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La famiglia di Marco Pantani perde il ricorso contro l’attore Davide Tassi

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Roma, 18 Maggio 2016 – Dopo varie diffide, i genitori di Marco Pantani sono ricorsi al Tribunale di Roma per bloccare lo spettacolo teatrale di Davide Tassi e Alessandro Donati dal titolo “Avrei voluto essere Pantani” (regia F. Rizzi) nel quale, secondo gli eredi del ciclista, il nome del campione viene ingiustamente accostato al doping. Per inibire lo spettacolo dalle scene hanno accusato l’attore romano di uso illegittimo del nome, dell’immagine e del marchio “Marco Pantani” ma Tassi è andato avanti e, assistito dall’avvocato Miroli di Civitavecchia, ha avuto ragione.

“Mi dispiace – afferma Tassi – ma non posso accettare che qualcuno, chiunque esso sia, si arroghi il diritto di decidere cosa si può e cosa non si può dire. Il mio spettacolo non lede in alcun modo l’onore di Marco Pantani, anzi. Semmai è un atto d’accusa nei confronti del ‘sistema’ del doping, un comitato d’affari che usa l’atleta per i propri fini: medaglie e sponsorizzazioni. Questa ordinanza non è importante solo per il mio spettacolo ma per tutti quegli autori che esercitano un proprio diritto: informare il pubblico e indurlo a riflettere, a trarre le proprie conclusioni, come sancito dalla Costituzione. Un marchio non può essere usato come una clava sul nostro ingegno e sulla nostra creatività”.

 

 

 

 

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