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Da Agnès Varda a Valeria Golino, al via il Salina Doc Fest “Donna Oltre Confini”

Photo by JR / Agnès Varda

Si tiene dal 13 al 17 settembre la diciassettesima edizione del Salina Doc Fest – Donna Oltre Confini, fondato e diretto da Giovanna Taviani. Il festival del documentario narrativo, dedicato alla donna e alle donne, si svolge a Salina (Isole Eolie) con un programma ricco di proiezioni, incontri, spettacoli dal vivo. Il programma del Salina Doc Fest (visibile al link www.salinadocfest.it/programma-2023/) quest’anno si focalizzerà sulla figura femminile nelle sue azioni audaci e coraggiose che hanno segnato la storia e il linguaggio cinematografico.

In primis, il festival si onora di presentare un Omaggio ad Agnès Varda, regista, sceneggiatrice e fotografa francese, esponente di spicco della Nouvelle Vague con una sorpresa: il dialogo tra la Varda e Cecilia Mangini, in un’intervista inedita realizzata da Paolo Pisanelli.

Nell’ambito del Focus Donne e Iran, spicca la presenza della cineasta Firouzeh Khosrovani, che sarà premiata con il Premio Irritec. Come omaggio alla cineasta iraniana saranno proiettati i film da lei diretti “Rough Cut” (2007), “Profession: Documentarist” (2014), “Fest of Duty” (2014) e “Radiografia di una famiglia” (2020), introdotti e presentati con la regista da Antonio Pezzuto e Paola Cassano, responsabili, con Giovanna Taviani, della selezione dei film in concorso. Firouzeh Khosrovani sarà anche protagonista di un incontro pubblico, moderato da Anna Maria Pasetti. Firouzeh Khosrovani ha conseguito un diploma di giornalismo a Teheran, dove, il 10 maggio del 2022, è stata arrestata senza una ragione con la collega Mina Keshavarz. Nei suoi documentari ha esplorato l’immagine delle donne tra il vecchio regime (quello dello Shah) e la Repubblica islamica instaurata dopo la rivoluzione.

Novità del Salina Doc Fest è anche la proiezione di “Rosa. Il canto delle sirene”, il poetico ritratto della più importante cantastorie siciliana, Rosa Balistreri, realizzato da Isabella Ragonese, al debutto assoluto come regista. Prodotto da Quoiat Films per Sky Arte, il documentario racconta, attraverso le parole e la vita di un gruppo di donne siciliane, l’anima profondamente folk della cantastorie nei luoghi della sua Palermo e nei volti delle donne che oggi la abitano. L’essenza di Rosa è espressa dalla stessa voce della Ragonese che ha svolto un’approfondita indagine sul territorio, incontrando alcune donne il cui percorso di vita si incrocia con i temi archetipici e gli eventi raccontati dalla protagonista nella sua appassionata carriera di cantastorie. Nell’ambito dell’incontro verrà presentato il libro “Tutta la vita dentro”, curato da Anna Maria Pasetti e Federico Pommier (Cosmo Iannone Editore), dedicato alla lunga e variegata carriera dell’interprete. Alla regista e attrice Isabella Ragonese, che sarà presente al festival, andrà il Premio Omi-Fer, assegnato dall’omonima società tunisina sponsor del festival, che ha fatto dell’inclusione e delle chance lavorative un autentico esempio nella strada verso il successo. Dopo la consegna del premio avrà luogo un omaggio a Rosa Balistreri a cura di Etta Scollo, cantautrice catanese che rielabora versi e racconti del mondo ridando voce a storie sopite nel tempo, ma risonanti nel presente che ci attraversa, facendosi indagine sul senso in musica. A Isabella Ragonese andrà anche il Premio dell’Associazione Internazionale per la Difesa dei Diritti Umani e dei Media per la sua interpretazione di Rosa Balistreri nel documentario “Rosa. Il canto delle Sirene”.

Al festival sarà presente l’attrice, regista e sceneggiatrice Valeria Golino, che sarà insignita del Premio SIAE – Sguardi di Cinema, nato nel 2017 per dare un valore istituzionale all’attenzione che il festival del documentario riserva ogni anno al cinema di finzione più vicino alle sue tematiche e che ha già visto premiare in passato Danilo Monte e Laura D’Amore, Alice Rohrwacher, Claudio Giovannesi, Ficarra e Picone, Francesco Bruni, Leonardo Di Costanzo e Valia Santella. Valeria Golino sarà omaggiata con la proiezione – introdotta dal critico Enrico Magrelli – del film “Miele”, sua opera prima come regista, presentato Festival di Cannes 2013 nella sezione Un Certain Regard. Con lei, Francesca Marciano, che riceverà il Premio Ravesi – Dal Testo allo Schermo, sceneggiatrice (assieme a Valeria Golino, Luca Infascelli, Valia Santella e Stefano Sardo) di “L’Arte della Gioia”, serie Sky Original diretta da Valeria Golino, girata in Sicilia e ispirata all’omonimo romanzo postumo di Goliarda Sapienza. La storia di una ragazzina della Sicilia di inizio ‘900 che scopre la sessualità e il desiderio di una vita migliore di quella che ha sempre avuto. Golino e Marciano saranno protagoniste di un incontro pubblico, moderato sempre da Enrico Magrelli.

