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Haiti: quasi 100.000 pazienti curati da MSF per colera. L’epidemia sembra diminuire, resta l’allerta

Mentre Haiti ricorda le sue vittime del terremoto di un anno fa, la diffusione del colera sembra rallentare sia nel nord del paese che a Port-au-Prince, nonostante l’evoluzione dell’epidemia rimanga imprevedibile e le equipe di Medici Senza Frontiere siano ancora in stato di allerta

18/01/2011

Il numero di nuovi ricoveri sta diminuendo in quasi tutti i centri per il trattamento del colera di MSF nella capitale e nei dipartimenti del nord e nord-ovest del paese. I casi sono stabili nella regione di Artibonite, dove ha avuto inizio il primo focolaio della malattia. Nel sud, MSF ha finora registrato pochi casi ma il numero di recente è leggermente aumentato.

In molti centri per il trattamento del colera di MSF, le tende, prima sovraffollate di pazienti, ora sono vuote perché di solito la cura di questa malattia fa effetto molto rapidamente e permette ai pazienti di tornare a casa nell’arco di pochi giorni. Se, quindi, cala il numero di nuovi pazienti, anche l’attività nel suo complesso diminuisce.

Ciononostante, non si può abbassare la guardia. “La diminuzione del numero di casi non significa che abbiamo vinto la battaglia”, avverte Kate Alberti, epidemiologa di MSF a Haiti. “L’evoluzione del colera può essere imprevedibile, specialmente in un paese dove la malattia è nuova. Le future piogge possono essere un fattore di recrudescenza, così come le agitazioni sociali possono avere un impatto negativo”.

Le dimostrazioni e gli episodi sporadici di violenza avvenuti negli ultimi giorni del 2010, hanno coinciso con un picco di casi di colera nella capitale, perché le persone, non potendosi muovere, non erano in grado di raggiungere le strutture sanitarie.

Nella scorsa settimana, MSF ha curato 5.000 pazienti nelle sue 50 strutture in tutto il paese, facendo salire a 97.000 il numero complessivo di persone curate dallo scoppio dell’epidemia anche nelle strutture da essa supportate. Ciò significa, più della metà dei 181.829 casi totali registrati dalle autorità sanitarie dall’inizio dell’epidemia. Sempre secondo le cifre ufficiali, sono 3.759 le persone decedute di colera dal 22 ottobre.

MSF sta anche fornendo scorte per i punti di reidratazione orale nelle aree dove l’epidemia deve ancora raggiungere il picco nonché nelle regioni e villaggi remoti che non sono serviti da strutture sanitarie.

Oltre a questo, MSF ha continuato a fornire assistenza medica di base nei suoi sette ospedali per cure gratuite di secondo livello e nei due ospedali governativi che supporta a Port-au-Prince. Ha, inoltre, fornito cure ostetriche, di emergenza, traumatologiche e per ustioni. Fuori dalla capitale, MSF gestisce un ospedale a Leogane e ne supporta uno pubblico a Jacmel.

MSF gestisce i suoi programmi e porta avanti la risposta all’emergenza colera grazie a circa 7.500 haitiani e 430 operatori internazionali.

Leggi il dossier e visita la parte multimediale delle attività di Medici Senza Frontiere a Haiti

Medici Senza Frontiere è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie. www.medicisenzafrontiere.it

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