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“Invelle”, prime immagini del film animato di Simone Massi

Immagine di “Invelle”

Illustratore e regista, vincitore di oltre 300 premi, fra cui un David di Donatello, tre Nastri d’Argento, un Premio Flaiano per l’animazione e il Premio Oeil d’Or al Festival di Cannes, Simone Massi ha realizzato e diretto animazioni selezionate nei festival di 75 paesi e quest’anno è in concorso a Orizzonti, sezione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, con il suo primo lungometraggio animato, “Invelle”. Un legame profondo, quello di Massi con la Mostra del Cinema, di cui ha realizzato i manifesti ufficiali e le sigle delle edizioni 69, 70, 71, 72 e 73.

“Invelle” prende vita attraverso i circa 40.000 fotogrammi disegnati a mano uno per uno e grazie alle voci dei personaggi prestate da Marco Baliani, Ascanio Celestini, Mimmo Cuticchio, Luigi Lo Cascio, Neri Marcorè, Giovanna Marini, Achille Massi, Gemma Massi, Toni Servillo e Filippo Timi.

Nato a Pergola nel 1970, dove tuttora vive, Massi così racconta il suo film: “Nel pezzo di terra dove sono nato e cresciuto non c’è niente di importante da vedere e da ricordare, niente che possa essere considerato degno di finire sui libri. Una sorta di ‘Invelle’, un non luogo da cui la Storia con la maiuscola ha preso e preteso tutto quello che voleva e poteva. In cambio abbiamo avuto le Storie con la minuscola, quelle che o le tramandi a voce oppure si perdono”.

La storia di “Invelle” inizia nel 1918: Zelinda è una bambina contadina con la madre in cielo e il padre in guerra. Le tocca smettere l’infanzia e indossare la casa, i fratelli, la stalla e le bestie. Un giorno Zelinda torna ad avere una madre e un padre. Alla fiera del paese la bambina si stringe al babbo e spalanca gli occhi per far posto a tutte le cose che gli si parano davanti. Vere o immaginate che fossero, Zelinda quelle cose ormai le ha viste e si è fatta una sua idea di come gira il mondo. Gira così velocemente che di colpo la sua storia diventa quella di un’altra. Nel 1943 Assunta è una bambina contadina che sta in equilibrio su una gamba, con la testa guarda il cielo e tiene il piede in guerra (un’altra!). Ma appena ha modo Assunta si cuce un vestito colorato, fa un saltello e hop! la guerra era tutto uno scherzo, o comunque adesso non c’è più. La guerra (forse!) non c’è più e con essa scompare un mondo intero: un salto più grande di quel che sembrava. Nel 1978 Icaro è un bambino contadino che gira in tondo attorno al niente. È stato sognato tanti anni prima e deve fare e farà quello che non è stato possibile per sua madre e sua nonna. E per chi è venuto prima di loro. E prima ancora. E prima ancora.

“Invelle” è prodotto da Salvatore Pecoraro e Daniele Di Gennaro per Minimum Fax Media in collaborazione con Rai Kids, in coproduzione con Amka Films Productions e RSI, con il contributo del Ministero della Cultura e Eurimages, con il sostegno di Regione Lazio e ECRA Edizioni del Credito Cooperativo.

Le prime immagini ufficiali.

 

 

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