Film di apertura del festival, alla presenza del regista, sarà “L’avamposto” di Edoardo Morabito, che torna alla regia dopo aver vinto al Festival di Torino nel 2013 con “I Fantasmi di San Berillo”.

Sei titoli in corsa per il Premio Palumbo Editore al miglior documentario, il Premio Signum Studenti Dams Roma Tre al documentario più votato dagli studenti e il Premio Mediafenix al miglior montaggio, selezionati insieme a Antonio Pezzuto e Paola Cassano. Dei sei film, cinque sono realizzati da registe (sole o in coregia), e tutti raccontano storie di donne sole e in lotta, che non smettono di cercare la propria identità, professionale e esistenziale.

Ecco i titoli: “After the bridge” di Marzia Toscano e Davide Rizzo, storia di una donna italiana convertita all’Islam la cui vita e responsabilità genitoriale è travolta dall’attentato suicida terroristico del figlio, membro di un commando jihadista; “Chutzpah – Qualcosa sul pudore” di Monica Stambrini, un diario familiare di una donna in crisi che filma ossessivamente con impertinenza (“chutzpah” in ebraico) immagini intime del suo contesto quotidiano; “Il Debutto” di Chiara Scardamaglia, Laura Schimmenti e Andrea Zulini, un film che segue da vicino la registrazione di un disco che ripercorre la parabola esistenziale e politica di una musicista attraverso un’accurata ricerca etno-musicologica, con i brani più significativi e le tematiche più pregnanti di uno spaccato storico e artistico del popolo siciliano; “L’Expérience Zola” di Gianluca Matarrese, una storia che mescola vita reale e teatro nelle prove per la messa in scena dell’opera di Zola “L’assommoir”, durante le quali i due protagonisti vedono sfumare la propria realtà nella finzione, trovandosi a ripercorrere insieme tutte le scene della storia tra Coupeau e Gervaise; “The land you belong” di Elena Rebeca Carini, il viaggio interiore di una ragazza che a 30 anni scopre di avere un fratello e decide di conoscerlo da vicino attraverso la sua videocamera, confrontandosi con domande e dubbi, alla scoperta di una propria nuova identità; “Touché” di Martina Moor, la vita e carriera di un’atleta tra l’ossessione per il successo e il fantasma del fallimento, in un viaggio esistenziale intriso di imprevisti e tradimenti che la costringe a cambiare drasticamente mentalità, luoghi e relazioni umane.

La giuria ufficiale del concorso è composta da Francesca Marciano, Anastasia Plazzotta e John Vignola; la giuria degli Studenti Dams Roma Tre dalla prof.ssa Ivelise Perniola.

“Il tema di questa edizione – sottolinea la direttrice artistica Giovanna Taviani – è Donna Oltre Confini: confini interiori, confini di genere, confini geografici, per proseguire il discorso sull’Isola come metafora femminile, il cui unico confine è il mare. Salina è isola donna, isola madre, isola verde. Nel 2019 è stata scelta dalla Commissione europea tra le sei isole pilota per la transizione verso l’energia pulita, nell’ambito dell’iniziativa ‘Clean Energy for EU Islands’ di Bruxelles, che intende favorire un percorso verso l’autosufficienza, la sostenibilità e la creazione di nuovi posti di lavoro nelle isole minori. Ma il tema Donna Oltre Confini nasce anche da una riflessione politico-culturale su quanto sta accadendo oggi alle donne, a cominciare dalla nuova rivoluzione iraniana, il cui slogan ‘Donna, Vita, Libertà’ restituisce alla donna un ruolo di protagonismo attivo per un rinnovamento globale della società in senso democratico. Sulle donne è incentrato anche il concorso ufficiale del festival. Donne Oltre Confini furono anche due grandi siciliane, colonne portanti della cultura italiana del secolo scorso, una appartenente al mondo della letteratura, l’altra della musica: Goliarda Sapienza e Rosa Balistreri. Per questo voglio dire grazie al Salina Doc Fest, che in questi diciassette anni, in fondo, ci ha fatto sentire tutti un po’ meno soli”.

Per maggiori informazioni: www.salinadocfest.it

 

 

 

 

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