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MovEm09 su reintegro FUS

Il MovEm09 recepisce con viva soddisfazione la notizia diffusa dall’ANSA del reintegro del Fondo Unico dello Spettacolo alla cifra di 438 milioni – 149 milioni di reintegro per lo spettacolo, 80 per la conservazione dei beni culturali, 7 per gli istituti culturali – deciso oggi durante il Consiglio dei Ministri unitamente all’abolizione dell’aumento di 1 euro sui biglietti del cinema e al finanziamento permanente per il tax credit.

Una soddisfazione che esprimiamo nella convinzione che tali provvedimenti fossero indispensabili per evitare una crisi irreversibile dalle conseguenze disastrose per centinaia di migliaia di lavoratori.

Ci auguriamo che le decisioni prese dal CdM facciano seguito alla reale comprensione dell’importanza economica e sociale dei settori della cultura a cui è destinato il FUS e che, a questo reintegro, seguano presto tutte quelle leggi di sistema che da tempo vengono richieste dalle associazioni interessate.

L’ intollerabile politica culturale fin qui espressa dal governo ha avuto l’indubbio pregio di creare una grande unità di intenti e di operatività tra tutte le forze del mondo della cultura. Forze che manterranno la loro coesione per ricordare permanentemente alle istituzioni e alla politica tutta che la Cultura è un bene primario per il Paese, da sostenere e promuovere per la crescita dell’intero tessuto sociale.

Il MovEm09 e le associazioni che vi aderiscono vigileranno affinchè il testo del decreto, al di là degli annunci, non contenga l’ennesimo trucco contabile che vanifichi quanto oggi presentato; e tuttavia, sin d’ora, non possono che sottolineare il tentativo di far ricadere sui cittadini, con l’aumento delle accise sulla benzina, quanto invece riteniamo sia costituzionalmente dovuto dal governo e dallo Stato al mondo della Cultura ed a tutti i cittadini.

Stanziamenti che avevamo già indicato potessero esser presi dal bilancio dello Stato, ad esempio dalla vendita delle frequenze televisive lasciate libere dal digitale terrestre o molto più semplicemente accorpando le elezioni prossime amministrative con i referendum indetti per la prossima primavera-estate. Non vogliamo che l’aumento di due centesimi del prezzo della benzina serva a passare il concetto che la Cultura è una tassa da pagare, invece che un diritto degli italiani.

Comunicato stampa MovEm09, 23 marzo 2011

 

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