“Non sono io che devo rispondere, ma casomai i cinque enti promotori del Festival (Fondazione Musica per Roma, Provincia, Comune, Regione e Camera di Commercio), come ha fatto Alemanno hanno già preso posizione”.
Replica così Gian Luigi Rondi, presidente del Festival Internazionale del Film di Roma, a quanto dichiarato dal neo ministro dei Beni Culturali Giancarlo Galan in un’intervista, ovvero che vorrebbe solo un Festival del cinema, cosa che potrebbe mettere a rischio la manifestazione romana.
“Per rispetto a loro che mi hanno eletto – replica Rondi – sta a loro parlare. Casomai mi riservo di dire la mia più in avanti”.
Preoccupata anche Piera Detassis, direttore artistico del Festival: “Penso sia difficile lavorare con un ministro che non ti sta a fianco. Forse avremmo in futuro – continua la Detassis – l’opportunità di incontrarci e parlarne. In questa occasione forse sarà anche il caso di ricordargli che il Festival di Roma in questi sei anni di vita è stato finanziato dal collegio dei soci fondatori e dagli sponsor e che il ministero contribuisce comunque in parte minima al bilancio. In Italia, comunque, esiste la libertà di competere, specie se si è costruita una cosa di cui andare fieri e difendere”. (Cinecittà News)