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MSF: le vite degli haitiani ancora minacciate dall’inadeguata risposta al colera

Un anno dopo lo scoppio dell’epidemia di colera ad Haiti, la popolazione è ancora minacciata dalla mortale malattia

21/10/2011

Roma/Port-au-Prince – Secondo Medici Senza Frontiere, i servizi sanitari e le misure per prevenirne la diffusione sono ancora inadeguati.

“Le autorità haitiane e le organizzazioni internazionali di soccorso devono fare molto di più per prevenire e curare il colera”, dichiara Romain Gitenet, Capo missione di MSF ad Haiti. “C’è urgente bisogno di migliorare le cure mediche, fornire accesso all’acqua pulita e assicurare un’igiene adeguata. Acqua potabile e igiene sono essenziali per fermare la diffusione del colera”.

“Nonostante la comunità internazionale abbia impegnato un’enorme quantità di denaro per assistere Haiti, migliaia di persone continuano ad ammalarsi di colera ogni settimana e alcune ne muoiono ancora”, prosegue Gitenet.

Fin dal manifestarsi dei primi casi di colera, nell’ottobre del 2010, più di 450.000 haitiani si sono ammalati e più di 6.500 sono deceduti, secondo i dati del Ministero della Salute haitiano. La stagione delle piogge facilita il diffondersi della malattia.

Nonostante i bisogni rimangano importanti e urgenti, MSF è testimone di come le organizzazioni internazionali impegnate nell’assistenza sanitaria, nella distribuzione dell’acqua e nell’igiene stiano abbandonando la lotta al colera. Ci sono ancora fluttuazioni pericolose e imprevedibili nel numero dei casi di colera. Ad esempio, nella quarta settimana di agosto, MSF ha curato per il colera 281 pazienti a Port-au-Prince; alla fine di settembre i casi sono saliti a 840 a settimana.

È probabile che il colera sarà presente ad Haiti ancora per diversi anni. Le autorità haitiane dovranno assumersi la responsabilità della risposta alla malattia. Finora però non sono state in grado di mettere in piedi un’efficace risposta in tutto il paese.

Oltre ad assicurare un’adeguata assistenza agli haitiani che necessitano cure per il colera, le organizzazioni internazionali di soccorso dovrebbero fare di più per supportare il governo haitiano nel processo di integrazione delle cure per la malattia nelle strutture sanitarie e nell’implementazione dei piani di prevenzione. MSF ha iniziato a trasferire al Ministero della Salute la gestione dei centri di trattamento nei quali lavorano le proprie équipe.

Nel frattempo, salvare la vita degli haitiani resta una priorità. Secondo Gitenet: “i malati di colera continuano a morire di disidratazione nelle aree remote del paese solo perché non ci sono punti per la reidratazione orale, centri per il trattamento o per la mancanza di personale sanitario adeguatamente formato e di assistenti alla comunità. Ciò è inaccettabile”.

Il colera ad Haiti e la risposta di Medici Senza Frontiere
Il colera è una infezione batterica che si sviluppa principalmente attraverso acqua o cibo contaminati e attraverso il contatto con una persona infetta. Può uccidere rapidamente, ma è facile da curare attraverso cure e servizi sanitari adeguati. È anche facile da prevenire, con l’accesso a fonti d’acqua pulita, il lavaggio regolare delle mani e la conservazione adeguata del cibo. Purtroppo la maggior parte degli haitiani vive in zone rurali e in baraccopoli senza accesso all’acqua potabile o a strutture igieniche adeguate.

Medici Senza Frontiere  è la più grande organizzazione medico-umanitaria indipendente al mondo. Nel 1999 è stata insignita del Premio Nobel per la Pace. Opera in oltre 60 paesi portando assistenza alle vittime di guerre, catastrofi ed epidemie. www.medicisenzafrontiere.it 

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