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Le Giornate del Cinema Muto, 42esima edizione a Pordenone dal 7 al 14 ottobre

Le Giornate del Cinema Muto 2023

Le Giornate del Cinema Muto tornano dal 7 al 14 ottobre al Teatro Verdi di Pordenone: la 42esima edizione, diretta da Jay Weissberg, punta sulle riscoperte e su accostamenti originali di temi, opere, filoni.

Pre-apertura venerdì 6 ottobre al Teatro Zancanaro di Sacile, con la Zerorchestra che accompagnerà, con le musiche composte da Juri Dal Dan, “Poker Faces” (1926) di Harry A. Pollard. A inaugurare il festival sabato 7 ottobre al Teatro Verdi di Pordenone, “La Divine croisière” (1929), uno degli ultimi film muti di Julien Duvivier, accompagnato dalla partitura composta e diretta da Antonio Coppola ed eseguita dall’Octuor de France.

L’evento finale di sabato 14 ottobre (in replica domenica 15), sempre al Teatro Verdi, propone la straordinaria abbinata Charles Chaplin e Buster Keaton. Del primo verrà presentato in prima mondiale “The Pilgrim” (1923), nel nuovo restauro commissionato dal Chaplin Office con la partitura originale composta da Chaplin eseguita dall’Orchestra da Camera di Pordenone diretta da Ben Palmer. A seguire, per la prima volta a Pordenone, “Sherlock Jr.”, del 1924, la summa del cinema di Buster Keaton. Il nuovo restauro Lobster sarà accompagnato dall’Orchestra da Camera di Pordenone diretta da Ben Palmer, con la nuova partitura di Daan van den Hurk.

Tra le retrospettive, la seconda e ultima parte di Ruritania, dedicata alle storie di immaginari regni balcanici con film di fiction provenienti quest’anno da Stati Uniti, Germania, Spagna e Francia accompagnati da cinegiornali sulle vere famiglie reali. L’interesse verso l’argomento era molto vivo tra gli anni ’10 e ’20 presso il pubblico internazionale, sia per motivi storici sia per la suggestione esotica che suscitavano storie e personaggi dell’Europa dell’Est.

La rassegna sullo slapstick, con le relazioni e reciproche influenze tra Europa e America, propone alcuni dei nomi più celebri dell’epoca, dagli americani Harold Lloyd e Mabel Normand, il britannico Walter Forde, i francesi d’origine italiana Les Fratellini, che ebbero sullo schermo lo stesso successo del circo, il duo danese Pat e Patachon fino a Syd Chaplin, fratello del più celebre Charlie.

Focus su due figure di attori. Il tedesco Harry Piel, regista, sceneggiatore, produttore e attore, considerato all’epoca il Douglas Fairbanks tedesco attivo dagli anni ’10 fino all’era del sonoro, che era conosciuto soprattutto per i film d’azione e d’avventura. L’altro attore a cui è dedicata una sezione delle Giornate è Harry Carey, secondo John Ford “la stella splendente del primo firmamento western”. Carey ebbe una grande carriera nel muto e nel sonoro, arrivando a una nomination agli Oscar nel 1936 per “Mr Smith Goes to Washington” di Frank Capra.

Tra gli altri appuntamenti da segnalare, l’evento musicale di mercoledì 11 ottobre con “Hindle Wakes” (1927) di Maurice Elvey, accompagnato dalla partitura di Maud Nelissen.
Nelle sezioni del canone rivisitato e delle rarità, tra gli altri il nuovo restauro Lobster del film di Erich von Stroheim e Rupert Julian Merry-Go-Round (“Donne viennesi”, 1923) e, in anteprima alle Giornate, “Circe the Enchantress” (“Circe la Maga”, 1924) di Robert Z. Leonard, con la stella hollywoodiana Mae Murray.

Nel centenario della morte, le Giornate rendono omaggio alla figura di letterato e viaggiatore di Pierre Loti con un programma che ricrea il suo mondo attraverso le immagini di alcuni dei luoghi da lui visitati e amati e frammenti di fiction. Si rende omaggio anche all’artista e designer tessile Sonia Delaunay, a cui l’anno prossimo sarà dedicata una mostra alla prestigiosa galleria del Bard Graduate Center di New York. Insieme al marito Robert Delaunay e altri artisti fondò il movimento dell’orfismo, caratterizzato da composizioni dinamiche di forme geometriche e colori contrastanti estendendo ben presto la sua attività alla creazione di costumi, ai tessuti e alla moda. Il film alla moda “L’Elélégance”, in programma alle Giornate assieme ad altri titoli, testimonia l’influenza di Delaunay sulla creazione dei costumi e più in generale il clima dell’avanguardia artistica della Parigi degli anni Venti.

Da segnalare infine la curiosità dei film di famiglia, in occasione del centenario della Pathé Baby, il primo formato che consentiva a tutti di riprendere momenti della propria vita. E per gli appassionati degli sport, il film di montagna “Der Berg des Schicksals” (La montagna del destino) di Arnold Fanck del 1924, con il campione olimpico di sci Hannes Schneider e l’alpinista professionista Luis Trenker; nonché la tournée in Argentina e Uruguay della squadra di calcio del Genoa nel 1923, dopo la vittoria dell’ottavo scudetto.

Le Giornate del Cinema Muto sono realizzate grazie al sostegno della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema, del Comune di Pordenone, della Camera di Commercio Pordenone-Udine e della Fondazione Friuli.

Sito Ufficiale: www.giornatedelcinemamuto.it

 

 

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