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Dario Bandiera: “Da sempre faccio ridere, ma se mi incazzo divento una furia”

Intervista a Dario Bandiera

C’era una volta un siciliano che negli anni ‘90 amava la fotografia, che voleva lavorare nella moda, e che sapeva far ridere la gente. Oggi, quel siciliano è il secondo rumorista al mondo anzi, pardon, il secondo “illusionista della voce” più famoso al mondo e porta il nome di Dario Bandiera. Protagonista di “Baciato dalla Fortuna” di Paolo Costella al fianco di Vincenzo Salemme, Bandiera interpreta un vigile, sposato con la bella Elena Santarelli, che sogna un salto di qualità economico e un bel giro in Ferrari. Nel cast anche Asia Argento, Alessandro Gassman, Nicole Grimaudo, Giuseppe Giacobazzi, Paola Minaccioni, Marco Bazzoni “Baz”, Isabelle Adriani, Maurizio Casagrande, Valeria Graci.

Introverso, tranquillo e amante della vita semplice. E’ così che si descrive. Ma non fatelo arrabbiare, perché “quando mi incazzo divento una furia”.

Parlami del tuo personaggio in “Baciato dalla Fortuna”.
Interpreto Nicola, un vigile urbano amico di Gaetano (Vincenzo Salemme), sposato alla bella Elena Santarelli. In caserma ci sono anche Gassman e Giacobazzi, il comico di Zelig. Gaetano mi chiede un prestito, viste le sue difficoltà economiche, e io da buon amico glielo negherò, per poi cambiare faccia quando si prospetterà la vincita al Superenalotto, come da regola. Ho caricato abbondantemente, in senso comico, il mio personaggio rendendolo anche un tantino arrogante.

Sei soddisfatto del risultato e della tua interpretazione?
Sì e no, nel senso che su un totale di due ore di girato, alla fine hanno dovuto tagliare molte scene, tra cui ovviamente anche le mie. E considerando che la maggior parte delle mie scene sono gag, mi dispiace che siano state eliminate. Per tutta la durata delle riprese ho seguito un determinato filone di comicità.

Come è nato l’incontro con Paolo Costella?
Il ruolo mi è stato proposto da Rita Rusic, produttrice del film, e dalla Medusa. Sono l’ultimo ad essere entrato nel cast e quando ho accettato hanno molto adattato la scrittura del personaggio apposta per me. Anche Paolo Costella mi ha consentito di spaziare e la cosa mi rende molto orgoglioso.

Parlami dei tuoi progetti in ballo: “Vacanze di Natale – Cortina”, “Workers”, “Inguaiati”. Come procedono?
Riparto per Cortina la prossima settimana. Le riprese stanno andando avanti, ma io mi sono dovuto assentare per la promozione di “Baciato dalla Fortuna”. Per anni mi è stato proposto di partecipare al film di Natale e ho rifiutato. Ma questa volta ho deciso di accettare, allettato dal ritorno alle origini a Cortina. Rispetto al film originario, il cast è cambiato completamente, ad eccezione di Christian De Sica. “Workers”, che andrà al Festival di Roma, ha come filo conduttore il tema della precarietà e del lavoro. Un argomento piuttosto inflazionato, visto e rivisto al cinema, ma che qui mi sembra sia trattato in maniera nuova. Lo dirige Lorenzo Vignolo, un giovane regista. Infine, “Inguaiati”, debutto alla regia sul grande schermo dell’autore teatrale e televisivo Gianluca Ansanelli, racconta di un’Italia che sta andando a rotoli, dei problemi del nostro tempo, primo fra tutti la precarietà. Ci saranno altri comici, come Antonio Giuliani. Interpreti femminili del mio episodio, sono Nicole Grimaudo e Paola Minaccioni, qui in veste di una coppia gay.

Senti di dover ringraziare qualcuno per la tua carriera?
Senza dubbio Giovanni Veronesi. Ha creduto molto in me.

Qual è la tua ambizione più grande?
Sicuramente quello di fare un disco. Poi c’è un progetto che è già in uno stadio abbastanza avanzato. Si tratta di un mio film, che dirigo e interpreto. Il soggetto l’ho scritto con Veronesi, mentre la sceneggiatura con Franco Bernini. C’è già una produzione e una distribuzione, che per scaramanzia non nomino. Porterà un po’ di azione in una commedia, quello che in Italia manca del tutto. Poi c’è sempre il desiderio di realizzare un “one man show”. Io ho troppe energie e mi piacciono tante cose.

L’esperienza più bella?
Quella di aver riempito lo Stadio del Tennis di Roma. 12.000 persone sono venute a vedere soltanto me e dopo 2 ore e mezza di spettacolo, restavano in piedi a battere le mani e non volevano andare via. Che emozione! E’ forse il mio ricordo più bello. Spero sempre di poter fare meglio.

Quando hai scoperto di avere un talento da comico?
Lo so da sempre. E’ innato, io intrattengo da sempre, è proprio un lato che mi appartiene ma, bada bene, non sono un coglione. Per contro, ho un lato molto introverso. Da ragazzo, negli anni ’90, volevo fare il fotografo, che rimane una delle mia passioni più grandi. Sapevo di dover partire per il militare e che non potevo, quindi, iniziare a seguire corsi e scuole di fotografia. Nell’attesa, iniziai a lavorare nei villaggi Valtur come rumorista o come preferisco chiamarlo io come “illusionista della voce”. Nel frattempo, fui congedato per sovrannumero. Quell’inverno stesso, feci subito il provino per “Stasera mi butto” e andò bene. Poi fu la volta del “Bagaglino”, di “Castrocaro” e via dicendo. Credo di essere stato molto fortunato, ma c’è anche da dire che sono uno che non sta mai fermo.

Sei felice oggi?
Sono felicissimo. Ho una vita serena. Non faccio tanta vita mondana. Ho una compagna fantastica, una casa bellissima e un cane che adoro. E sto davvero bene così, mi piaccio le cose semplici, sono una persona tranquilla ma attenzione, se mi incazzo la terra trema.

Cosa ti fa arrabbiare?
Ci sono molte persone che, erroneamente, pensano di potersi prendere certe confidenze o oltrepassare il limite perché se fai il comico allora hai un senso dell’ironia illimitato. Che stupidi! Non sopporto l’arroganza, la maleducazione e gli approfittatori in genere. Sono siciliano e tengo molto a certi valori, alla correttezza e al rispetto soprattutto. In mancanza di questi, posso davvero diventare una furia.

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