Video intervista a Roberto Faenza.
Ha un titolo speranzoso ed accattivante il nuovo film di Roberto Faenza tratto dall’omonimo romanzo di Peter Cameron, con cui il regista italiano è tornato per la seconda volta a girare negli USA (la prima fu nel 1983 per “Copkiller”). Presentato fuori concorso all’ultimo Festival del Film di Roma, “Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile”, prodotto anche dalla costumista premio Oscar Milena Canonero, ha nel cast il giovane Toby Regbo, Peter Gallagher, Marcia Gay Harden e Lucy Liu.
Ambientata a New York, la pellicola racconta di un adolescente inquieto e ribelle, James, alle prese con la sua squinternata famiglia: una madre che colleziona mariti; un padre esce solo con donne che gli sembrano figlie e decide di sottoporsi ad un intervento estetico per sembrare più giovane; e una sorella che, al contrario, frequenta uomini che hanno il doppio della sua età e, a soli 20 anni, scrive la sua autobiografia. Solo la nonna anticonformista riesce a comprendere la confusione ed il sentimento di insofferenza del nipote 17enne.
Paragonato al romanzo cult “Il giovane Holden”, “Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile”, non raggiunge, ovviamente, le vette del libro di J.D. Salinger, fosse altro perché arrivato con circa 60 anni di ritardo rispetto all’originale, ma il film non fa meglio. Una regia fredda, una sceneggiatura talmente meccanica da risultare scontata e personaggi privi di charme, fanno del film di Faenza un prodotto piatto, mediocre, che non emoziona. Unica nota positiva è “Love is requited”, la canzone di Elisa che accompagna i titoli di coda.
“Un giorno tutto questo dolore ti sarà utile” è uscito nelle sale il 24 febbraio distribuito da 01 in 200 sale.
Alcuni commenti della critica:
“Il romanzo di Peter Cameron era newyorkese e cool, pieno di idee intelligenti, dialoghi smaglianti, battute ironiche, citazioni preziose. Roberto Faenza lo ha trasformato in un film di buoni sentimenti, alla “dove ti porta il cuore”, con abbraccio finale e nonna guru. Tolta di mezzo ogni traccia di gayezza (…)”.
Mariarosa Mancuso, Il Foglio
“(…) Il film fila liscio come un bicchiere d’acqua sorretto da una bella storia tratta da un romanzo di successo. (…)”.
Dario Zonta, l’Unità
“Ispirato dal romanzo di Peter Cameron, Roberto Faenza ritorna a New York per il miglior film del secondo tempo della carriera”.
Maurizio Porro, Corriere.it
“Faenza torna a New York per raccontare con ironia e dolcezza il percorso di un adolescente verso la maturità. Un tragitto non facile, ma raccontato con leggerezza e qualche clichè di troppo”.
Fabio Fusco, Movieplayer.it
“Il ritratto asciutto e lineare di un ragazzo curioso in balia di una ribellione silenziosa”.
Marzia Gandolfi, MYmovies.it
“Il film raggiunge così un’ampia sufficienza, senza mai concedersi rischi e cadendo piuttosto in diverse scontatezze del genere “indiestream” (indie+mainstream) in cui è facile collocarlo”.
Marita Toniolo, BestMovie.it
un brutto film, pesante e scontato. Malgrado buoni attori