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Dal 19 aprile al cinema “Wajib – Invito al matrimonio”, un film della regista palestinese Annemarie Jacir

Uscirà nelle sale italiane il 19 aprile, distribuito da Satine Film“Wajib – Invito al matrimonio”, un film diretto da Annemarie Jacir, pluripremiata regista palestinese di “When I Saw You”, e interpretato da Mohammed e Saleh Bakri.

Ambientato nella comunità cristiana di Nazareth, in Palestina, il film evidenzia le criticità e le difficoltà del vivere in una terra martoriata, in cui pragmatismo e idealismo non sempre riescono a convivere. Il titolo “Wajib”, che tradotto in italiano significa “dovere”, fa riferimento alla tradizione palestinese secondo la quale il padre e i fratelli della sposa hanno il dovere sociale di consegnare personalmente gli inviti di matrimonio. Un gesto solenne e culturalmente importante che dà vita a un road-movie profondo ed emozionante, che esplora la complessità del rapporto padre-figlio nel confronto tra liberà e dovere, modernità e tradizione.

Vincitore al Festival Internazionale del cinema di Dubai come Miglior Film e del premio come Miglior Attore ex aequo per Mohammed e Saleh Bakri, il film aprirà il Middle East Now Festival di Firenze il 10 aprile. Il film ha ottenuto anche il Premio ISPEC (Istituto di Storia e Filosofia del Pensiero Contemporaneo) al Festival di Locarno 2017.

SINOSSI

Shadi è un giovane palestinese che ora vive a Roma, lavorando come architetto. Torna nella città natale di Nazareth, a poche settimane dal Natale, allo scopo di aiutare il padre a consegnare gli inviti di nozze della sorella Amal. Secondo un’antica tradizione della Palestina settentrionale, quando qualcuno si sposa, gli uomini della famiglia sono tenuti a consegnare personalmente le partecipazioni a ciascun invitato. Il padre Abu Shadi è un uomo molto stimato, un insegnante di scuola che ha cresciuto due figli da solo dopo la fuga della moglie in America con un altro uomo. Shadi gli è molto affezionato ma, al tempo stesso, non ne condivide nè gli ideali, nè le scelte. Nel loro viaggiare di casa in casa per la consegna degli inviti, emergono a poco a poco i dettagli della loro diversa visione della vita. Il senso di adattamento del padre, consapevole e un po’ rassegnato ai rapporti di forza che governano la quotidianità di un territorio occupato, si scontra con l’impetuosità del figlio trentenne, animato da sentimenti di ribellione e di resistenza.

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