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Cannes 2015: Moretti commuove e conquista la platea

Da Cannes la nostra inviata Marilena Vinci. Diario e foto del quarto giorno.  

1 Film crew - Photocall - Mia Madre (My Mother) © FDC : Cyril Duchene - Cannes 2015

Cannes, 17 Maggio 2015 – Oltre dieci minuti di applausi ieri sera hanno accolto il secondo film italiano passato in concorso al Festival di Cannes: “Mia madre” (qui il nostro speciale sul film) di Nanni Moretti. Il regista, alla sua settima volta sulla croisette, è arrivato sulla Montée des Marche con gli attori Margherita Buy, John Turturro, Giulia Lazzarini e Beatrice Mancini.

“A Cannes ti rendi conto di come è trattato il cinema: c’è un’attenzione grande, c’è tanta allegria, ma anche tanta serietà. – dice il regista – Invece in Italia c’è tanta mestizia e tanta sciatteria”. Tre film italiani in concorso con lui, Garrone e Sorrentino, sono ”un gran bell’exploit ma la mia impressione è che questo sia ancora il risultato di iniziative individuali di registi e produttori mentre il clima in Italia intorno al cinema, sia come fenomeno industriale che artistico, è sempre molto distratto”.

2 Film crew - Red carpet - Mia Madre (My Mother) © AFP : Anne-Christine Poujoulat - Cannes 2015

Habituè del Festival dai tempi lontani di “Ecce Bombo” a quelli più recenti della giuria presieduta nel 2012 passando per la Palma d’Oro per “La stanza del figlio” nel 2001, Moretti si sente protetto dal fatto che ”la platea internazionale vede il mio film e basta e lo giudica per quel che è. Non ci sono interferenze come accade in Italia dove oltre al mio film entra in ballo il mio personaggio pubblico, le mie posizioni politiche, le interviste che do, il tasso di simpatia/antipatia, il calore o la freddezza verso i giornalisti. In Italia ci sono tanti elementi in più quando si vede un mio film, qui è un film e basta”.

 John Turturro - Photocall - Mia Madre (My Mother) © FDC : Cyril Duchene - Cannes 2015

John Turturro, che nel film interpreta un attore italoamericano talentuoso ma poco disciplinato, racconta di aver incontrato Moretti nel 1998 quando entrambi erano qui a Cannes con due film da regista, Illuminata e Aprile: “La sceneggiatura di questo film era scritta benissimo e mi ha conquistato ma comunque non scelgo di fare un film solo per la parte, ho accettato perché volevo lavorare con Nanni e Margherita ed è stata una bellissima esperienza e poi il film affronta argomenti che mi sono sembrati molto rilevanti per la mia vita, mi sono sentito libero e diretto allo stesso tempo”.

3 Film crew - Red carpet - The sea of Trees © FDC : Cyril Duchene - Cannes 2015

Al successo riscosso dal film di Moretti, attualmente al secondo posto nella classifica di Screenweek tra i film in concorso, corrisponde la delusione e la stroncatura unanime per il nuovo film di Gus Van Sant “The Sea of Trees”, anch’esso in concorso, accolto con fischi alla proiezione per la stampa. Per presentarlo sono arrivati al festival, assieme al regista, i protagonisti Matthew McConaughey e Naomi Watts. 
”È un diritto esprimere la propria opinione, anche se di dissenso – dice l’attore premio Oscar – Io sono felice di essere qui a presentare agli altri questa opera che ho molto amato, è importante per il film essere presentato qui e ho fatto di tutto per esserci”.

Il film racconta la storia di un americano che va in Giappone per entrare nella foresta Aokigahara, sotto il monte Fuji in Giappone, conosciuta come la foresta dei suicidi, dove ha deciso di togliersi la vita. L’incontro con un giapponese ferito (interpretato da Ken Watanabe) mette in crisi il suo piano. Il film è stato girato in un’altra foresta in Massachusset: “Il fatto che la foresta fosse vera e che non stessimo recitando di fronte ad un green screen è stato molto importante per la verità del film – racconta l’attore – Prima di leggere la sceneggiatura non avevo idea dell’esistenza di questa foresta poi sono corso a documentarmi su Internet e devo dire che sono rimasto impressionato dalle immagini di questo posto mistico, pieno di cartelli che vorrebbero mettere in guardia dalla morte e ricordare l’importanza della vita. È impressionante leggere le statistiche di quante persone ogni anno vanno in questa foresta per morire”.

4 Film crew - Photocall - The sea of Trees © FDC : Cyril Duchene - Cannes 2015

Infine, fuori concorso, è stato presentato l’atteso “Amy” commovente ritratto di una delle migliori voci e interpreti degli ultimi 20 anni Amy Winehouse. Il documentario, diretto da Asif Kapadia, include testimonianze, immagini e filmati d’archivio inediti sulla carismatica artista, morta nel 2011 a soli 27 anni, mostrandone la fragilità. Schiacciata dal peso della fama, incapace di gestire la popolarità e la mancanza di privacy ma anche il suo enorme talento. Kapadia realizza un documentario classico sormontato dalla personalità della cantante londinese che commuove e lascia l’amaro in bocca.

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