Dopo il successo internazionale con la menzione speciale al DOK Leipzig, il debutto italiano come unico film in concorso alla 36esima edizione del Bergamo Film Meeting e la partecipazione al CPH: DOX 2018 di Copenhagen, “The Strange Sound of Happiness” di Diego Pascal Panarello arriva in sala il 18 aprile distribuito da Apapaja.
Il tour partirà dal cinema Lumiere di Bologna – proiezione alle 20.00, alla presenza del regista – per poi proseguire a Cesena (19/4), Loiano (20/4), Santarcangelo (24/4), Alfonsine (25/4), Castel San Pietro (3/5), Ravenna (14 e 15 maggio), Reggio Emilia (21/5) e in altre città italiane (calendario uscite in via di definizione).
Esordio al lungometraggio del regista siciliano Diego Pascal Panarello, “The Strange Sound of Happiness” è prodotto dalla torinese Stefilm in co-produzione con Kick Film (Germania), con il sostegno tra gli altri di MiBACT, Sicilia Film Commission, Piemonte Doc Film Fund e ARTE.
“The Strange Sound of Happiness” è la storia di Diego, l’autore, un quarantenne alla deriva che stregato dall’ipnotico suono di un piccolo e “insignificante” pezzo di ferro, decide di seguirne le sue “orme” fino a raggiungere confini inaspettati. Co-protagonista del film è proprio quel piccolo pezzo di ferro che da molti è conosciuto come lo Scacciapensieri, il classico souvenir che sull’isola del regista, la Sicilia, viene chiamato Marranzano.
Sarà questo strumento, dalle radici antiche, a guidare Diego in un viaggio dalle torride coste della Sicilia alle pianure congelate della Yakutia in Siberia, paese da noi conosciuto grazie al celebre gioco da tavolo Risiko e dove lo Scacciapensieri, chiamato Khomus (letteralmente “uomo magico”), è strumento nazionale e simbolo di felicità. Qui Diego farà vari incontri, tra il reale e l’immaginario che lo porteranno a vedere lo strumento come chiave d’accesso a un mondo magico in cui sarà pienamente coinvolto, ritrovandosi involontariamente protagonista di un’antica profezia.
Una storia reale che Panarello ha vissuto in prima persona, e che ha deciso di raccontare utilizzando una struttura narrativa al confine tra il genere documentario e il fantastico. Con una voce fuori campo, spesso autoironica, l’autore, infatti, si serve di animazioni a passo uno che esprimono in modo inequivocabile un altro mondo segreto, quello dei sogni.
“Il film di Panarello ha qualcosa di punk e di sentimentale insieme, è un film irriverente ed elegiaco”, ha commentato lo scrittore Andrea Bajani che ha fornito una consulenza narrativa al film in fase di montaggio. “Mette insieme Kusturica e De Seta, e dice una cosa tanto semplice quanto antica: la felicità è uno strumento che abbiamo tra le mani fin dal primo giorno che veniamo al mondo. Decidere di suonarla – è questo in fondo che racconta ‘The Strange Sound of Happiness’ – è ciò che fa la differenza”.
Frutto di un lungo lavoro di ricerca e di preparazione, il film prende le mosse da un fortunato crowdfunding nel 2012 che permette al regista di andare in Yakutia, e si sviluppa grazie al supporto della casa di produzione torinese Stefilm, che si interessa all’opera dopo la vittoria come “miglior progetto” al Documentary in Europe di Bardonecchia (2011), e la produce insieme alla tedesca Kick Film. Selezionato in altri pitching internazionali, il film è stato finalista al Premio Solinas Documentario per il Cinema 2013 in collaborazione con Apollo 11.