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“Maldamore”: il tradimento sdoganato e sdrammatizzato

Al cinema una commedia che si fa beffa dei dolori del cuore. Video interviste ai protagonisti Luca Zingaretti, Luisa Ranieri, Alessio Boni e al regista Angelo Longoni.

Maldamore-cast-2014

Il tradimento? Non è il male peggiore in una coppia anzi, a volte può riaccendere la passione. Ne sono convinti il regista Angelo Longoni e i protagonisti del suo film “Maldamore”, Ambra Angiolini, Luca Zingaretti, Luisa Ranieri ed Alessio Boni.

“…soltanto l’amante può giurare e avere il perdono degli dei, se trasgredisce un giuramento: dicono infatti che un giuramento d’amore non ha valore”. Partendo da questa citazione del “Simposio” di Platone, Longoni sdrammatizza sulle famigerate corna portando sul grande schermo due coppie di sposi che stanno insieme ma si tradiscono a vicenda e, una volta scoperte le reciproche scappatelle, si lasciano. I personaggi rappresentano quattro tipi di infedeli: quello cronico, l’occasionale, l’emotivo e il razionale.

Nel cast anche Ettore Bassi, Eleonora Ivone, Eugenio Franceschini, Miriam Dalmazio e, in cameo, Claudia Gerini e Maria Grazia Cucinotta (che del film è produttrice).

Per Ambra si tratta di un “film rivoluzionario in un certo senso, perché libera gli amanti dagli armadi, li fa uscire da sotto il letto e li sdogana”. Per Zingaretti “le corna non sono la peggior cosa che possa capitare in una coppia, è grave semmai non aver niente da raccontarsi, non incontrarsi mai realmente”. Concorda Boni affermando: “Ci sono coppie che non si parlano, che stanno chiuse in camera per far finta e non si toccano. Preferisco un tradimento che dia vigore al rapporto piuttosto che non la noia”.

“Maldamore” è una commedia sull’amore e i suoi derivati, separazioni, tradimenti e perdoni, che sbaglia il modo di raccontare, impiantando una recitazione troppo sopra le righe su un prodotto dal sapore televisivo. Una nota negativa poi non la si può non fare al personaggio del giovane seduttore di Ambra, uno stalker che emerge alla fine del film come un don Giovanni seriale a cui nessuna sa resistere. Una leggerezza francamente fastidiosa, soprattutto in un periodo in cui non si fa che parlare di violenza sulle donne.

“Maldamore” è al cinema dal 13 marzo distribuito da Bolero in 250 copie.

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INTERVISTE

Alessio Boni, Luisa Ranieri e Angelo Longoni

Alessio Boni, Luisa Ranieri e Angelo Longoni, intervista, Maldamore, RB Casting

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Luca Zingaretti

Luca Zingaretti, intervista, Maldamore, RB Casting

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POSTER

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TRAILER

 

MALDAMORE, Trailer Ufficiale

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ALCUNI COMMENTI DELLA CRITICA

Federico Pontiggia, Cinematografo.it
(…) Produce Maria Grazia Cucinotta (anche in cammeo), la Trentino Film Commission mette Trento per location, il product placement si fa sentire e pure gli attori che gridano assai, ma è tanto rumore per nulla: Maldamore è sterile, involuto, tutto tinello, camera da letto e fiction tv. Che si salva? Boh.

Movieplayer.it
Attori in parte per una commedia briosa e divertente che analizza il lato tragicomico di un doppio tradimento.

Cinefilos.it
(…) Un’idea affascinante e, per certi aspetti, originale nel suo presupposto, ma che nei fatti viene sviluppata nella maniera sbagliata (…).

Federico Boni, CineBlog.it
(…) Nulla di nuovo sotto il sole, è evidente, per un film che ha provato ad indossare gli abiti della commedia brillante sull’amore e i suoi derivati, finendo invece per scivolare ripetutamente su plateali limiti produttivi e registici, di scrittura e persino di recitazione, tanto da suscitare enormi perplessità sulla necessità e sulla reale utilità di un’uscita cinematografica.

Francesco Lomuscio, Everyeye.it
(…) Con un buon cast a disposizione, dirige Angelo Longoni, che torna al grande schermo dopo quasi dieci anni passati al servizio di quello piccolo (ricordiamo, tra l’altro, che sua è la fiction su Caravaggio), forse portandosi dietro, però, proprio la maniera di lavorare tipica delle produzioni da tubo catodico.
Perché è un respiro decisamente televisivo quello che finisce per caratterizzare l’oltre ora e quaranta di visione difficilmente capace di strappare risate, oltre che lenta, noiosa e, soprattutto, tempestata di luoghi comuni.

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