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“Dolce Fine Giornata” arriva su Sky

Presentato al Sundance Film Festival e diretto da Jacek Borcuch. Nel cast Krystyna Janda, Kasia Smutniak, Antonio Catania e Lorenzo de Moor. 

ph: Krystyna Janda e Kasia Smutniak in “Dolce fine giornata”

Debutta questa sera in prima serata su Sky Cinema Due e Now Tv, distribuito da Fandango, “Dolce Fine Giornata” (titolo originale “Słodki koniec dnia”) del regista polacco Jacek Borcuch.

Presentato in anteprima mondiale al Sundance Film Festival 2019, il film è interpretato da Krystyna Janda, Kasia Smutniak, Vincent Riotta, Antonio Catania, Robin Renucci Lorenzo de Moor.

Ambientato in Italia, il film racconta la storia di una poetessa ebrea polacca che, dopo aver vinto il Nobel per la letteratura, si è ritirata a vivere con la famiglia nella campagna toscana e che, dopo un terribile attentato terroristico a Roma, si rifiuta di piegarsi alla paura irrazionale e all’ondata di xenofobia che pare travolgere tutti quelli che lei conosce e non solo.

SINOSSI. Maria Linde (Krystyna Janda) è una poetessa ebrea, vincitrice del Premio Nobel per la Letteratura. La sua vita scorre al ritmo tranquillo della campagna italiana, ma il suo mondo e le relazioni con suo marito (Antonio Catania) e sua figlia (Kasia Smutniak) iniziano a sgretolarsi, nel momento in cui inizia una relazione con un giovane immigrato, Nazeer (Lorenzo de Moor). Divisa tra uno spirito libero e un corpo che invecchia, Maria cerca di definire il suo ruolo rispetto alle rapide mutazioni del mondo che la circonda. Al verificarsi di un terribile attentato terroristico a Roma, Maria, durante un appassionato discorso di ringraziamento, espone le sue controverse opinioni sui fatti accaduti e rinuncia al suo Nobel, scatenando forti polemiche nel suo paese e in tutta Europa. Da quel momento in poi, si innesca una sorprendente catena di conseguenze, per la sua famiglia, per Nazeer, per la sua comunità, ma soprattutto per se stessa. “Dolce Fine Giornata” è la storia di uno scontro personale tra il grande intelletto creativo e la femminilità, sullo sfondo di una democrazia europea in erosione. Dalla prima all’ultima scena, Maria ha la forza e il coraggio di difendere ciò a cui tiene di più.

 

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