A cavallo tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila, il mondo ha scoperto la musica cubana. E ne è rimasto stregato. Era il 1999 quando usciva “Buena Vista Social Club”, il film con cui Wim Wenders (con lo zampino musicale di Ry Cooder) lanciò nel mito le antiche glorie cubane capitanate da Compay Segundo.
Il successo del film fu planetario: grazie a Wim Wenders Foundation, per festeggiare i 25 anni dalla sua prima uscita, la Cineteca di Bologna, con il suo progetto per la distribuzione dei classici restaurati “Il Cinema Ritrovato. Al cinema”, e CG Entertainment riportano “Buena Vista Social Club” nelle sale italiane dal 30 maggio. Un film tutto da rivivere per chi l’ha vissuto, tutto da scoprire per chi ancora non c’era.
La vicenda è nota: un gruppo di musicisti della tradizione cubana (tra gli altri, Compay Segundo, Ibrahim Ferrer e Omara Portuondo) viene riunito dal chitarrista Ry Cooder (già sodale di Wim Wenders e autore della leggendaria colonna sonora di “Paris, Texas”) per realizzare un disco e una tournée. Confessioni personali, percorsi musicali, racconti di vita vissuta si intrecciano in uno splendido affresco dove la macchina da presa di Wenders, con movimenti fluidi e avvolgenti, cattura il cristallino talento e l’insopprimibile gioia di vivere di questi straordinari musicisti.
“Sono andato a L’Avana per girare il film, un posto dove non ero mai stato prima – ha raccontato Wim Wenders – Tutto ciò che conoscevo era la musica che questi vecchi avevano prodotto, una musica elettrizzante, inebriante, contagiosa. Una volta che ho visto e filmato L’Avana, ho capito cosa c’era di così speciale in questa musica: era uscita da questa città. Quella musica era il sangue di questa città. Il luogo era trasceso nel suono, per così dire, aveva trovato un’altra forma di esistenza in queste canzoni. E questi vecchi seppero produrre e riprodurre quella storia del loro luogo, perché non l’avevano abbandonata, come tanti altri musicisti prima di loro che erano fuggiti dal paese per andare in Florida, in Messico, in Spagna. Il loro senso di identità e di appartenenza, l’incredibile amore per il proprio posto, che aveva procurato a questi vecchi tanto dolore e tanta sofferenza, si era rivelato anche la loro forza e la loro grazia salvifica. Pensavo di girare un documentario, e invece eravamo lì pronti a essere testimoni di una favola che nessuno avrebbe potuto immaginare”.
Cineteca di Bologna e CG Entertainment torneranno di nuovo sul cinema di Wim Wenders nella prossima stagione con “Paris, Texas”. Dopo la prima mondiale del restauro, in questi giorni al Festival di Cannes nella sezione Cannes Classics, e la prima italiana a Bologna al festival Il Cinema Ritrovato il prossimo giugno, “Paris, Texas” tornerà nelle sale italiane, grazie a Wim Wenders Foundation, nella stagione 2023-2024 de “Il Cinema Ritrovato. Al cinema”.