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“RazzaBastarda”: il coraggioso esordio alla regia di Alessandro Gassman

Video intervista ad Alessandro Gassman.

Dopo una tournée di tre anni nei teatri di tutta Italia, Alessandro Gassman porta al cinema lo spettacolo “Roman e il suo cucciolo” (tratto dalla pièce “Cuba and his Teddy Bear”) col titolo “RazzaBastarda”. In entrambe le versioni Gassman è sia regista che protagonista, ma per quella cinematografica si tratta di una regia d’esordio.

La storia, ambientata a Latina in un contesto di miseria e delinquenza ai margini della società civile, è quella di un irruento e rabbioso spacciatore romeno che cerca di dare un futuro migliore al figlio adolescente avuto da una prostituta morta durante il parto.

Girato in un bianco e nero che sporca e dà forza estetica al racconto, “RazzaBastarda” è un film coraggioso ed estremo, che riesce a rendere il racconto convincente, anche grazie ad un ottimo cast che comprende Giovanni Anzaldo, Michele Placido, Madalina Ghenea, Sergio Meogrossi, Manrico Gammarota, Matteo Taranto ed una irriconoscibile Nadia Rinaldi. Tuttavia non convince molto, a tratti, l’accento romeno che risulta un po’ forzato.

Presentato al Festival del Film di Roma nella sezione Prospettive Italia, dove ha ottenuto la menzione speciale della giuria, “RazzaBastarda” è nelle sale dal 18 aprile distribuito da Moviemax.

Alessandro Gassman, RazzaBastarda, intervista, RB Casting

ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA:

Maurizio Porro, Corriere della Sera
Autore-attore, Gassmann jr. insegue ancora una volta il fantasma paterno, immedesimandosi in una delle paradigmatiche storie di padri e figli, parlando una lingua italo-romena che già in teatro aveva un violento valore espressivo. Adattato da Erba, il testo illustra senza pretese di trarre lezioni, fa la fenomenologia del degrado urbano ma citando Rimbaud, Sartre e Ionesco.

Alessandra Levantesi Kezich, La Stampa
Perfettamente calato nel personaggio, Gassman conferisce a Roman un’allarmante personalità in bilico fra ferocia e tenerezza, mentre il Nicu di Giovanni Anzaldo è il suo perfetto contraltare, un adolescente fragile che però nasconde zone oscure. Efficaci l’ambientazione e il contrastato bianco e nero delle fotografia, interessante l’operazione.

Francesco Alò, Il Messaggero
(…) sceneggiatura non proprio imprevedibile (dalla pièce teatrale di Reinaldo Povod) ma esordio feroce e bastardo che da un sofisticato signore come Gassmann Jr non ci saremmo aspettati. Come diceva Orson Welles: brindiamo al carattere.

Alberto Crespi, l’Unità
(…) film molto “urlato” ma paradossalmente afasico, violento e tenero, fotografato in un bianco e nero che scalda il cuore. La giovanissima Madalina Ghenea, attrice che romena lo è davvero, giura che l’accento di Alessandro e degli altri attori è perfetto. Un bel complimento.

Federico Pontiggia, Cinematografo.it
Gassman pensa a Larry Clark e all’Odio di Kassovitz, gira in bianco&nero, periferia e marginalità, ma non trova analoga sporcizia né la stessa “verità”. Strano, si pensa a Sin City: de’ noantri, s’intende.

Marzia Gandolfi, MYmovies.it
Il film si organizza intorno alla presenza reale della figura paterna, riflettendo in maniera naîf sulla ‘dipendenza’.

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