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L’America e le sue dimensioni

 

Cercavamo i corpi scolpiti dei surfisti, quelli visti centinaia di volte nelle famose serie televisive americane come baywatch, per intenderci. Cercavamo i muscoli dei bagnini americani, pronti a tuffarsi per ogni emergenza; cercavamo le formose ragazze hollywodiane mentre corrono da una spiaggia all’altra. Siamo cresciuti con loro ed in loro abbiamo sempre creduto. Ma una domanda ci è venuta subito spontanea: come potevano quei corpi smaltire gli hamburger, gli hot dog senepati, la pancetta croccante e le patatine fritte?

In America si mangia. Sempre, in ogni occasione, nelle ore più disparate del giorno. Si sente un puzzo di “american food” aleggiare per tutte le strade di tutte le cittadine e dei paesini sparsi per il paese. Ci deve essere una stretta relazione tra le dimensioni del paese, delle strade, del caffè, degli hamburger, delle macchine, delle onde oceaniche, degli alberi, delle spiagge e perfino dei preservativi con quello che gli americani ingurgitano ogni giorno. Una sorta di bulimia geografica, spaziale ed endemica quanto la loro necessità di esserci, in un paese troppo grande per chiunque.

E allora si mangia, si beve, si divorano centina di miglia, mentre si sogna un’America “fake”, finta, che non sembra esistere, se non nella cellulosa patinata delle serie televisive che ci hanno fatto digerire dagli anni 80 in poi. Una volta che si viene qui, si capisce che é stata tutta una truffa, per la quale noi spettatori dovremmo chiedere i danni, da subito. In realtà l’alta borghesia esiste, esistono le ville bianche  dei miliardari in stile liberty, le vedremo nelle foto dei prossimi articoli, ma che nulla sembra che abbiano a che fare con il nostro immaginario collettivo e cellulotico.

Cercavamo un’America patinata…

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