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Venezia 70: al Lido arriva “Schiavi”, film inchiesta di Mencherini

“Schiavi” è il nuovo film documentario, in uscita a metà settembre, di Stefano Mencherini, giornalista indipendente, autore e regista Rai. Il documentario, realizzato nel corso degli ultimi tre anni e prodotto da Flai Cgil e da Less onlus (Napoli), denuncia lo sperpero di denari pubblici e l’indiscriminato calpestio di diritti umani e civili avvenuto attraverso Ena (Emergenza Nord Africa) e mette in luce come masse incredibili di migranti (rifugiati, richiedenti asilo e irregolari) finiscano nella rete dei nuovi schiavi.

In apertura dell’incontro ospitato alla Villa degli Autori (Lido di Venezia) martedì 3 settembre alle ore 12, saranno proiettati spezzoni di “Mare nostrum” (2003) e inediti di “Shiavi” (2013).

All’incontro saranno presenti Giovanni Mininni (Segretario Nazionale Flai Cgil), Ivan Sagnet (migrante e sindacalista), Giuseppe De Leonardis (Segretario Flai Cgil Puglia), Marika Visconti (Presidente Less onlus – Associazione iniziative di lotta all’esclusione sociale), Stefano Mencherini (autore dei due film documentari).
Nichi Vendola, Presidente Regione Puglia, trattenuto da impegni non derogabili, ha inviato un messaggio che sarà letto nel corso della presentazione.

Nel film inchiesta, che raccoglie anche testimonianze sull’unico processo aperto in Europa con accuse di riduzione in schiavitù verso datori di lavoro e caporali (il processo è in corso a Lecce), interviene anche il ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, che oltre ad alcune precisazioni lancia un appello all’Europa affinchè si possano tutelare collegialmente diritti umani e civili dei migranti attraverso legislazioni, anche europee, non meramente repressive che fino ad oggi hanno solo contribuito ad alimentare lutti e inaccettabili pratiche di sfruttamento.

Prima della conferenza stampa saranno proiettati in anteprima quindici minuti da “Schiavi”, e da “Mare nostrum” (2003), altro film inchiesta di Mencherini che documentava per la prima volta torture e sevizie nel più grande Cpt italiano (Centri di permanenza temporanea oggi trasformati in Cie, Centri di identificazione ed espulsione), il Regina Pacis di San Foca (Lecce) diretto dalla Curia salentina. “Mare nostrum” non ebbe vita facile a causa delle numerose denunce che conteneva: subì diverse censure preventive denunciate pubblicamente ai tempi e neppure la Rai lo mandò mai in onda.

Grazie a questi due documentari si ha uno spaccato di quanto le politiche dell’immigrazione nel nostro Paese, negli ultimi dieci anni, siano state dannose, inique e controproducenti. Ma si intuisce anche come si possa cambiare per modificare questo inaccettabile stato di cose.

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