
Arriva nei cinema italiani il 1° maggio “Una spiegazione per tutto” (Explanation for Everything), il nuovo lungometraggio del regista ungherese Gàbor Reisz, con protagonisti Adonyi-Walsh Gáspár, István Znamenák e András Rusznák, in sala dopo il passaggio all’80. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia dove ha vinto il Premio Orizzonti come miglior film, ottenendo il plauso della critica. Il film sarà distribuito da Arthouse, la label di I Wonder Pictures dedicata al cinema d’autore più innovativo, in collaborazione con Unipol Biografilm Collection.
Ambientato nell’Ungheria odierna governata da Orbàn, “Una spiegazione per tutto” è uno spaccato della società ungherese, polarizzata e spaccata da molteplici tensioni. Abel, uno studente di Budapest che deve affrontare l’esame di maturità, si trova al centro di uno scandalo nazionale scaturito da una questione privata. Durante l’esame orale il ragazzo indossa una spilla con i colori della bandiera ungherese, che rappresenta l’appartenenza alla nazione: ne nasce uno scontro con il professore di storia, progressista, che coinvolgerà il padre di Abel e si estenderà oltre ogni immaginazione.
“L’esibizione delle spille da parte dei nazionalisti durante gli eventi e le manifestazioni di partito ha cambiato sensibilmente il significato di questo simbolo negli ultimi venti anni – commenta il regista Gàbor Reisz – Se un tempo rappresentava l’indipendenza ungherese e il legame con il Paese, oggi chi la indossa è considerato un sostenitore della nazione e chi non la indossa ne è, invece, un oppositore. La situazione si è aggravata a tal punto che ogni raduno di amici o parenti sfocia presto in una presa di posizione e, di conseguenza, la gente è sempre meno interessata all’opinione altrui e ad ascoltarsi l’un l’altro. Sono convinto che, se la normale comunicazione umana cessasse, nessuno potrebbe crescere”.
Nella primavera in cui l’Unione Europea è chiamata alle urne, “Una spiegazione per tutto” manda un forte messaggio politico e sociale rivolto a tutti i cittadini, raccontando l’oggi in tutta la sua complessità.
SINOSSI. Budapest, oggi. Abel prepara il suo esame di maturità schiacciato tra le aspettative della famiglia e l’amore non confessato per la sua amica Janka. Quando l’esame va storto, la bocciatura del ragazzo diventa la scintilla che incendia lo scontro tra suo padre, convinto conservatore, e il suo professore di storia, progressista. Finché l’accaduto non diventa scandalo mediatico e il conflitto si sposta su un piano ancora più ampio… Ambientato nell’Ungheria di Orbán e acclamato al Festival di Venezia, “Una spiegazione per tutto” racconta l’oggi con raffinata umanità e restituisce il ritratto di un Paese (e di un’Europa?) spaccato in due, dove nessuno sa o vuole comunicare apertamente con l’altro.