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Ficcasoldi, slot machine mafia e ludopatia

Ficcasoldi - Compagnia Ragli - foto Alessija Spagna (7)

Il 6 novembre (h 21.00) a Radicondoli (SI), Teatro Dei Risorti (Via Tiberio Gazzei, 89), e l’8-9 novembre (h 20.30) a Milano (Teatro PimOff – Via Selvanesco, 75) è in scena “Ficcasoldi”, scritto e diretto da Rosario Mastrota, con protagonisti Dalila Cozzolino, Andrea Cappadona e Gianni Spezzano.

Lo spettacolo – che ha il patrocinio dell’Associazione Antimafia daSud – fa parte di una trilogia sulla smitizzazione delle mafie iniziata da Compagnia Ragli nel 2012 al Teatro Valle con il pluripremiato “L’Italia s’è desta” (più di 60 repliche sul territorio nazionale, e debutto a New York, ora in scena a Verbania il 7 novembre), e continuata con “Panenostro”.

L’idea è nata dal desiderio di demistificare i valori attraverso cui la mafia penetra nel nostro quotidiano. “Ficcasoldi” inquadra nel particolare un male universale: quello di una società vittima di una crisi celebrata, che cede alle lusinghe del “vincere facile”.

“Questa storia parte dalla realtà – racconta l’autore e regista Rosario Mastrota – Parte da un pomeriggio di fine giugno. Affacciati alla finestra vediamo una ditta di traslochi che impacchetta libri in scatole di cartone. …Gli operai vanno e vengono da quella che prima era la mitica libreria di filosofia. …Fino all’ultimo libro respiramo quella condanna, poi il camion part e ne arrivò un altro, lucido, splendente. Scesero degli operai in nero: scaricavano slot machine”.

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