Uscirà nelle sale il 30 marzo, distribuito da Cineclub Internazionale Distribuzione, “Dall’altra parte”, settimo film del regista croato Zrinko Ogresta, con Ksenija Marinkovic, Lazar Ristovski e Tihana Lazovic.
Il film è stato presentato in anteprima mondiale nella sezione Panorama alla Berlinale 2016, con una Menzione Speciale Europa Cinemas, e candidato della Croazia agli Oscar 2017 nella categoria “miglior film straniero”.
DALL’ALTRA PARTE – La storia
Vesna è un’infermiera a domicilio di Zagabria. Sua figlia Jadranka si è laureata in legge e sta per sposarsi con Bozo, “un inetto”, secondo suo fratello Vlado, che è sposato, ha un figlio piccolo e un’amante incinta. All’inizio del film, Vesna riceve una chiamata misteriosa a lavoro. Dall’altra parte del filo, si presenta un certo Žarko, che scopriamo essere suo marito. Žarko era capitano dell’Esercito Nazionale di Jugoslavia quando iniziò la guerra in Croazia (1991), e decise di stare “dall’altra parte”. Finito a L’Aia, è stato appena rilasciato. I due non si parlano da vent’anni; la telefonata inaspettata riporterà a galla il ricordo di un segreto che la donna ha cercato di nascondere per molto, troppo tempo, catapultandola di colpo in un passato doloroso. E quell’amaro passato, può creare le basi per quello che avverrà nell’oggi, può essere così ingombrante da rendere Vesna vittima (anche) del presente…
DALL’ALTRA PARTE
Titolo originale “S One Strane”,
Titolo internazionale “On The Other Side”
Il 5 aprile 1992 iniziò l’Assedio di Sarajevo, per finire il 29 febbraio 1996. Tra poco partiranno le “celebrazioni” per il 25° anniversario dell’assedio. E si dirà dei SEGNI del sanguinoso conflitto jugoslavo… Quanti morti, quanti feriti, quanti profughi. Analisi socio politiche, ecc. Tutte cose giuste, doverose, certo. Ma venticinque anni fa il mondo è stato spettatore silenzioso e in parte complice. Ci sarà forse occasione in questo anno di approfondire meglio alcune cose. Anche con il cinema, per esempio…come fa ZRINKO OGRESTA, con un elogio cinematografico del perdono e della riconciliazione nell’era della grande rabbia.
