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Santa Cruz is a “bubble”

Il motel a mezza stella di Santa Cruz ovviamente non includeva la colazione, e per questo ci siamo incamminati per la via principale della cittadina alla ricerca di un locale tipico, stereotipato, visto in migliaia di telefilm e film. Il classico locale con i divanetti angolari rossi, in similpelle, grassi del fritto della serata precedente, ma comunque e inspiegabilmente puliti. Il bancone largo, in formica, alto ma raggiungibile facilmente tramite gli sgabelli e diviso in tante micro postazioni, ognuna fornita di ogni forma di colesterolo colorato: ketchup, maionese, senape, e una strana ed indefinita salsa verde. Due black coffe, due muffin ed una storia che entra dalla porta principale.

E’ la storia di Curtis R. un nero della Luisiana con un sorriso che regalava confidenza agli sconosciuti avventori del locale; aveva appena parcheggiato un camion tappezzato di scritte ed immagini di Madre Teresa di Calcutta. Curiosi del tipo di lavoro che potesse fare quest’uomo, ci siamo avvicinati per scoprire la sua storia. Curtis è divorziato e vive a Santa Cruz, ha fondato una onlus chiamata “Follow your heart action network” con lo slogan “join me on a journey of kindness”: in pratica organizza una raccolta di beni e fondi da portare periodicamente a New Orleans, al fine di alleviare le sofferenze del popolo devastato dall’uragano Katrina, tra cui i suoi genitori. Forti della speranza profusa a piene mani dal nuovo presidente degli stati uniti, nero come Curtis, gli abbiamo chiesto se avesse notato la differenza con l’amministrazione precedente presieduta da Bush. “The same thing”, la sua inesorabile risposta. Per loro non è cambiato nulla, nessun aiuto, nessuna risposta ai loro bisogni primari. “E’ vero, per la prima volta abbiamo un presidente nero, con il cuore e la testa vicino alla nostra popolazione, ma nei fatti nulla è cambiato. Non é da loro che riceviamo aiuti concreti, ma dalle persone più povere: dai drogati, dai senza tetto, dai disadattati che aiutandoci scelgono anche di cambiare la propria vita, certamente non dalle persone regolari che vivono in questa città. Santa Cruz è una bolla.”

A Curtis dedichiamo una sequenza dell’ultimo film di Michael Moore, “Capitalism: a love story”

Capitalism - A Love Story - Scena Finale - ITALIANO - ITA

 

Cercavamo l’america patinata…

 

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