardo e la voce narrante di Camilla Filippi. Al cinema dal 2 maggio.

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Uno sguardo inedito sugli anni cinquanta, che getta nuova luce sulle ripercussioni in Italia della Guerra Fredda, attraverso le testimonianze dei prigionieri politici che transitarono nell’ex carcere di Bologna. E’ la narrazione del documentario “Paura non abbiamo” di Andrea Bacci (Italia, 2017, ’70), partendo dalla storia di Anna e Angela che l’8 marzo del 1955 furono arrestate davanti alla fabbrica Ducati di Bologna per aver distribuito la mimosa in occasione della Giornata Internazionale della Donna, racconta le lotte per i diritti delle donne e del lavoro, la repressione poliziesca nei confronti dei lavoratori e delle lavoratrici, la solidarietà di un’intera comunità.

Il documentario, impreziosito dalle musiche di Teho Teardo e dalla voce narrante di Camilla Filippi, uscirà nei cinema italiani a partire dal 2 maggio 2017 grazie all’ausilio della piattaforma web Movieday, con eventi nelle principali città: Roma, Milano, Torino, Firenze, Napoli, Prato Verona, Bari, Taranto, Genova, Modena, Ravenna, Piacenza e altre ancora, tra le quali anche Bologna, città al centro delle vicende narrate dal film.

San Giovanni in Monte, il carcere dove Anna e Angela scontarono un mese di reclusione, è oggi il dipartimento di Storia dell’Università di Bologna, luogo deputato a riportare alla luce le storie delle migliaia di persone che in quegli anni vennero ingiustamente licenziate dalle fabbriche a causa dell’affiliazione a organizzazioni politiche e sindacali della sinistra.

Attraverso un minuzioso lavoro di ricostruzione basato su rari documenti d’archivio, in dieci capitoli, il documentario intreccia i racconti carcerari alla narrazione dell’attivismo politico di cui le donne furono protagoniste nel più ampio contesto della repressione anticomunista e antisindacale nell’Italia degli anni ’50.

L’opera di Andrea Bacci si avvale di un vasto patrimonio fotografico costituito da oltre 250 fotografie d’epoca, la maggior parte delle quali inedite, provenienti dall’Archivio dell’Unione Donne in Italia di Bologna, dall’Archivio Storico Sindacale Paolo Pedrelli, dalla Fondazione Cineteca di Bologna, dalla Fondazione Gramsci Emilia-Romagna, dall’Archivio Fotografico dell’Università di Bologna, dall’Archivio della Fondazione del Monte.

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